Approfittando dell'articolo di Franco Ludovisi, vorrei contribuire alla discussione attraverso questo pezzo sul "girare il primo lancio".
L'articolo è apparso su MLB.com il 10 Aprile di quest'anno, scritto da Lyle Spencer dal titolo:
Aggression psychology: First pitches can be a big hit - Hitters who go after it if they like what they see can make hay with initial offerings che tradotto significa:Psicologia aggressiva: I primi lanci possono portare a grandi risultati - Se ai battitori piace quello che vedono, possono trarne grande vantaggio
Josh Hamilton era in gran forma, sembrava essere tornato quello che aveva terrorizzato i lanciatori avversari quando era con i Rangers. Adesso potrebbe stare fuori per almeno due mesi a seguito di un infortunio al pollice sinistro, conseguenza di una scivolata a testa prima in prima base.
Hamilton significa molto per tante persone. La sua tecnica di scivolata può essere discutibile, ma per coloro ai quali piace osservare battitori aggressivi, lui è tra i primi assieme a Miguel Cabrera.
Fanno sorridere a Hamilton le occasionali critiche rivolte a Joey Votto, prima base dei Cincinnati Reds, per le molte basi su ball ottenute.
“Non avrai mai ragione” dice Hamilton. “Sarai criticato per essere troppo aggressivo, e sarai criticato per non essere abbastanza aggressivo.”
Votto è sempre in agguato contro i lanciatori avversari. Ha una media battuta in carriera di 443, 726 bombardiere e 30 fuori campo su 443 palle messe in gioco sul primo lancio.
“Dal mio punto di vista” continua Hamilton, “ ai lanciatori piace andare in vantaggio. Se sanno che sei uno che gira il primo lancio, cercheranno di colpire gli angoli. Quando ti va tutto bene, con quei lanci puoi fare danni; se sei in crisi, non potrai fare molto con quegli stessi lanci. Ho sentito tifosi dire che dovrei essere meno aggressivo, ma poi non lo dicono quando sto battendo bene.”
I numeri in carriera di Hamilton confermano la sua tesi. Su 587 primi lanci messi in gioco, ha una MB di 397, MBB di 739, 50 fuori campo e 151 PBC.
Prima dell’infortunio, e nelle ultime 8 gare, Hamilton guidava l’American League in percentuale arrivo in base+bombardiere (OPS) con 1.287, e un record di 3 su 4, un fuori campo e 2 PBC girando sul primo lancio.
Ma nessuno è più pericoloso in queste situazioni di Miguel Cabrera, re dei bombardieri. Le sue medie in carriera girando sul primo lancio sono di 414 di MB e 772 MBB su 960 opportunità, realizzando 86 fuori campo e battuto a casa 299 punti, numeri che possono essere rapportati a un anno e mezzo di turni alla battuta.
I lanciatori sembrano diventati più prudenti nei suoi confronti. Nelle prime tre partite della stagione è riuscito a mettere in gioco solo due primi lanci, di cui uno è stato un fuori campo da due contro Ryan Webb degli Orioles.
Considerati i notevoli progressi registrati dai lanciatori che ormai dominano la scena, sembra essere più prudente che mai, evitare di andare in svantaggio nel conto. Quindi, una diritta come primo lancio, potrebbe essere il migliore lancio da girare.
Come Hamilton, anche Cabrera ha una visione molto semplice al riguardo. Lo “slugger” è sempre alla ricerca di un lancio da spaccare ed è contento di regalare un souvenir ai tifosi sugli spalti.
“Io cerco di essere aggressivo” dice Cabrera. “ Io vado lì per battere, e girerò la mazza al primo lancio buono che mi arriva.”
L’approccio l’ha portato alla conquista della Tripla Corona nel 2012 (non succedeva dal 1967, ndr), due elezioni a MVP dell’American League nel 2012 e 2013, e tre volte alla conquista del titolo di migliore battitore dell’AL.
Il suo compagno di squadra, Tori Hunter, è semplicemente sorpreso dalla su abilità di colpire forte lanci che magari altri riuscirebbero a stento a mandare in foul. E afferma:
“Cabrera è un grande atleta. Colpisce forte lanci all’altezza delle spalle o giù alle ginocchia, sul filo esterno e ancora riesce a mandarli oltre la recinzione. Appartiene semplicemente a un altro pianeta.”
Il manager dei LA Dodgers Don Mattingly, grande battitore degli anni ’80, crede che non debba essere una regola fissa, anche se non scarta completamente l’idea.
“Sono d’accordo a girare il primo lancio quando so che di fronte ho un lanciatore che tira strike,” dice Mattingly. “Ma non credo sia una buona strategia quando il lanciatore non ha controllo. Nei primi turni raramente ho girato al primo lancio, preferivo studiare l’avversario. Così facendo avevo anche un’idea di cosa avrebbe lanciato più tardi nella partita. Ma se vedevo un lancio che mi piaceva, non avevo dubbi a girare.”
Nella sua carriera Mattingly ha messo in gioco il primo lancio solo 444 volte realizzando una MB di 363, una MBB di 489 e 10 fuori campo.
Matt Kemp, esterno dei Dodgers, è un vero sostenitore del primo lancio,con una MB di 414, 742 di MBB e 26 fuori campo su 365 palle messe in gioco sul primo lancio. E ha le idee molte chiare in merito:
“Bisogna essere sempre pronti per battere. Non bisogna lasciare lanci che sono i tuoi preferiti.”
Kemp non deve convincere di questa filosofia nemmeno il compagno di squadra Hanley Ramirez il quale, su 637 primi lanci messi in gioco, ha una MB in carriera di 400, MBB di 730 e 50 fuori campo.
Il manager dei LA Angels Mike Scioscia ha una diversa interpretazione delle statistiche, e sostiene:
“Analizzando isolatamente questi numeri, possono essere fuorvianti. Possono verificarsi tante variazioni. Infatti, non indicano quanti primi lanci sono stati mancati o battuti in foul o come ha influito sul resto del turno alla battuta quando il primo lancio non è stato messo in gioco.”
Comunque Kemp è pericoloso anche con il conteggio di 0-1 con una MB di 460, MBB di 707 e 16 fuori campo su 311 contatti. Sullo stesso conteggio invece, Cabrera batte 399, 677 di MBB e 46 fuori campo su 691 turni. Con due strike, la media scende drasticamente, Kemp approda a 193 e Cabrera a 229.
Nel 2013 Hamilton e Cabrera erano primo e secondo nell’AL con la media più alta di sventolate a primi lanci. Il primo nella NL, Carlo Gomez di Milwuakee, ha battuto 402, 738 di MBB su 107 primi lanci. Quindi, nessuna sorpresa se il manager dei Brewres Ron Roenicke incoraggia Gomez a essere aggressivo sul primo lancio. Infatti, all’inizio di stagione aveva realizzato 3 su 5 e un fuori campo quando facendo contatto al primo lancio.
Seguendo l’approccio di Mattingly, Mike Trout, stella degli Angels, batte 358, 642 MBB sventolando a soli 67 primi lanci e sostiene:
“Voglio il lancio nella mia zona preferita. Preferisco essere eliminato dopo aver visto tanti lanci anziché esserlo al primo lancio.”
Il ricevitore dei Giants Buster Posey, MVP della NL nel 2012, è molto selettivo battendo 386 e 608 con 8 fuori campo su 166 primi lanci messi in gioco.
Il superstar degli Yankees Derek Jeter, su 1.632 sventolate a primi lanci, ha una media di 379, 561 e 54 fuori campo.
Considerando i cambiamenti dei tempi, la pazienza al piatto oggi è a un livello massimo mai raggiunto. I battitori vedono una media di 3,8 lanci per ogni turno alla battuta.
Niente di male a essere pazienti, è solo che non è quanto interessa a grandi battitori come Cabrera, Hamilton, Kemp e Ramirez.
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franco ludovisi (venerdì, 02 maggio 2014 16:41)
Bellissimo, Paolo e Frankie mi avete letto nel pensiero: ci voleva proprio una bella carrellata di opinioni ed opinioni che contano.
Poi, anch'io, che, leggendo l'articolo mi sono compiaciuto di avere ragione perchè tanti battitori hanno ottenuto grandi risultati battendo la prima resto sorpreso e ammirato dalle considerazioni di Mike Scioscia che ridimensiona il tutto con la sua logica ineccepibile!
Dai Frankie, trova qualcosa di interessante anche sugli altri luoghi comuni!
Frankie (venerdì, 02 maggio 2014 18:38)
Mike Scioscia è probabilmente il più intelligente dei manager. Con lui è nato il gruppo da cui sono iniziati gli schift che vediamo oggi, e mi riferisco a Maddon (TB) e Reonike (Col) i quali furono i primi a studiare le direzioni della battute avversarie. La sua teoria non fa una grinza. Non è da tutti battere il primo lancio con tanto successo. I grandi menzionati, ed altri, prefriscono non dare il vantaggio del conto al lanciatore e quindi la loro strategia è di obbligare un lancio sui bordi, forse ball e trarne ulteriore vantaggio. Oltretutto i numeri ci indicano che sono forti anche sul conteggio di 0-1, quindi il gioco vale la candela.