Tratto da qcbaseball.com
Per analisi dei battitori e lanciatori si intende un diverso modo di raccogliere informazioni per meglio valutarli. Si può analizzare un singolo turno alla battuta, una gara, una serie di partite o una intera stagione. L’analisi può essere intesa come un approfondimento del box score e in questo tipo di analisi non vanno prese in considerazione le statistiche più comuni, ma va prestata attenzione alle informazioni che possono aiutare a migliorare le prestazioni dei propri giocatori.
Storia della Italian Umpires Association
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Il ritorno in ambito del CNA da parte di Enrico Carlini, ex umpire in esilio volontario a seguito della nota querelle del 1978, coincise con l’incarico di responsabile della Commissione Softball. Con le sue nuove iniziative, questa ebbe una ulteriore spinta professionale realizzando uno stage di perfezionamento per diciotto Ufficiali di Gara presso la prestigiosa scuola del softball canadese a Toronto dall’8 al 14 agosto del 1986.
Da un coach di College (che stava osservando ragazzi da reclutare)
Lo scorso fine settimana ero ad una gara di torneo e ho potuto notare alcune cose che mi hanno fatto girare le spalle e andare via e che riguardavano i ragazzi che avevo sotto osservazione: Genitori dalle tribune che gridavano contro gli arbitri e contro i giocatori in campo, compresi i loro figli; Giocatori che durante la partita uscivano dal dugout per andare a parlare con i genitori circa le decisioni del coach, delle chiamate arbitrali o chiedendo qualcosa da mangiare. Per quanto possa sembrare strano, personalmente non voglio ragazzi che corrono dai genitori per criticare e ragazzi ai quali servono raccomandazioni durante la gara;
Altre considerazioni sull'articolo del 3 febbraio dal titolo: "Dai 16 ai 18 anni, i giovani dimenticati"
Il Prof. Walter Bragagnolo dell'ex ISEF di Verona in una lezione disse questa frase: "L'esperienza non si può trasmettere" alla quale ne scaturì un'animata discussione. La frase di cui a quel tempo non ero per nulla d'accordo a distanza di quarant'anni mi accompagna e non lascia la mia mente ogni qualvolta programmo un qualsiasi allenamento o seguo una partita. Per qualcuno questa frase dice poco o niente, ma a me fa un certo effetto. Per fare un esempio tu potrai dare a qualsiasi atleta tutte le istruzioni che vuoi, ma finché non proverà personalmente su di se, saranno solo informazioni, ma non potranno mai essere esperienza.
Storia della Italian Umpires Association
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La prospettiva olimpica diede una ulteriore spinta emotiva alla preparazione mentale e addestrativa dei Giudici di Gara e su questi aspetti le due Commissioni, ben coadiuvate da Riva, attuarono un ciclo di stage di particolare intensità unitamente all’attuazione delle prime norme di disciplina sanitaria a totale interesse per gli umpire impegnati nella direzione delle gare e vararono le norme del “Premio Enrico Spocci”, in onore del compianto collega parmense, da assegnare al miglior umpire esordiente nella massima serie. Il primo ad essere menzionato fu il palermitano Francesco Vassallo, estroso e verboso avvocato che la sorte in seguito rapì giovanissimo, poi il toscano Sergio Felsini, quindi il determinato nettunese Marco Screti a cui il futuro riserverà, oltre alle proprie iniziative in merito alle direzioni di gare, una carriera strepitosa ed affascinante sino in campo internazionale. In definitiva si era del tutto esaurito il periodo cosiddetto scolastico ed era iniziato in modo capillare quello competitivo.
Omaggio a Samuel Aldegheri
E’ vero, il manager glielo aveva accennato. Ora era lì e quello era il tempo ed il luogo e non poteva essere altrimenti così come anche quel giorno non poteva essere un giorno diverso o più straordinario. Le premesse c’erano tutte anche perché il suo sogno di debuttare finalmente in una gara di Major League non era come i soliti sogni che sono destinati a morire all’alba poiché il suo, in verità, stava incominciando alle tre del pomeriggio sotto un sole di pieno agosto. In effetti in quel dugout, in verità mai blasonato come tanti altri, lui si sentiva ripetutamente sospeso, tra l’incertezza dei modi, da quel continuo vociare dei presenti, dagli amati profumi del cuoio e da quello pungente degli unguenti.
di Redazione
Società del Nord Italia con squadra in Serie B cerca una lanciatrice esperta che possa tornare al suo amato sport e rimettersi in gioco, sia per lanciare in partita che per aiutare le giovani lanciatrici in questo importante ruolo. La ASD è molto seria e assicura un rimborso spese da concordare. Contattare la e-mail di Baseball On The Road.
Leggo con grande interesse l’articolo pubblicato da baseball.it di Filippo Fantasia sul nuovo incarico di Francisco Cervelli nuovo Manager della Nazionale e Nel Coletti GM dell’Italia Baseball. Finalmente qualcosa si muove. Ora mi auguro che qualcuno inizi a fare un progetto vero per la crescita dei giocatori italiani. Parliamo di baseball perché il softball ha altre preoccupazioni. Nell’intervista Cervelli dice: “Voglio costruire il più forte team possibile. Inizierò a lavorare da subito al progetto, sarà dura e ci vorrà del tempo, passione e conoscenza per far crescere la nostra Italia. Cercherò di far capire ai nostri giocatori che l’Italia può essere una potenza mondiale, non è una questione di 1-2 anni o un torneo, ma è un percorso lungo. Voglio andare alle Olimpiadi, è il mio sogno. Collaborerò anche con Under 23 e 18, un progetto a medio e lungo termine”.
tradotto da un articolo di Mike Orchard – Central Arizona College
Sicuramente vi sarà capitato di perdere una partita durante lo scorso campionato e vi siete chiesti come avete fatto a perdere contro quel determinato lanciatore. Probabilmente la risposta sta nel fatto che quel giovanotto mancino non mostrava nulla di straordinario, almeno apparentemente.
Quando i ricordi donano un’antica realtà, allora essi superano anche i limiti della fantasia ed i loro risvolti diventano un piacevole colloquio invernale. Così è stato l’incontro con Edoardo Winspeare, talentuoso regista che da par suo è riuscito a portare sul grande schermo la passione, l’armonia, l’etica e la poesia del Salento, sua terra d’adozione, essendo egli nato a Klagenfurt in Austria, verso la quale nutre grande sintonia. Ora in attesa di andare a vedere il suo ultimo lavoro dal titolo provvisorio “Didì” ispirato alla vita della mamma ed aver incamerato nella personale cineteca i suoi sei film “Pizzicata”, “Sangue Vivo”, “Galantuomini”, “Il Miracolo”, “In grazia di Dio”, “La vita in comune”, nei quali emerge a viva testimonianza momenti di osmosi con la cultura salentina nella quale è cresciuto, ecco emergere il nome di un suo antenato, Morgan Gardner Bulkeley, cugino della bisnonna Deidamia.
Come ben sappiamo, le ultime World Series ci hanno consegnato una vittoria netta per i Dodgers di Los Angeles, contro i New York Yankees e tra le tante storie e i tanti aneddoti su cui ci siamo già intrattenuti, ve ne è uno ulteriore, perché questo capitolo ancora non si chiude … Dovete sapere infatti che quando il bravo Freddie Freeman ha battuto il walk-off Grand Slam home run con cui sono entrati quattro punti alla decima ripresa di Gara1, cosa che non era mai successa durante le partite di World Series e che quindi costituiva già di per sé un record, lo stesso episodio ha procurato molta felicità in casa Ruderman.
Tratto dall'articolo su
Human Kinetics.com
2^ parte - (1^ parte)
Sintesi della continuazione della specializzazione
La superspecializzazione è una specializzazione frenetica poiché si ottiene con il sacrificio dell'elemento più importante: il benessere dell’atleta a causa dell’egoismo degli adulti. Dovrebbe essere assolutamente evitata a tutti i costi. La decisione di variare o specializzare è una scelta che deve essere lasciata all’atleta. Ci sono atleti che hanno scelto la specializzazione per uno sport specifico per la loro passione, perché lo amavano e per la scelta di spendere il loro tempo focalizzandolo solo su di esso.
Presentazione di
A che età è meglio iniziare a fare sport? Quanto tempo è meglio dedicare allo sport nei primi anni della scuola? La domanda importante è: Da che età è meglio specializzare o super specializzare? La risposta noi tecnici che abbiamo partecipato ad ogni tipo di corso è: più tardi possibile. Eppure i fatti sono sempre diversi dalle parole.
L’attenzione verso le induzioni nella Hall of Fame della Fibs, da parte della Commissione, proseguì anche per diramare l’elenco del 2021, che fu inviato nei termini dovuti dopo attente consultazioni. Questo elenco però fu disatteso poiché nel mentre si stava proponendo un cambiamento dell’iter procedurale di induzione. Questa infatti sarebbe dovuta scaturire dalla base degli appassionati come copia di quella degli USA. Si fece notare tuttavia che era un utopistico sogno poiché in Italia vi è una diversa cultura ed i molti non conoscono che il proprio orticello. Chi infatti potrebbe essere oggi a conoscenza di meritevoli personaggi visto che oggigiorno solo la Gazzetta di Parma è l’unico quotidiano che ancora offre spazio all’attività dei due giochi, pur avendone limitato le cronache?. Si stavano portando avanti le tematiche di questi distinguo quando inattesi problemi di salute in ambito familiare mi costrinsero ad inoltrare nel 2022 la personale lettera di dimissioni ed il conseguente scioglimento della Commissione stessa inviando al Presidente il nominativo di Enzo Di Gesù quale eventuale sostituto che avrebbe potuto sostituirmi.
Al fine di spolverare i vetusti faldoni e fare chiarezza ho pensato fosse interessante delineare le scelte di induzione e quelle rimaste inevase circa alcuni “Protagonisti” meritevoli di essere indotti nella Hall of Fame della Fibs. Correva l’anno 2019, 25 febbraio, quando sono stato molto onorato per essere stato proposto ad assumere l’incarico di Presidente della Commissione Hall of Fame della Fibs poiché per me significava riportare in auge la filosofia di Roberto Buganè con il quale avevo portato avanti l’idea della HoF italiana del Baseball e del Softball. Compilai per l’approvazione la scheda dei miei collaboratori che sono stati Paola Marfoglia, Sabrina Del Mastio, Enzo Di Gesù e Franco Ludovisi e subito incominciai a rovistare nel mio archivio ed a seguire la filosofia animatrice comune a Roberto al fine di individuare personaggi “Protagonisti” custodi della storia dirigenziale ed agonistica del baseball e del softball.
Storia della Italian Umpires Association
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La vicenda degli Ufficiali di Gara si chiuse con la Derbigum Rimini a vincere il campionato 1979 senza alcune polemica di rilievo e con la Nazionale Azzurra a Trieste a riappropriarsi del titolo europeo contro l’eterna Olanda. Ma la fine di quell’anno è ancor più da ricordare per via di una notizia che pose il baseball ad una considerevole attenzione dei mass media, ovvero l’imminente ingresso del baseball tra i giochi olimpici. Sia Giorgio Gandolfi in una pregevole lenzuolata su “La Gazzetta dello Sport” del 14 agosto sia Mario Bruno su “Tuttosport” del 18 agosto, nel commentare le vicissitudini del campionato europeo a Trieste, entrambi evidenziarono premesse e precise volontà da parte sia di Raoul Dedeaux, ovvero la più popolare figura del baseball dilettantistico della California sia del presidente dei Dodgers Piter O’Malley.
Presentazione di Paolo Castagnini
Quando si parla di Lucio Taschin viene in mente un ottimo coach, bravo dirigente, inserito nelle squadre Nazionali, organizzatore di un ottimo "Ground Force Elite Camp" unico corso privato per lanciatori in Italia studiato assieme al compianto Bill Holmberg e inserito nel High Perfomance Camp di Regensburg (Germania), insomma un uomo che spazia a 360° nel baseball d'elite, ma i più attempati come me lo ricordano come lanciatore mancino, per un micidiale pickoff sempre ai limiti del balk che ha fatto infuriare generazioni di coach e di giocatori. Lucio però è anche un amico, veneto come me e che condivide con me l'Accademia Veneta FIBS. Da anni lo stresso perché mi mandi un articolo dove spiega i segreti del suo pickoff e finalmente ricevo questo pezzo che condivido con tutti voi. Studiatelo bene perché è una chicca da non perdere. Buona lettura!
di Redazione
Il 1° dell'anno 2025 si apre con un'opportunità unica nel suo genere. L'Agenzia con cui collaboriamo è alla ricerca urgente di una giocatrice di softball che intende frequentare il 4° anno di scuola superiore negli Stati Uniti con partenza ad agosto 2025. L'Agenzia ci comunica che ha già la famiglia assegnata quindi il placement immediato. Per informazioni scrivete a info@baseballontheroad.com
Siamo giunti al 2025 e ognuno di noi ha delle "speranze". Come ha detto il Papa che ha iniziato il "Giubileo della speranza" definendolo "il desiderio e l'attesa del bene, pur non sapendo che cosa il domani porterà con sé". Ma prima di scrivere di baseball dove elencherò le mie speranze, faccio un auspicio affinché il 2025 sia un anno di pace dove si possa tornare al confronto sereno, dove la tecnologia sia un aiuto all'essere umano e non la sua mortificazione. Un anno in cui il mondo trovi i suoi equilibri e finiscano le guerre per risolvere le controversie. Speranza.... speriamo. Ma adesso andiamo su un argomento più frivolo, ma a cui tutti noi teniamo. Il nostro Baseball e Softball.
Di recente sono andata a vedere teatro lo spettacolo “Quando un musicista ride”, dove Elio delle “Storie Tese”, al secolo Stefano Belisari, insieme ad altri musicisti interpreta canzoni surreali dal repertorio di Cochi e Renato, Jannacci ed altri grandi artisti degli anni ‘60 e ’70. Durante lo spettacolo, ad un certo punto, nell’eloquio di Elio si favoleggia di una “gallina”, da cui poi la famosa canzone a lei dedicata e tale per cui “la gallina non è un animale intelligente …”, ma che Elio, nell’introdurla, finge di non ricordarne il titolo e quindi comincia a dire un sacco di parole che iniziano con la “G” e tra queste salta fuori, pensate un po’: “Galarraga”, con l’aggiunta “… quello del baseball, ricordate?”. Figurati tu, se tra il pubblico, a parte me e il mio devoto marito, c’era qualcuno che si ricordava di Galarraga, ma come sempre il baseball compare di soppiatto nella vita di tutti noi e allora vediamo di chi stiamo parlando. Ma prima due parole su Elio e il suo amico e collega Faso uniti, oltre che dalla musica, anche dalla passione per il baseball.
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Il piccolo Giorgio era rimasto affascinato da quel pacco arrivatogli da così lontano e poi, apertolo, subito aveva toccato e quindi indossato quella divisa da giocatore di baseball che subito gli trasmise intensi fremiti ed orgoglio. Era quella la divisa originale dei Royals che lo zio Paolo aveva portato da Kansas City con tanto di documentazione della Major League Baseball. E quindi prontamente gli sembrò che nell’indossarla stesse assorbendo compiaciuto la lunga storia di quella blasonata franchigia, lunga ben 55 anni e due World Series vinte, con i relativi aspetti salienti di tutti i giocatori del line up e del loro gioco sempre elegante nello stile e nelle scelte.
Come si può evincere da questo primo esame delle società e da quelle successive molte di esse presero vita grazie all’attività ed ai sottaciuti principi politici di molti Enti di Promozione Sportiva quali la Libertas, la Fiamma, il Csen, l’Edera, il Cus, il Cantro Sportivo Italiano ed Associazioni Dopolavoristiche che permisero attraverso i loro statuti di poter finanziare economicamente la partecipazione ai campionati che a partire dal 1953 furono articolati nelle canoniche tre serie, “A” con 10 squadre, “B” con 12 squadre suddivise in due gironi e “C” con ben 37 squadre suddivise per vicinanza in 8 gironi. Se poi si andasse a controllare lo svolgimento della prima gara internazionali della nazionale italiana contro quella della Spagna a Roma il 31 agosto del 1952 dinnanzi ad oltre dodicimila spettatori si può affermare che il baseball era diventato uno sport condivisibile pur essendo d’élite visti i canoni che lo delineavano quali la complessità del regolamento, i pochi stadi ad esso congeniali, il costo dell’attrezzatura, la poca visibilità sui media e soprattutto là dove non circolava adeguato denaro di rimborso….
A nord invece prese vita, mentore l’eclettico Max Ottino, il baseball ed il dato carismatico si puntualizza il 20 settembre, sempre nel 1946, quando a Milano si fondò la prima squadra “Milano Baseball Club” a cura di Franco Milesi. Di contro poi, a seguire le ricerche dello studioso ed ex giocatore triestino Marino Bosdachin, fu in quello che era stato politicamente nominato Territorio Libero di Trieste dal 1947 sino al 1954 ad accadere che nel 1947 fossero proprio i militari americani dell’88esima divisione “Blue Devils” a richiamare l’attenzione dei tanti giovani giuliani ed esuli mentre disputavano accese gare inizialmente di softball poi subito di baseball. La permanenza dei vari reggimenti inoltre richiese anche da parte dei comandi una precisa attenzione al tempo libero da impegni da parte dei soldati e fu così che il primo diamante in Italia fosse realizzato a Borgo Grotta Gigante e nominato “Heroes Field” in memoria dei commilitoni caduti in guerra sul suolo italiano.
"Foto tratta da baseballsoftballtriestino"
Un amato poeta sognatore una volta ebbe a recitare che le diverse verità a tutti interamente si donano ma poi non a tutti del tutto si svelano…un ossimoro dunque pieno di ontologiche interpretazioni cui nulla può sfuggire. Ed anche la nascita del baseball e del softball in Italia non sfugge a queste considerazioni… Dunque, ferma restando la data del 27 giugno 1948 quando sul campo Giurati di Milano fu giocata una gara dimostrativa dinnanzi ad oltre 4.000 spettatori tra due formazioni meneghine, il Milano b.c. contro gli Yankees b.c., delle quali è doveroso ricordare i nomi:
Milano b.c. Costa,, Milesi, Del Fante, Dossari, Setti, Ducci, Donnabella, Caligaris, De Gennaro, Gribaldi, Buonamore, D’Andrea;
Yankees: Porrati, Jacchini, Rossi, Cossu, Brambilla, D’Odorico, D’Orio, Fante, Maggi, Luise, Morandi, Sioli, Legnani,
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Il campionato del 1978, che stava vivendo in totale preparazione di quello che diventerà uno dei più seguiti mondiali che vide agonisticamente il coronamento di un baseball uscito dall’anonimato, si inceppò la domenica del 9 luglio durante la seconda gara Biemme Bologna – Glan Grant Nettuno: 7 – 6. Umpire: Saccani, Malpeli, Carbognani. Recitò la Gazzatta dello Sport lunedì 10 su cinque colonne: “La partita di Bologna è finita in rissa” con il chiaro occhiello “Gravi incidenti hanno turbato l’incontro Biemme - Glan Grant” ed un eloquente ma sintetico riassunto su ben tre righe: “Nell’ottava ripresa, in seguito ad una decisione arbitrale controversa, si è scatenato il parapiglia – Espulsi Monaco e Rinaldi – Gli arbitri hanno considerato l’incontro concluso al termine della settima ripresa – La partita è comunque finita col successo della Biemme per 7-6”. Quasi un campanello d’allarme per quanto si verificherà a fine d’anno.
I “Piedi Neri” (Blackfeet) non sono una rievocazione dei Pieds-noirs algerini, bensì una squadra di baseball che specialmente negli anni dal 1974 al 1988 ha giocato a livello agonistico e poi a livello amatoriale, nella Bassa bolognese, in quel di San Pietro in Casale, paese di circa dodicimila anime, molto concentrato, con il suo bel Campanile, il Municipio e dove si mangia e si compra davvero bene: andare per crederci! E sabato 16 novembre 2024, ci sono andata, come peraltro faccio di solito, perché nella bellissima Biblioteca dedicata a Mario Luzi, uno dei più grandi poeti italiani, più volte candidato al Nobel, vi è stata la presentazione del libro “I Piedi Neri della bassa bolognese. L’improbabile saga del baseball a San Pietro in Casale” scritto da Giuseppe Guerrini con prefazione di Giuliano Barigazzi.
Sul Quotidiano di Lecce di ieri 4 dicembre 2024 un bellissimo pezzo scritto dalla penna di Renato DE CAPUA che prende spunto dai libri scritti dal nostro collaboratore Michele Dodde e dai suoi articoli su Baseball On The Road più volte citato dal giornalista. Una visione poetica del baseball partendo dalla sua storia americana per arrivare alla terra pugliese in quel "Matino" dove "Giocatori col sapore di polvere sulle labbra sognano di vincere". Qui sotto potete leggere l'articolo allargando l'immagine. Grazie al Quotidiano di Lecce e al giornalista Renato DE CAPUA per questa bella sorpresa e grazie a Michele per il suo puntuale lavoro per il Baseball.
Presentazione di Paolo Castagnini
Dopo le prime puntate della pubblicazione della tesi di Laurea di Andrea Salvarezza "Eccezionale quel baseball!" mi resi conto di avere in mano uno straordinario documento sulla nascita e lo sviluppo del nostro sport. Ovviamente parliamo di Stati Uniti, ma analogamente gli eventi che si susseguirono influenzarono anche il baseball nostrano. E' altresì interessante capire il perché del suo successo e attingere dalla storia quelle informazioni che potrebbero favorirne almeno in parte lo sviluppo anche in Italia. Oggi per voi lettori l'ultima puntata. (L'immagine è di prprietà della Biblioteca del Congresso Washington D.C.)
Come sappiamo, le recenti World Series hanno visto i Dodgers di Los Angeles scontrarsi con gli Yankees di New York e, alla fine, con un 4 a 1 i primi hanno prevalso sui secondi, vincendo una rocambolesca gara5 proprio nella Grande Mela. A parte l’esito vincente per i Dodgers, durante le partite ho scoperto tutta una serie di aneddoti molto umani, molto veri, che hanno coinvolto i giocatori di entrambe le squadre, perché il baseball è una fucina di aneddoti ed è sempre uno sport popolare, ancorché molto ricco. Dalle dita rotte di Anthony Rizzo, prima base degli Yankees con le quali ha comunque giocato durante la conquista dell’American League e quindi tutte le World Series, al bimbo di Freddie Freeman che durante la stagione ha sofferto di una malattia autoimmune, fino alla vicenda umana di Anthony Volpe shortstop degli Yankees, sono davvero tante le storie che hanno fatto da corredo alla conquista delle World Series del 2024.
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Le gare nel week end sportivo intanto, per quanto riguardava la serie A, o Serie Nazionale, erano passate da due a tre ed anche la direzione per una maggiore efficienza passò da due a quattro umpire. Pertanto gli stage a Tirrenia, divenuti per gli umpire il classico incontro di inizio dell’attività agonistica, diventarono una proficua scuola di aggiornamento ed in particolare di preparazione e perfezionamento della meccanica a tre (thre men system) e di quella a quattro (four men system).
Il cammino dell’affermazione del baseball (con il contestuale rigetto del cricket), e soprattutto i significati che tale affermazione ha veicolato, lasciano supporre che le ipotesi messe a verifica nel corso della ricerca siano vere. Ma alla luce di quanto analizzato, la scelta degli Americani di sviluppare ed adottare giochi propri appare non solo comprensibile, quanto probabilmente inevitabile. Perché, in altre parole, avrebbero dovuto agire diversamente? Quando le precondizioni resero possibile lo sviluppo e l’affermazione dell’idea moderna di sport, gli Americani avevano di fronte due sole possibili opzioni: da una parte il cricket, dall’altra il baseball. L’uno era caratterizzato da una forte identificazione con la ex madre patria, in un contesto che invece stava sentendo crescere a più livelli l’esigenza di un carattere nazionale autoctono; l’altro al contrario non aveva mantenuto alcun collegamento con l’Inghilterra, da cui pure proveniva.
di Redazione
Riceviamo e con piacere pubbichiamo il lavoro di Paolo Bossi su Lippanews in occasione del 57mo anniversario del Baseball Novarese.
Le World Series sono finite e naturalmente, in special modo alla TV, sono state commentate da esperti, tifosi amanti del gioco del baseball ed anche dai suoi praticanti e tra questi ultimi, una simpatica sorpresa è stata ascoltare la voce di Samuel Aldegheri. Samuel Aldegheri, classe 2001, come sa ogni fan di baseball italiano che si rispetti, ha esordito come lanciatore partente, nel 2024, nelle Major League con gli Angels di Los Angeles e si è fatto rispettare. Sul suo esordio si sono spese giustamente tante parole, tanti articoli ed io arrivo buon’ultima, sfruttando quanto Aldegheri ha commentato durante Gara 1 delle World Series tra i Dodgers di Los Angeles e i New York Yankees e conclusasi, agli extra innings con la vittoria dei losangelini.
di Redazione
Alle prossime elezioni per il rinnovo della carica di Presidente Federale e per il Consiglio Federale anche la sezione BXC (Associazione Italiana Baseball Giocato da Ciechi, sta cercando di inserire un suo rappresentante nel Consiglio Federale a sostituire la Consigliera dimissionaria Barbara Menoni che in questi ultimi quattro anni ha dato un grande contributo per lo sviluppo di questa disciplina. A tal proposito il Candidato Consigliere Federale Danilo Musarella chiede il voto a tutti i Rappresentati delle Società italiane. Ecco la sua lettera:
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