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E' arrivata la primavera, si torna in campo!

Nella foto la squadra Ragazzi Dynos Verona allenata da Giovanna Armani
Nella foto la squadra Ragazzi Dynos Verona allenata da Giovanna Armani

E' arrivata la primavera, si torna in campo!

Questo è il momento tanto atteso da tutti noi del baseball. L'aria improvvisamente si fa tiepida e siamo pronti ad abbandonare i luoghi angusti quali le palestre, per poter finalmente correre sui prati. Detto questo ecco in campo il nostro gruppo di ragazzi che ancora non possiamo chiamare squadra. Da dove iniziamo? Tiri, lanci battuta? meglio più indietro! dalla corsa? io partirei un attimino prima.

Una squadra per chiamarsi tale ha bisogno di avere delle regole e noi che siamo i manager siamo preposti ad impartirle.

Regola n° 1 Il vestiario: E' scontato che in partita ci si vada in divisa; e in allenamento? Perché non dovremmo essere in divisa? Avere una divisa da allenamento non è solo un aspetto estetico, ma è un modo per sentirsi parte di un gruppo, appartenere alla squadra. Pertanto prima regola una divisa da allenamento. I costi? irrisori. Un pantalone della divisa rattoppato degli anni precedenti, ovviamente dello stesso colore e una t-shirt con il logo della società. Il cappellino per concludere e noi avremo in campo una squadra e non la sfilata di carnevale.

 

Regola n° 2 Presenze e assenze: Agli allenamenti bisogna essere presenti. Gli impegni di scuola, di studio e altri purché discussi con i genitori sono doverosi. E' necessario però che l'allenatore sia avvisato sostanzialmente per due motivi: il primo perché l'allenamento ha la necessità di essere organizzato, il secondo perché avvisare fa da deterrente alla "pigrizia".

 

Regola n° 3 L'orario: Ero sempre indispettito dal fatto che i miei giovani arrivassero in ritardo agli allenamenti e allora un giorno posi una domanda ad un grande allenatore di High School: <Stan, ma quando i tuoi ragazzi arrivano in ritardo all'allenamento cosa fai, dai una punizione?> Risposta: < Come? non ho capito la domanda> ripetei la stessa domanda e la sua risposta fu, testuali parole <E' un problema che non mi sono mai posto, i miei ragazzi non arrivano in ritardo> rimasi con la bocca aperta. Ora sono molto rigido sull'orario, ovviamente essendo un vizio italiano combatto giornalmente con questo problema, ma i risultati si vedono.

 

Regola n° 4 Il materiale: Il fatto che il materiale da gioco appaia ad inizio allenamento e scompaia alla fine è una grande illusione di tutti noi allenatori. Quindi tabella con i turni.

 

Regola n° 5 L'allenamento parte dalla riga di foul posizionando ognuno il suo guanto con all'interno la palla. Da questo momento inizia l'allenamento vero e proprio e cioè si inizia a correre.

Naturalmente queste sono le mie prime cinque regole. A voi aggiungerne altre e commentare queste cinque.

 

Buon inizio di stagione!

 

Scritto da Paolo Castagnini

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Commenti: 1
  • #1

    Flavia (lunedì, 16 aprile 2012 15:05)

    Pienamente d'accordo sulla divisa in allenamento,x quanto riguarda le presenze è utilissimo tenere un foglio presenze che ci aiuta a capire e a documentare xchè quel ragazzo/a non migliora, si perché se non abbiamo documentazione scritta ci potremmo addossare delle colpe come allenatori o ce le potrebbero addossare i genitori ma con le presenze non si sfugge alla realtà .....ma non dimentichiamo le motivazioni che portano i bambini italiani a giocare ... Mi devo sempre porre la domanda sto organizzando degli allenamenti motivanti?? Perchè è vero che non sono tutti uguali ma spesso anche lo studio può Essere una scusa , noi abbiamo la possibilità di aiutare i ragazzi ad organizzarsi con la scuola ed essere di aiuto anche alla famiglia ..io porto sempre l'esempio di Alex tutti i giorni al campo però andava bene anche a scuola x non saltare gli allenamenti si organizzava, si programmava e faceva alcuni compiti durante la ricreazione...questo x dire volere è potere...e allora. Se noi li rendiamo dipendenti dal gioco xchè si divertono sempre ecct...sarà più facile...