Storia della Italian Umpires Association - di Michele Dodde
Leggi la 1^ parte - 2^ parte 3^ parte - 4^ parte - 5^ parte - 6^ parte
In quel periodo, tra i tanti che frequentarono i corsi per divenire Ufficiali di Gara, ricevettero in consegna il contastrike a Macerata l’universitario e studioso Gianni Franceschetti con il sognatore radicale Paolo Gentilozzi, a Torino Domenico Latanza, Enrico Mattioli, Carlo Canonico e Matteo Lo Turco che da ex ricevitore di rango andò a cambiare in meglio il suo ruolo a casa base, a Genova il preciso ed innovativo Andrea Parentini con Enrico Carlini ed Enrico Parodi, entrambi questi ultimi amanti della filosofia dei principi, a Trieste, provenienti dall’alta scuola di Carmelo Pettener, Antonio Valberghi, Roberto Medelin e Aldo Stefanich unitamente allo studioso
ricercatore Michele Dodde, romano trapiantato a Trieste e poi a Lecce, che divenne di fatto il delfino dello stesso Pettener, a Milano il poeta narratore Giovanni Del Neri con Giuseppe Tempesta e Miuccio, a Livorno Pierluigi Chirici con Riccardo Fraccari in nuce leader ragionato, a Parma, all’ombra del grande Enrico Spocci, giudicarono gli strike Maurizio Pavarotti e Ludovico Cutaia, a Bologna l’incisivo futuro istruttore Giulio Cesare Cavallini, a Napoli il sensibile Cristoforo Gostoli mentre nella vicina Caserta Marco Lugni, a Pisa il determinato quanto verboso sindacalista Roberto Marchi, a Grosseto Mario Mazzei, in Sardegna Marco Mulas, Giuseppe Perseu e Giuseppe Figus mentre a Nettuno, sull’onda lunga degli affermati Scirman, Faraone e De Franceschi, scesero in diamante Giuseppe Giallongo, Luigi Maretti, Pierpaolo Monaco, Alfonso Olivieri, Franco Borgia, Agostino Capobianco e Arduino Scirman.
Tutti questi umpire, in un modo o nell’altro, furono artefici di quell’effervescente periodo cosiddetto scolastico coinvolgendo, quali istruttori e/o presidenti di Delegazioni Regionali, la capillare e ricercata trasformazione degli UdG in virtù di quella filosofia, mentalità, attitudine ed approccio che gli stessi dovevano acquisire per completare la figura del ruolo rivestito.
Infatti con il capodanno del 1970 ebbe termine il periodo cosiddetto organizzativo iniziando quello scolastico o della svolta. Fu in quell’anno infatti che prese avvio l’idea di uniformare l’aspetto formale e pratico dei metodi di arbitraggio assimilando una didattica sperimentata e di lunga esperienza che, sfumando i sistemi didattici delle scuole locali sino ad allora impartiti a cascata da un istruttore all’altro per effetto ereditario e quasi senza collegamento comparativo, potesse uniformare concetti e meccanica impartiti da un unico centro scolastico. Un netto colpo di spugna quindi che selezionava, o cancellava, tutti quei concetti a suo tempo cristallizzati nelle varie scuole tra cui quella di Nettuno, Trieste, Bologna e Milano.
La scuola di riferimento prescelta fu quella cubana sia perché Cuba era la principale realtà nel mondo dilettantistico del baseball sia perché erano in atto amichevoli relazioni ufficiali da parte del Vicepresidente Federale Aldo Notari con i dirigenti della Federazione Cubana di Baseball.
Nacque allora l’idea di costituire un nucleo di istruttori che apprendessero direttamente a Cuba i metodi della specifica scuola cubana.
Fu così che gli umpire Aldo Chichi, Alfio D’Aprile, Sante De Franceschi, Claudio Grimoldi, Carmelo Pettener, Secchi, Enrico Spocci e Giordano Valenti, coordinati dall’inflessibile istruttore cubano Alfredo Paz, dal 19 febbraio all’11 marzo del 1971 furono introdotti in una intensa attività teorico-pratica atta a sviluppare un programma didattico di base a livello professionistico.
Furono 20 giorni con applicazione di 10 ore di impegno quotidiano per un’esperienza unica di alta qualità formativa che sarebbe stata riversata poi sugli umpire italiani durante gli stage di aggiornamento e formazione che ebbero subito inizio a Tirrenia il 29 maggio con gli istruttori Pettener, Spocci, Catellani e Remondini.
Questo particolare stage, cui parteciparono 31 allievi, può essere considerato l’inizio dell’attività scolastica di aggiornamento e formazione degli umpire su scala nazionale. Da qui infatti prese l’avvio dei sistematici corsi di vario livello per umpire ed istruttori su base federale con l’uso della didattica della scuola cubana.
Fu una svolta epocale poiché finalmente tutti gli umpire italiani incominciarono a studiare ed a prepararsi su eguali principi basilari ed aspetti formali e pratici nell’emissione dei giudizi che prima invece vivacchiavano e/o proliferavano solo là dove il baseball era maggiormente diffuso.
Carmelo Pettener riversò in questa attività tutto il suo aristocratico carisma e le sue indiscutibili qualità di istruttore forgiato dall’ampia cultura e conoscenza interpretativa con le quali plasmò intellettualmente tutti i giovani UdG che da allora in poi incominciarono a frequentare i corsi nazionali.
Michele Dodde
Scrivi commento
Rosa Mariano (giovedì, 08 agosto 2024 20:11)
Quanta eleganza e passione nel tuo articolo.
Grazie Michele!