Che cos'è la disciplina al piatto di un battitore? La potremmo definire semplicemente la capacità di un battitore di scegliere il lancio migliore da battere. Semplice a dire, ma non da fare viene. Infatti oltre a valutare se il lancio è uno strike, deve anche essere la migliore palla da battere, ma ci possiamo mettere: il lancio migliore da battere in base alla situazione del conteggio; in base ai compagni che ho sulle basi; in base a qual'è il mio turno in battuta; in base da che cosa vuole da me il manager. Potremmo continuare all'infinito tanto è vasto l'argomento. Meglio battere il primo lancio o aspettare i successivi? Ogni giocatore ha la sua risposta, ma possiamo vedere la tendenza al massimo livello e cioè nella MLB?
Lo scorso 6 marzo, un articolo su SB*NATION ha catturato la mia attenzione. Uno studio sulla disciplina al piatto e sulla tendenza degli ultimi anni, analizzando il migliore di tutti i tempi e paragonandolo con tutti gli altri battitori dell'era moderna. Stiamo parlando di Barry Bonds, che nonostate la sua fama sia stata offuscata da storie di dopping resta comunque il numero uno della storia. Ho chiesto aiuto per la traduzione all'amico Frankie Russo che dopo avermi mandato a quel paese (si fa per dire) vista la difficoltà dell'articolo, si è messo subito al lavoro. Non spaventatevi dalle prime sigle di sabermetrica, ma andate comunque alla sostanza dell'articolo e con un po' di impegno tutti ce la possiamo fare. Grazie Frankie!
LA DISCIPLINA AL PIATTO DI BONDS E LE SUE TENDENZE IN BATTUTA
Traduzione di Frankie Russo dall'articolo "Bondsian plate discipline and batted ball tendencies" di Stuart Wallace su SB*NATION del 6 Marzo 2014
Senza dubbio Barry Bonds è stato uno dei più talentuosi battitori mai visto. Vediamo se è possibile trovare qualcuno che può ripetere le sue straordinarie doti di battitore.
L’eredità di Barry Bonds, nonostante l’appannamento dovuto a diverse ragioni, è significativa e ancora oggi continua a gravare pesantemente sul mondo del baseball. Sicuramente sarà difficile trovare qualcuno in grado di replicare i suoi numeri, considerato che il suo 164 di fWAR, 435 di wOBA, 173 di wRC+ e i suoi 762 fuori campo battuti, parlano da soli.
Rivangare i poderosi numeri realizzati da Bonds è oramai cosa superata.
Mentre certamente sono cifre innegabilmente impressionanti, non si può non tenere conto delle sue doti non solo di potenza, ma del fantastico colpo d’occhio e l’impeccabile conoscenza della zona dello strike. Senza queste prerogative, i sopra riportati numeri non si sarebbero mai potuti realizzare o comunque, non creerebbero un così largo divario dalle altre statistiche dei suoi contemporanei.
Ad iniziare dal 2002, e tenendo presente le evoluzioni e tutte le altre attenzioni rivolte alle statistiche del gioco, è più facile comprendere le abilità di Bonds in rapporto ai dati di palle battute e il tipo di lanci guardati rapportati allo stesso periodo.
Analizziamo questi valori per avere una conferma di quanto speciale fosse Bonds in battuta visto pure da diverse angolazioni e cercando nel contempo, di paragonarli a quelli dei suoi contemporanei in relazione a quanto essi hanno realizzato antecedentemente al suo ritiro nel 2008, e andando alla ricerca di battitori che potenzialmente potrebbero essere paragonati a Bonds con le sue abilità al piatto, nel periodo che lo accompagnava verso il tramonto della sua carriera.
A conferma delle sue abilità, e con la raccolta dei dati dal 2002 riguardanti gli ultimi sei anni di carriera di Bonds antecedente il suo ritiro, sono stati impostati i numeri relativi a palle battute e lanci guardati. Da qui sono state elaborate le sue medie e quelle relative a tutta la MLB per lo stesso periodo 2002-2007, oltre a quelle relative agli anni successivi al ritiro di Bonds che vanno dal 2008 al 2013. Nella tabella seguente si possono osservare i seguenti risultati:
Dalla tabella si evince ancora di più la coordinazione occhio-mani che Bonds aveva, la bassa percentuale di sventolate a lanci fuori la zona dello strike (O-Swing%), la percentuale di contatti su lanci nella zona dello strike (Z-Contact%), e la percentuale di sventolate a lanci nella zona strike (SwStr%) evidenziano non solo la conoscenza della zona dello strike, ma anche la capacità di evitare sventolate a vuoto quando invece era necessario fare contatto.
Da qui si può anche intuire cosa può essere stato il rispetto dei lanciatori per Bonds, con una media di lanci nella zona dello strike (Zone%) inferiore a quella media della MLB e primi lanci strike (F-strike%), indicando con quanta precauzione lanciavano nella zona quando affrontavano Bonds. Sono interessanti anche le differenze tra i battitori medi della MLB i quali sembrano essere divenuti più aggressivi nel loro approccio, aumentando le percentuali O-Swing di circa l’otto per cento (differenza tra le stagioni 2002-7 e 2008-13). Ad ogni modo, le ultime ricerche hanno dimostrato come i battitori ora riescono a colpire meglio lanci fuori della zona dello strike (Contact%), diminuendo contemporaneamente le sventolate a vuoto.
Con questo chiarimento e con la consapevolezza della sua conoscenza della zona dello strike, constatato l’abilità di non girare a vuoto, andiamo a vedere come Bonds riusciva a colpire i diversi tipi di lanci rispetto alle altre medie della MLB nei due periodi 2002-2007 e 2008-2013:
Da questa tabella si intuisce facilmente la differenza tra Bonds e gli altri; quando faceva contatto (cosa che accadeva molto spesso) colpiva anche molto forte. Pur dimostrando particolare successo contro lanci veloci e cambi rispetto ai suoi contemporanei e coloro che lo hanno succeduto, Bonds riusciva a gestire ogni tipo di lancio, mostrando forse di essere umano solo con i “cutters”.
Nonostante al tramonto della carriera, gli effetti dell’età e di problemi alle ginocchia, oltre ad altri infortuni minori, le sue medie possono tranquillamente essere in linea con quelle di giocatori che hanno avuto anni stellari; il solo fatto che esse erano medie conseguite nel periodo in discesa della sua carriera, dimostrano il puro talento di questo eccezionale battitore.
Paragonandolo con altri giocatori non troviamo nessuno che è riuscito a realizzare gli stessi numeri. Osservando le cifre relative alle palle battute, non troviamo nessuno che ha avuto un migliore occhio di Bonds nel periodo 2002-2007, nemmeno se rapportato ad una singola stagione.
Utilizzando come criterio una percentuale di O-Swing meno di 13,3%, una percentuale di contatto superiore all’82,8% ed una percentuale di sventolate a vuoto a lanci strike inferiore a 5,7%, troviamo solo due giocatori che si avvicinano al “buon occhio” di Bonds:
Tra il 2008 e il 2013, solo due giocatori, Marco Scutaro e Luis Castillo, entrambi nel 2009, sono riusciti ad avvicinarsi ai livelli di coordinazione, abilità e disciplina a Bonds (come media) nei suoi ultimi sei anni di carriera e che lo proiettano ad un fWAR di 41,4. I due, pur essendo dei talenti naturali, hanno combinato per un fWAR di 47,8% in carriera dimostrando che, mentre sussistono delle similitudini tra il loro approccio al piatto e quello di Bonds, il paragone non è del tutto equo.
Adesso, prendendo in considerazione tutti i lanci battuti, vediamo se riusciamo a trovare qualcuno che gli si avvicina. Quindi, utilizzando ancora le medie degli ultimi sei anni, rileviamo che nessuno è riuscito a conseguire numeri simili a quelli Bonds in nessuna singola stagione, pertanto sono state apportate delle modifiche al criterio. Invece di utilizzare tutti i lanci, prendiamo in considerazione ogni singolo tipo di lancio come può essere la veloce, curva e cambio. Sempre in rapporto ai numeri di Bonds per queste categorie di lanci, prendiamo in considerazione le stagioni dei seguenti giocatori:
Per lancio veloce s’intende almeno una media 3,6 di lanci wFB/C (criterio non rigido per permettere di includere almeno un giocatore nella categoria) e 0,12 wCT/C. Per curve sono richiesti valori di almeno 2,9 wCB/C e 2,2 wSL/C, e cambi con almeno di 4,2 wCH/C e 2,0 wSF/C, rispettivamente.
Una piccola sorpresa ci viene dalla tabella relativa alle palle veloci; solo un giocatore si è avvicinato ai numeri di Bonds, ma solo dopo la modifica ed estensione del criterio. Magari con tanti bravi battitori capaci di battere palle veloci ci si sarebbe aspettato di trovare più giocatori in grado di avvicinarsi a Bonds.
Interessante è anche osservare come pochi giocatori riescono a gestire i lanci secondari con la stessa abilità di Bonds. Forse solo Buster Poey dei SF Giants mostra una particolare abilità a controllare le curve nel 2012. In definitiva, da tutte le analisi rileviamo che sono pochi i giocatori che sono riusciti a realizzare gli stessi numeri di Bonds e, per coloro che sono andati vicino, sono stati presi in considerazione solo i risultati conseguiti in una singola stagione; nessuno sembra nemmeno avvicinarsi al suo talento nonostante i suoi 37 anni.
Come detto prima, ciò che ci ha lasciato Bonds, seppure circondato da vicende tumultuose e molto criticate, sarà quasi impossibile trovare qualcun'altro in grado di eguagliarlo. Analizzando le palle colpite e i tipi di lanci, si è potuto comprendere quanto Bonds sia stato speciale pur prendendo in considerazione il periodo del tramonto della sua carriera rispetto a quello di coloro che hanno continuato a giocare dopo il suo ritiro.
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