Quante volte ci siamo chiesti il perché il Baseball e il Softball non riescono a svilupparsi in termini numerici in Italia. La stessa domanda, pensate, se la pongono gli Americani, con qualche motivazione diversa. In Italia spesso il nostro sport viene visto come pratica incomprensibile. Pensate al calcio: in tutto il mondo basta un pallone e due porte e ogni ragazzo saprà cosa farne. Per il Baseball no. Per gli Americani che sanno benissimo come si gioca a Baseball e a Softball il problema è diverso. Come fare per giocare nel giardino di casa, oppure nel parco dove camminano le mamme con i bambini nel passeggino? Ecco lo Wiffle Ball. Potrebbe essere un'idea per divulgare il baseball e softball in Italia? Perché no?
Giuseppe Bataloni dopo averci mandato delle interessanti schede di allenamento ci invia questo articolo. Un consiglio? Leggetelo bene e poi pensate alle possibili applicazioni nei vostri ambiti. Potremmo tutti avere delle sorprese.
Di Giuseppe Bataloni
L’interesse per questo figlio minore del Baseball nacque occasionalmente un pò come spesso capita nella vita quotidiana; mi trovavo negli USA, circa 40 anni fa, per seguire un clinic sulla battuta del compianto Chalie Lau che i miei colleghi di lavoro di New York (ho lavorato 35 anni in una compagnia area) mi avevano segnalato. In quella occasione andai a vedere la finale dei giochi panamericani di Softball maschile.
Fui enormemente colpito dalla velocità del lanciatore USA di cui ricordo perfettamente il nome Ty Stofflet (per la cronaca io ho incominciato a giocare a softball negli anni 50 ed ero un lanciatore bravino, cosi mi diceva l’ammiraglio americano che ci allenava) pertanto guardandolo, mi sentivo non una schiappa ma una superschiappa.
Devo dire che passato lo stupore iniziale, la partita risultò un pò noiosa; almeno ebbi questa sensazione allora: il lanciatore USA viaggiava a 2 strike out ad inning, e credo di ricordare che fini o 1-0 o 2-0 per gli USA.
Commentando alcuni aspetti della partita con i miei colleghi, mi accennarono che negli USA veniva praticato anche una versione più facile, più dinamica e meno tecnica del Softball Fastpitch: il Softball Slowpitch che io allora non conoscevo.
In una visita successiva negli USA acquistai in una libreria un piccolo libro sullo Slowpitch scritto in modo molto artigianale da un certo Glen D. Eley. Dentro vi trovai un foglietto che pubblicizzava le palle Whiffle
Molti anni fa riordinando la mia libreria su nostro sport ho ritrovato il libretto e la pubblicità.
Il passo è stato facile per capire le possibili applicazioni che si potevano ottenere utilizzando questo tipo di palle, sia in allenamento sia come attività ludica-sostitutiva ed integrativa del baseball.
In allenamento,basti pensare alla battuta, migliora molto la velocità di esecuzione dello swing, come allo stesso tempo allena la coordinazione occhio-mano per via del movimento erratico voluto e non voluto della palla (si possono tirare delle ottime breaking ball solo variando l’impugnatura).
Altro aspetto: chi tira al Batting practice certo non si affatica; altrettanto accade al battitore che mantiene fresca la memoria neuromuscolare sul gesto; inoltre, specie per i più giovani, non vi è il timore di essere colpito da una palla che può far male, e questo crea fiducia e sicurezza; si pensi a quante stazioni di battuta si possono creare sul campo contemporaneamente.
Altrettanto si può dire per l’allenamento in difesa (chiaramente fa eccezione il lanciatore).
Tutto questo si può fare sul campo, in palestra e perché no nel proprio giardino o dentro un garage, insomma in spazi limitati.
Qui di seguito i layout del campo che abbiamo usato e le regole che abbiamo applicato. Negli USA le regole non sono universali, a volte vengono adattate alle proprie necessità.
Un cordiale saluto a tutti
Pino
Qui sotto potrete scaricare la scheda con le indicazioni per giocare a Whiffle Ball. Al testo di Pino volevo aggiungere che questo gioco ha un notevole numero di praticanti e che gli effetti della palla lanciata ha interessato persino Sport Science. Più sotto il viedo veramente bello.
Paolo Castagnini
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TERZABASE (lunedì, 21 maggio 2012 14:24)
perchè non lo proponiamo nelle scuole?TERZABASE,un nulla nel mondo del baseball, ha saputo togliere dalla strada quella "sporca dozzina"(in modo benevolo)I BALACK DEVILS),che assolutamente profani del gioco del Baseball, con una rabbia in corpo e una volontà di ferro nell'apprendere le regole,li ha portati negli 60, dal nulla alla serie C.Possibile che nessuno nell'ambito scolastico o ricreativo riesca a coinvolgere pochi ragazzi ad avviare questo gioco?Ma il messaggio da dare ai ragazzi deve essere chiaro"Questo è uno sport dove si deve usare "il grande fagiolo"come disse Baby Rut.Uno sport dove ci si allena anche per poche ore tutti i giorni,dove nel vostro guanto ci deve essere sempre una pallina per darle la forma dovuta,dove la pallina nelle vostra mano, quando potete deve farVi sempre compagnia,dove è un divertimento continuo cercare di battere quella maledetta palla, o prenderla al volo evitando di rimetterci la faccia e dove non esistono scorrettezze di sorta,qua calci di rigore non ci sono, fuori campo SI.
pino (lunedì, 21 maggio 2012)
infatti la scuola sarebbe il luogo ideale anche perche'ha lo spazio necessario per praticarlo in tutta sicurezza.
Qualche anno proposi al presidente del Cnt di introdurlo nei corsi di primo livello,ma poi vome vedi non se ne e' fatto niente.