Articolo tratto da ESPN.
Era il 5 maggio 1998 e Kerry Wood aveva appena eliminato 20 avversari al piatto, aveva appena 20 anni, era la sua quinta apparizione per i Chicago Cubs e aveva appena sconfitto gli Houston Astros, una delle migliori squadre in battuta di quell’anno. Qualcuno attribuì il successo al fatto che era una giornata nuvolosa e gli Astros non riuscivano a vedere bene la palla, ma lo stesso si potrebbe dire per i Cubs.
Quante volte abbiamo visto nelle nostre squadre battitori colpiti dal lanciatore, una rotolante che prende lo stinco del difensore, un arrivo incerto sulla base e conseguente caviglia dolorante. La prima cosa che succede, ancora prima che chi ha subito il trauma si lamenti, è una voce che da qualche parte si alza: "GHIACCIO!". E a questo punto dalla panchina sfreccia un giocatore che non ha mai corso così veloce nemmeno quando deve correre casa-prima, o il dirigente accompagnatore con la bomboletta di ghiaccio spray in mano e subito parte lo spruzzo miracoloso sulla parte dolorante.
È di qualche giorno fa la notizia che alcune ragazzine ferraresi, di tredici anni, si sono sentite male dopo aver assunto del tabacco da masticare, contenente un’alta concentrazione di nicotina, vietata agli Under 18; questa pratica - assolutamente insana e illegale in Italia - è nota come “Snus” e consiste nell’assumere tabacco macinato, essiccato, umidificato a vapore ed infine raccolto in bustine piccole, simili a quelle del the. A parte il fatto che non si capisce come i bimbi e i ragazzi di oggi, un po’ come quelli di ieri per la verità, “una ne pensano e cento ne fanno” e che se faccio considerazioni di questo genere sono una boomer preoccupata, devo dire che anche nel nostro amato gioco, sia in Italia che negli USA e altrove, ci si tratta veramente male, magari inconsapevolmente, magari per ragioni anche culturali, come vedremo, ma con possibili gravi ripercussioni salutari.
Se Dan Brown, il noto autore di best sellers quali Angeli e Demoni e Il Codice Da Vinci, dopo aver ammirato la visione dell’apoteosi di George Washington, dipinta dal michelangiolesco italo-americano Costantino Brumidi, ed individuato da par suo, nel terzo libro in cui appare Robert Langdon, il ricercato “Simbolo Perduto” unitamente alla parola smarrita che è Laus Deo, ovvero Lode a Dio, avesse poi avuto l’ardire di scivolare più in là da Washington Square sino all’incrocio tra la 47th e la 27th strada di Manhattan, avrebbe permesso al suo geniale professore di simbologia di delineare e concretizzare, sicuramente all’ombra di uno strike, anche il senso compiuto della parola ritrovata: e pluribus unum (da molti, uno), oltre agli indizi e le linee di un campo dove si era giocato a baseball già a partire dal 1845.
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NETTUNO
Nello stesso periodo 1959 a Nettuno si giocava nell’impianto costruito all’interno della villa del Presidente Federale Steno Borghese, impianto quasi a norma ed accettabilissimo per quei tempi anche se distante anni luce dall’odierno impianto. Ricordo la scarsa distanza della casa base dal back stop per come si sentivano vicine le voci del pubblico quando eri alla battuta.
GROSSETO
Sempre in quel periodo a Grosseto non c’era l’attuale splendido impianto, ma si giocava in un campo da calcio situato sotto le mura della città: lo ricordo perché il mio esterno destro si lamentava perché dall’alto delle mura alcuni bambini gli buttavano della terra e non tanto per colpirlo, ma per distrarlo dalla gara.
C'è un nostro lettore che appena pubblico un articolo riguardante i lanciatori o un articolo in cui al suo interno si parla di un pitcher della MLB, con grande attenzione scruta parola per parola e se intravvede una frase tipo "il lanciatore Xyz ha tirato un cambio" nel giro di pochi minuti arriva il commento con su scritto: "Caro Paolo ti ricordo che i lanciatori "lanciano" e non "tirano" e come dargli torto? Ogni volta che ripasso un pezzo mio o di uno dei miei bravi scrittori, cerco al laser se trovo il verbo "tirare" anziché "lanciare" e faccio l'opportuna correzione. Devo dire che a volte mi farebbe comodo per evitare ripetizioni del tipo "il lanciatore ha lanciato una curva" scrivere "il lanciatore ha tirato una curva", ma niente, l'attento lettore mi "tira" le orecchie.
E’ sufficiente un accenno ad un argomento del passato che subito vecchi amici mi telefonano per rinvigorire un ricordo e nuovi lettori ti mandano mail di incredulità su quanto hai scritto. Mi dispiace che gli uni e gli altri non usino i commenti agli articoli favorendo il coinvolgimento di tutti i lettori. L’argomento preso in considerazione questa volta è la dimensione o meglio l’idoneità al gioco dei campi da baseball del passato ed accennavo, ad esempio, in un recente scritto, ai campi “Pirelli” di Milano e di Via della Grazia o dell’”Oca” a Bologna: “Ti ricordi che ci sembravano campi formidabili rispetto a quelli che il calcio ci prestava in quasi tutte le città?”
In occasione dell’8 marzo, data evidenziata come “Giornata Internazionale della Donna”, Baseball on the Road è lieto di ricordare la figura di Amelia Jenks Bloomer (Homer, 27 maggio 1818 – Council Bluffs, 30 dicembre 1894) e le cosiddette “Bloomer Girls”. La prima, donna di primo piano oltre che fervente attivista, si cita perchè oltre a rivendicare la parità delle donne e la loro capacità di svolgere professioni allora riservate solo agli uomini, con incisivi articoli sul proprio giornale “The Lily” non solo si impegnò a rivendicare i “Diritti delle Donne” ma anche a favorire un diverso look femminile ben distante dall’allora moda tradizionale, ovvero a favorire che le donne potessero indossare ampi pantaloni sbuffanti coperti in parte da una gonna.
Sulla scrivania di un appassionato di baseball tre sono i tomi che non devono mai mancare. Primo: il Regolamento Tecnico di Gioco, secondo: il “Make the Right Call” edito dalla Major League Baseball e terzo: il ricercato “Knotty Problems” che raccoglie il meglio dei problemi scabrosi successi durante lo svolgimento di una gara e la giusta interpretazione da dare in base al citato Regolamento. In realtà una prima edizione dei problemi scabrosi o casi insoliti verificatesi durante le gare di baseball fu curata dall’allora Federazione Italiana Palla Base nel 1957, stampata dalla tipografia Risorgimento in Roma con corpo 8, e che racchiudeva in 190 pagine ben 18 capitoli: dal balk all’interferanza, dall’infield fly al giuoco d’appello e via cosi. Una seconda edizione fu curata dal Comitato Nazionale Arbitri della ormai rinnovata Federazione Italiana Baseball Softball nel 1980 e qui i capitoli erano 17 spalmati su 73 pagine e stampata sempre in corpo 8 dalla litografia Alpha Beta di Bologna. Entrambe le edizioni si integrano e la loro lettura diventa un piacevole diversivo in contrapposizione alla severa e rigida interpretazione del Regolamento Tecnico del Gioco.
Credo non sia la prima volta che racconto di Lindor, perché ha questo cognome così “cioccolatoso” e poi naturalmente, perché è l’interbase dei Mets di New York, squadra che anche per la prossima stagione si sta dando molto da fare, dimostrando grande ambizione. Di recente poi Francisco Miguel Lindor, classe 1993, ha partecipato alla settimana della moda francese in quel di Parigi, manifestando anche il suo essere molto, ma molto “modaiolo”. Lindor, infatti, ci tiene moltissimo e ogni giorno cura il suo outfit, ossia ciò che indosserà, con grande cura, assemblando i vari pezzi con un gusto tutto suo, che però fa tendenza.
Era il 30 settembre del 2024 quando la ferale notizia della scomparsa di Peter Edward Rose, poi Pete Rose, giunse inaspettata ai tifosi dei Reds e con essa si inasprì la diatriba se ancora fosse no o sì idoneo alla sua induzione nella Hall of Fame del baseball statunitense. Nel dubbio comunque resta la sua straordinaria partecipazione al gioco del baseball che in lui ha avuto un eccellente precursore a partire dall’impareggiabile etica profusa nel portare innovazioni alla preparazione atletica sino alla leggendaria passione per il gioco stesso.
Caro Blue,
l’inizio della primavera, unitamente ai glabri e negativi concetti più volte evidenziati verso il mondo degli Ufficiali di Gara ed enfatizzati più del dovuto dalla stampa, mi invitano a scriverti queste poche righe. Ancor più ora, come allora e come sarà sempre, essendo effervescente l’inizio dell’attività agonistica del nuovo anno, queste note permetteranno a me di risentire così, almeno attraverso te, quell’indimenticabile profumo di terra e di erba tagliata che tanto mi manca. E se del caso, poter rivivere, sempre attraverso te, l’ebbrezza della chiamata dello strike e la determinazione nella gestualità di un giudizio.
Tratto da qcbaseball.com
Per analisi dei battitori e lanciatori si intende un diverso modo di raccogliere informazioni per meglio valutarli. Si può analizzare un singolo turno alla battuta, una gara, una serie di partite o una intera stagione. L’analisi può essere intesa come un approfondimento del box score e in questo tipo di analisi non vanno prese in considerazione le statistiche più comuni, ma va prestata attenzione alle informazioni che possono aiutare a migliorare le prestazioni dei propri giocatori.
Storia della Italian Umpires Association
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Il ritorno in ambito del CNA da parte di Enrico Carlini, ex umpire in esilio volontario a seguito della nota querelle del 1978, coincise con l’incarico di responsabile della Commissione Softball. Con le sue nuove iniziative, questa ebbe una ulteriore spinta professionale realizzando uno stage di perfezionamento per diciotto Ufficiali di Gara presso la prestigiosa scuola del softball canadese a Toronto dall’8 al 14 agosto del 1986.
Da un coach di College (che stava osservando ragazzi da reclutare)
Lo scorso fine settimana ero ad una gara di torneo e ho potuto notare alcune cose che mi hanno fatto girare le spalle e andare via e che riguardavano i ragazzi che avevo sotto osservazione: Genitori dalle tribune che gridavano contro gli arbitri e contro i giocatori in campo, compresi i loro figli; Giocatori che durante la partita uscivano dal dugout per andare a parlare con i genitori circa le decisioni del coach, delle chiamate arbitrali o chiedendo qualcosa da mangiare. Per quanto possa sembrare strano, personalmente non voglio ragazzi che corrono dai genitori per criticare e ragazzi ai quali servono raccomandazioni durante la gara;
Altre considerazioni sull'articolo del 3 febbraio dal titolo: "Dai 16 ai 18 anni, i giovani dimenticati"
Il Prof. Walter Bragagnolo dell'ex ISEF di Verona in una lezione disse questa frase: "L'esperienza non si può trasmettere" alla quale ne scaturì un'animata discussione. La frase di cui a quel tempo non ero per nulla d'accordo a distanza di quarant'anni mi accompagna e non lascia la mia mente ogni qualvolta programmo un qualsiasi allenamento o seguo una partita. Per qualcuno questa frase dice poco o niente, ma a me fa un certo effetto. Per fare un esempio tu potrai dare a qualsiasi atleta tutte le istruzioni che vuoi, ma finché non proverà personalmente su di se, saranno solo informazioni, ma non potranno mai essere esperienza.
Storia della Italian Umpires Association
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La prospettiva olimpica diede una ulteriore spinta emotiva alla preparazione mentale e addestrativa dei Giudici di Gara e su questi aspetti le due Commissioni, ben coadiuvate da Riva, attuarono un ciclo di stage di particolare intensità unitamente all’attuazione delle prime norme di disciplina sanitaria a totale interesse per gli umpire impegnati nella direzione delle gare e vararono le norme del “Premio Enrico Spocci”, in onore del compianto collega parmense, da assegnare al miglior umpire esordiente nella massima serie. Il primo ad essere menzionato fu il palermitano Francesco Vassallo, estroso e verboso avvocato che la sorte in seguito rapì giovanissimo, poi il toscano Sergio Felsini, quindi il determinato nettunese Marco Screti a cui il futuro riserverà, oltre alle proprie iniziative in merito alle direzioni di gare, una carriera strepitosa ed affascinante sino in campo internazionale. In definitiva si era del tutto esaurito il periodo cosiddetto scolastico ed era iniziato in modo capillare quello competitivo.
Omaggio a Samuel Aldegheri
E’ vero, il manager glielo aveva accennato. Ora era lì e quello era il tempo ed il luogo e non poteva essere altrimenti così come anche quel giorno non poteva essere un giorno diverso o più straordinario. Le premesse c’erano tutte anche perché il suo sogno di debuttare finalmente in una gara di Major League non era come i soliti sogni che sono destinati a morire all’alba poiché il suo, in verità, stava incominciando alle tre del pomeriggio sotto un sole di pieno agosto. In effetti in quel dugout, in verità mai blasonato come tanti altri, lui si sentiva ripetutamente sospeso, tra l’incertezza dei modi, da quel continuo vociare dei presenti, dagli amati profumi del cuoio e da quello pungente degli unguenti.
di Redazione
Società del Nord Italia con squadra in Serie B cerca una lanciatrice esperta che possa tornare al suo amato sport e rimettersi in gioco, sia per lanciare in partita che per aiutare le giovani lanciatrici in questo importante ruolo. La ASD è molto seria e assicura un rimborso spese da concordare. Contattare la e-mail di Baseball On The Road.
Leggo con grande interesse l’articolo pubblicato da baseball.it di Filippo Fantasia sul nuovo incarico di Francisco Cervelli nuovo Manager della Nazionale e Nel Coletti GM dell’Italia Baseball. Finalmente qualcosa si muove. Ora mi auguro che qualcuno inizi a fare un progetto vero per la crescita dei giocatori italiani. Parliamo di baseball perché il softball ha altre preoccupazioni. Nell’intervista Cervelli dice: “Voglio costruire il più forte team possibile. Inizierò a lavorare da subito al progetto, sarà dura e ci vorrà del tempo, passione e conoscenza per far crescere la nostra Italia. Cercherò di far capire ai nostri giocatori che l’Italia può essere una potenza mondiale, non è una questione di 1-2 anni o un torneo, ma è un percorso lungo. Voglio andare alle Olimpiadi, è il mio sogno. Collaborerò anche con Under 23 e 18, un progetto a medio e lungo termine”.
tradotto da un articolo di Mike Orchard – Central Arizona College
Sicuramente vi sarà capitato di perdere una partita durante lo scorso campionato e vi siete chiesti come avete fatto a perdere contro quel determinato lanciatore. Probabilmente la risposta sta nel fatto che quel giovanotto mancino non mostrava nulla di straordinario, almeno apparentemente.
Quando i ricordi donano un’antica realtà, allora essi superano anche i limiti della fantasia ed i loro risvolti diventano un piacevole colloquio invernale. Così è stato l’incontro con Edoardo Winspeare, talentuoso regista che da par suo è riuscito a portare sul grande schermo la passione, l’armonia, l’etica e la poesia del Salento, sua terra d’adozione, essendo egli nato a Klagenfurt in Austria, verso la quale nutre grande sintonia. Ora in attesa di andare a vedere il suo ultimo lavoro dal titolo provvisorio “Didì” ispirato alla vita della mamma ed aver incamerato nella personale cineteca i suoi sei film “Pizzicata”, “Sangue Vivo”, “Galantuomini”, “Il Miracolo”, “In grazia di Dio”, “La vita in comune”, nei quali emerge a viva testimonianza momenti di osmosi con la cultura salentina nella quale è cresciuto, ecco emergere il nome di un suo antenato, Morgan Gardner Bulkeley, cugino della bisnonna Deidamia.
Come ben sappiamo, le ultime World Series ci hanno consegnato una vittoria netta per i Dodgers di Los Angeles, contro i New York Yankees e tra le tante storie e i tanti aneddoti su cui ci siamo già intrattenuti, ve ne è uno ulteriore, perché questo capitolo ancora non si chiude … Dovete sapere infatti che quando il bravo Freddie Freeman ha battuto il walk-off Grand Slam home run con cui sono entrati quattro punti alla decima ripresa di Gara1, cosa che non era mai successa durante le partite di World Series e che quindi costituiva già di per sé un record, lo stesso episodio ha procurato molta felicità in casa Ruderman.
Tratto dall'articolo su
Human Kinetics.com
2^ parte - (1^ parte)
Sintesi della continuazione della specializzazione
La superspecializzazione è una specializzazione frenetica poiché si ottiene con il sacrificio dell'elemento più importante: il benessere dell’atleta a causa dell’egoismo degli adulti. Dovrebbe essere assolutamente evitata a tutti i costi. La decisione di variare o specializzare è una scelta che deve essere lasciata all’atleta. Ci sono atleti che hanno scelto la specializzazione per uno sport specifico per la loro passione, perché lo amavano e per la scelta di spendere il loro tempo focalizzandolo solo su di esso.
Presentazione di
A che età è meglio iniziare a fare sport? Quanto tempo è meglio dedicare allo sport nei primi anni della scuola? La domanda importante è: Da che età è meglio specializzare o super specializzare? La risposta noi tecnici che abbiamo partecipato ad ogni tipo di corso è: più tardi possibile. Eppure i fatti sono sempre diversi dalle parole.
L’attenzione verso le induzioni nella Hall of Fame della Fibs, da parte della Commissione, proseguì anche per diramare l’elenco del 2021, che fu inviato nei termini dovuti dopo attente consultazioni. Questo elenco però fu disatteso poiché nel mentre si stava proponendo un cambiamento dell’iter procedurale di induzione. Questa infatti sarebbe dovuta scaturire dalla base degli appassionati come copia di quella degli USA. Si fece notare tuttavia che era un utopistico sogno poiché in Italia vi è una diversa cultura ed i molti non conoscono che il proprio orticello. Chi infatti potrebbe essere oggi a conoscenza di meritevoli personaggi visto che oggigiorno solo la Gazzetta di Parma è l’unico quotidiano che ancora offre spazio all’attività dei due giochi, pur avendone limitato le cronache?. Si stavano portando avanti le tematiche di questi distinguo quando inattesi problemi di salute in ambito familiare mi costrinsero ad inoltrare nel 2022 la personale lettera di dimissioni ed il conseguente scioglimento della Commissione stessa inviando al Presidente il nominativo di Enzo Di Gesù quale eventuale sostituto che avrebbe potuto sostituirmi.
Al fine di spolverare i vetusti faldoni e fare chiarezza ho pensato fosse interessante delineare le scelte di induzione e quelle rimaste inevase circa alcuni “Protagonisti” meritevoli di essere indotti nella Hall of Fame della Fibs. Correva l’anno 2019, 25 febbraio, quando sono stato molto onorato per essere stato proposto ad assumere l’incarico di Presidente della Commissione Hall of Fame della Fibs poiché per me significava riportare in auge la filosofia di Roberto Buganè con il quale avevo portato avanti l’idea della HoF italiana del Baseball e del Softball. Compilai per l’approvazione la scheda dei miei collaboratori che sono stati Paola Marfoglia, Sabrina Del Mastio, Enzo Di Gesù e Franco Ludovisi e subito incominciai a rovistare nel mio archivio ed a seguire la filosofia animatrice comune a Roberto al fine di individuare personaggi “Protagonisti” custodi della storia dirigenziale ed agonistica del baseball e del softball.
Storia della Italian Umpires Association
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La vicenda degli Ufficiali di Gara si chiuse con la Derbigum Rimini a vincere il campionato 1979 senza alcune polemica di rilievo e con la Nazionale Azzurra a Trieste a riappropriarsi del titolo europeo contro l’eterna Olanda. Ma la fine di quell’anno è ancor più da ricordare per via di una notizia che pose il baseball ad una considerevole attenzione dei mass media, ovvero l’imminente ingresso del baseball tra i giochi olimpici. Sia Giorgio Gandolfi in una pregevole lenzuolata su “La Gazzetta dello Sport” del 14 agosto sia Mario Bruno su “Tuttosport” del 18 agosto, nel commentare le vicissitudini del campionato europeo a Trieste, entrambi evidenziarono premesse e precise volontà da parte sia di Raoul Dedeaux, ovvero la più popolare figura del baseball dilettantistico della California sia del presidente dei Dodgers Piter O’Malley.
Presentazione di Paolo Castagnini
Quando si parla di Lucio Taschin viene in mente un ottimo coach, bravo dirigente, inserito nelle squadre Nazionali, organizzatore di un ottimo "Ground Force Elite Camp" unico corso privato per lanciatori in Italia studiato assieme al compianto Bill Holmberg e inserito nel High Perfomance Camp di Regensburg (Germania), insomma un uomo che spazia a 360° nel baseball d'elite, ma i più attempati come me lo ricordano come lanciatore mancino, per un micidiale pickoff sempre ai limiti del balk che ha fatto infuriare generazioni di coach e di giocatori. Lucio però è anche un amico, veneto come me e che condivide con me l'Accademia Veneta FIBS. Da anni lo stresso perché mi mandi un articolo dove spiega i segreti del suo pickoff e finalmente ricevo questo pezzo che condivido con tutti voi. Studiatelo bene perché è una chicca da non perdere. Buona lettura!
di Redazione
Il 1° dell'anno 2025 si apre con un'opportunità unica nel suo genere. L'Agenzia con cui collaboriamo è alla ricerca urgente di una giocatrice di softball che intende frequentare il 4° anno di scuola superiore negli Stati Uniti con partenza ad agosto 2025. L'Agenzia ci comunica che ha già la famiglia assegnata quindi il placement immediato. Per informazioni scrivete a info@baseballontheroad.com
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