Storia della Italian Umpires Association -
La fondamentale quanto capillare e meritoria ricerca inerente la nascita e la divulgazione del baseball e del softball in Italia, condotta a termine con filantropica precisione da Roberto Buganè, unitamente ad altre similari storie, riporta che la prima gara giudicata regolare e svolta con tutti i crismi dell’ufficialità fu certamente quella disputata a Milano sull’inventato diamante realizzato sul campo Giuriati il 27 giugno 1948 tra il Milano B.C. e gli Yankees Milano.
Questa gara, inserita nell’ambito del torneo Coppa Fondazione della L.I.B. (Lega Italiana Baseball), fece annotare, oltre all’incredibile risultato di 21 – 21 dinnanzi a circa 4000 spettatori, anche il primo home run realizzato da Galigaris (Milano B.C.). La gara, poiché il cosiddetto pareggio nel baseball e nel softball non viene giustamente contemplato, in seguito fu portata a termine il 19 luglio con la vittoria del Milano per 28 – 25.
Tuttavia questa gara, ancor più per tutti i suoi risvolti e sfaccettature divulgative, fu interessante anche per sancire alcuni dettagli dell’avvincente storia del baseball e del softball italiani, ovvero quello inerente il settore Ufficiali di Gara. Poiché è stato chiaramente ribadito, ed è indubbio che senza il loro apporto, la loro presenza e la loro convinta partecipazione all’evento, nessuna gara potrebbe essere svolta, ecco che la cronaca su La Gazzetta dello Sport, redatta dal giornalista Franco Imbastaro, che nello specifico sanzionava come “ alle ore 16,49 del 27 giugno 1948 è nato il baseball italiano”, riportava che a dirigere quella storica partita erano stati designati gli Umpire: Toni Merendi, Giorgio Fedriga e Riccardo Ottino.
Questo è indiscutibilmente il primo tassello della storia che investe direttamente gli Ufficiali di Gara, tanto negativamente bersagliati quanto fortemente e decisamente ricercati.
Infatti quella puntualizzazione inerente gli Umpire getta finalmente una luce riconoscente su quei tanti avventurosi pionieri che hanno diretto in Italia le prime partite di getto ed a carattere quasi prettamente amatoriale e che si erano potute realizzare grazie alla presenza di soldati e/o veterani statunitensi rimasti acquartierati in Italia. In particolare poi in quel di Nettuno, Trieste e Grosseto, dopo gli eventi della seconda Guerra Mondiale.
Le prime gare svoltesi a puro titolo dimostrativo o giocate nell’ambito di tornei dunque furono dirette da quei volenterosi ed appassionati soldati a stelle e strisce o da giocatori che preferivano il campo alla panchina o da qualche illuminato dirigente o meglio ancora da qualche incuriosito spettatore.
Tuttavia per dare un senso logico alla storia organizzativa del settore Umpire italiani, nell’evoluzione dei tempi e della passione dei primi pionieri a cimentarsi nel gioco (molte le gare giocate quasi di tipo dopolavoristico curate nel nord Italia dalla L.I.B. (Lega Italiana Baseball) ed al centro Italia dalla L.I.S.(Lega Italiana Softball) e A.I.B: (Associazione Italiana Baseball) confluite queste ultime poi il 13 dicembre 1948 in un’unica federazione F.I.B.S (Federazione Italiana Baseball Softball), bisogna attendere il week end del 28 – 29 gennaio del 1950 quando le società aderenti alla L.I.B. ed alla F.I.B.S., nella voluta e più incisiva diffusione, con ampie vedute e maturità, decisero la costituzione di un’unica Federazione, l’allora F.I.PA.B. (Federazione Italiana Palla Base), in modo tale che con la forza dei numeri potessero essere considerate membri di una Federazione Sportiva riconosciuta ed inserita nell’ambito del C.O.N.I.
Dal 1950 dunque, sotto la guida del principe Steno Borghese, grande appassionato ed illuminato mecenate che poi donerà una parte dei suoi terreni per costruire il diamante dove giocherà per anni il Nettuno B.C., la Federazione Italiana Palla Base si organizzò in una unica struttura organica operativa. Ed è in quell’anno che furono varati, unitamente ad altri settori, anche i primi concetti inerenti il settore Giudici di Gara, con il coordinamento di Piero Savi e l’acronimo C.N.A. (Comitato Nazionale Arbitri).
Reclutare gli umpire inizialmente fu un gravoso compito che Savi, grazie alla sua personalità e carisma e raschiando in modo consapevole il barile presso altre discipline sportive, svolse con grande impegno e capacità riuscendo ad individuare quasi con il metodo di porta a porta alcune decine di appassionati sportivi eticamente e mentalmente portati ad essere e/o a divenire Giudici di Gara. Tra questi inizieranno a dirigere le gare di un campionato finalmente nazionale nel 1950 i milanesi Bruno Bettella, Giovanni Bignami, Romano Conti ed Alberto Jacovitz, i bolognesi Alfonso Antolini, Giuseppe Blaffard, Franco Bucchi e Mario Zitti Zeno ed i romani-nettunesi Alfio D’Aprile e Giorgio Volpato cui seguiranno nel 1951 da Milano Filippo Arcudi, Antonio Castiglioni, Diego Migliorini e Giorgio Muzzi, da Bologna Gerolamo Cattaneo e Filippo Lelli, da Roma Dario Quatroccolo e da Nettuno Umberto Scirman. Nel 1952 il bolognese Giorgio Nassetti, il romano Enzo Pedacchia ed il milanese Attilio Meda.
Da questo eterogeneo zoccolo duro, ma fortemente motivato, inizia la configurazione oggettiva della storia degli umpire italiani che per suo sviluppo può essere suddivisa in quattro periodi: organizzativo, scolastico, competitivo, affermativo.
Michele Dodde
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Paolo Ignesti (lunedì, 20 maggio 2024 16:50)
Grazie Michele!
Anna (martedì, 21 maggio 2024 07:06)
Bellissimo ed istruttivo articolo!
Grazie mille!
Rosa Mariano (martedì, 21 maggio 2024 21:15)
Molto interessante! Attendiamo il prosieguo della storia