tratto dall'articolo di Garret McGrath su Narrative.ly - Photos by Emon Hassan
2^ parte (vai alla prima puntata)
Lo stadio di Hinchliffe è situato sul promontorio delle Grandi Cascate, le seconde in ordine di grandezza a est del fiume Mississippi. Il terreno era una volta destinato a cimitero non permettendo pertanto lo sviluppo del territorio, finché una legge del 1916 decretò che i cimiteri abbandonati potevano essere adibiti a parchi giochi e strutture ricreative. Il sindaco di allora, John W. Hinchliffe, nel 1930 designò una Paterson Stadium Association che, dopo il veto dei Repubblicani di costruire in una zona più costosa, scelse il cimitero abbandonato nella zona alta della città per la costruzione
Era il 1930 e Paterson, come il resto del Paese, dovette sopportare le conseguenze della Grande Depressione. Hinchliffe si fece di nuovo avanti e stabilì che la struttura doveva essere un complesso ricreativo multifunzionale e non destinato esclusivamente allo sport.
La cittadinanza sottoscrisse obbligazioni per $200.000. La realizzazione era ancora a metà dei lavori quando 12.000 spettatori accorsero per assistere a una partita di high school football nel giorno del Ringraziamento. I lavori furono poi completati nel giro di un anno: 10.000 posti a sedere in cemento in uno stile misto tra American Mission e Art Deco. Artefici furono i fratelli Olmstead, figli di Frederick Law Olmstead che a sua volta aveva progettato il Central Park, i quali si avvalsero anche della collaborazione degli architetti locali Fanning & Shaw. Ancora oggi, nonostante il degrado, si possono osservare le bellezze strutturali.
In un’era di disordini razziali era molto raro per una squadra della Negro League avere uno stadio proprio, ma a Hinchliffe i New York Black Yankees e i New York Cubans (definizione solo formale poiché composta da giocatori di colore e ispanici) erano di casa. Molti erano i talenti che frequentavano lo stadio, come per esempio nella gara disputata il 28 luglio 1934, quando ben sei giocatori destinati alla Hall Of Fame erano in campo: Gibson and Paige, Judy Johnson, James “Cool Papa” Bell, Oscar Charleston e Martin Dihigo, un cubano newyorkese nato a Cuba. Considerato uno dei migliori e più completi giocatori nella storia del baseball – è l’unico a essere stato nominato nella Hall of Fame in tre diverse nazioni: America, Cuba e Messico
Dihigo era abile in tutto, a lanciare, battere, in difesa e allenare. John Holway, un avvalorato storico della Negro League, racconta che una volta Dihigo batté una palla talmente forte che quasi decapitò lo sbigottito interbase, e in un’altra occasione, al Greenlee Field di Pittsburgh, una palla battuta superò i 152 metri prima di atterrare sul tetto del vicino ospedale.
“Il numero degli spettatori è in continua crescita” riportava la rivista “Colored Baseball & Sports Monthly nel settembre 1934 e proseguiva, “L'Hinchliffe Stadium è uno dei più belli del New Jersey. I tifosi di Paterson sono entusiasti per lo spettacolo offerto dai Black Yankees che stanno conseguendo i risultati più sbalorditivi di tutte le squadre dell’est. L’attuale record è di 24 vittorie su 26 partite disputate e addirittura ne avevano vinto 19 consecutive. E’ certamente la migliore squadra dell’est.”
Quando nel 1950 i New York Black Yankees e New York Cubans chiusero i battenti a seguito dell’integrazione della Negro League con la Major League, alcune squadre semi professionistiche di football, i Paterson Panthers e Silk City Bears, usufruirono dell’impianto e di tanto in tanto si disputavano anche gare di high school, incontri di pugilato e competizioni varie.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale la città di Paterson registrò una diminuzione della popolazione a seguito del trasferimento verso la periferia con conseguente aumento della criminalità. Nel 1963 la gestione dell’impianto fu assegnata al Distretto Scolastico che ne usufruì fino al 1997 quando, a causa del deterioramento, fu chiuso e abbandonato fino ai giorni nostri.
Frankie Russo
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