Questa è una domanda che ogni allenatore si pone passati i primi anni di attività dei propri giovani giocatori.
La risposta è fin troppo scontata. Tutti i giovani atleti dovrebbero allenarsi in tutti i ruoli. Questo è vero, ma...... quale allenatore in cuor suo non ha detto: quello diventerà un forte interbase; oppure questo giocatore sarà un grande lanciatore. Spesso però accade che il tempo smentisce le nostre previsioni e spesso abbatte le nostre sicurezze di allenatori. E allora? lasciamo che il caso faccia le scelte?
Io vorrei per un momento dare la mia opinione. Nessuno se la prenda a male e siate buoni nei miei confronti. Non ho alcuna pretesa di sputar sentenze ne tantomeno di arrogarmi a maestro. Diciamo che è un gioco o forse un tentativo di attivare un dibattito. Sarei veramente felice se qualcuno scrivesse un suo commento.
Prevalentemente gli allenatori guardano le caratteristiche fisiche e le doti tecniche prima di indirizzare un atleta ad un ruolo. E l'aspetto caratteriale lo osservate?
L'Esterno è la "pazienza". L'esterno è colui che sa aspettare il suo momento. Potrebbe rimanere una partita intera senza prendere una palla, ma quella palla difficile presa è quella che ci fa vincere, al contrario se sfuggita spesso diventa la partita persa. Pertanto se abbiamo un giovane esuberante a cui piace stare al centro dell'attenzione non facciamogli fare l'esterno.
Il Terza base è il "coraggio". Chi ha paura della palla non si può avvicinare all'angolo caldo. Braccio forte e furbizia per leggere le mani del battitore fanno il resto.
Il Seconda base è la "rapidità mentale" e nel percorrere spazi brevissimi, ma in tempi altrettanto brevi. Spesso è intelligente e un ottimo leadoff.
L'Interbase è la "fantasia". Saper risolvere ogni problema che si pone in tempi brevissimi. Deve essere anche un ottimo atleta.
Il Prima base è la "sicurezza". E' colui al quale tutti gli interni chiedono di rimediare ai loro tiri sbilenchi. Un Prima base che dà sicurezza è un Prima base adorato da tutti gli interni. Meglio se alto e forte battitore.
Il Lanciatore è il "dominante", il divo, la primadonna. Tutti lo guardano, tutti lo ammirano; è al centro dell'attenzione. La sua dote è la battaglia. Lui deve godere della battaglia. Come tutte le "dive" però da un momento ad un'altro può diventare incredibilmente solo e abbandonato nel momento in cui non è più in grado di esprimere eccellenza.
Il Ricevitore è la "generosità", l'altruismo. Egli si dedica completamente al suo lanciatore. Diventa il suo servo. E' felice della sua popolarità. Questa dote è frutto della sua grande forza. Gli allenatori confidano su di lui. Il pubblico raramente sa riconoscere la differenza tra un bravo ricevitore e un ottimo ricevitore, cosa che invece non sfugge all'occhio esperto del manager.
Quindi in conclusione da un punto di vista caratteriale se ho un esuberante e combattivo ragazzo potrei puntare su di lui come lanciatore. Se ho un giovane che già mi dimostra di essere leader riconosciuto, di animo forte e generoso potrei farne un ricevitore. Un ragazzo riflessivo e paziente potrebbe diventare un ottimo esterno. Se ho un giovane alto e prestante e sicuro di se potrebbe diventare un prima base. Un rapidissimo e intelligente un seconda base. Un forte e coraggioso un terza base ed infine un estroverso e talentuoso potrebbe diventare un ottimo interbase.
Questa è la bellezza di questo sport!
Scritto da Paolo Castagnini
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Giovanni (mercoledì, 29 febbraio 2012 11:53)
Mi sento di aggiungere alcune "doti caratteriali" dopo la mia esperienza personale: aggiungerei all'esterno la responsabilità e la sicurezza in se stesso, proprio perchè spesso gioca su una o due occasioni a partita. mentre al prima base aggiungerei la pazienza e la predisposizione al "servizio"/umiltà perchè per tutta la partita deve essere li a "servire" i suoi compagni, per fare in modo che non sbaglino mai...
Erny (giovedì, 01 marzo 2012 11:52)
Fantastico....non male.....anche se, secondo me, purtroppo non sempre i ruoli rispettano le personalità.
Si fa con quel che si ha a disposizione nella speranza che il lavoro faccia scoprire doti o predisposizioni nascoste.
Molte volte ci si abitua a far giocare un atleta sempre in un ruolo magari da lui non gradito avendo lo stesso caratteristiche diverse; sta appunto nel Coach valutare proprio sulla base di opinioni come quella di Paolo.
Sarebbe bello poter confrontare esperienze di altri bravi allenatori.
Flavia (lunedì, 16 aprile 2012 14:51)
Io sono una paptita dell'organizzazione ,dell'immagine e della professionalità che bisogna dare ai nostri piccoli/e atleti/e però bisogna avere la mente elastica e capire che la motivazione che porta un bambino italiano su un campo da baseball è totalmente diversa da quella che porta un bambino americano...perciò nel caso non si abbia già un settore giovanile altamente qualificato sia da allenatori sia da numeri elevati di giocatori...io x fare apprezzare il gioco in campo esterno impronto l'allenamento primario in campo esterno con serie di giochi dove gli interni sono marginali ...quasi dei cartonati immobili e gli esterni protagonisti...questo aiuta sopratutto a capire l'importanza dell'ultimo difensore e a mitigare la paura della palla che ovviamente diminuisce essendo più lontani...
Siate comprensivi con me anche se pensate" ha scoperto l'acqua calda"perchè quello che sta facendo Paolo pubblicando su questo sito è quello che ribadisco da anni alle convention ,c'è bisogno di confronto tra i tecnici x crescere a spesso non ci si mette in gioco pensando che tutto sia scontato ...ma non è vero io ogni giorno imparo qualcosa e dopo 7 anni di spring training in AZ prendo ancora appunti ...e ogni anno ho la fortuna di seguire qualche confronto tra i tecnici americani presenti in campo...magari sulla battuta o su una certa posizione da assumere x una toccata...perchè loro si confrontano ogni giorno che sono sul campo ...e ne avranno di esperienza !!!