Storia della Italian Umpires Association - di Michele Dodde
Leggi la 1^ parte - 2^ parte 3^ parte - 4^ parte - 5^ parte - 6^ parte -7^ parte - 8^ parte - 9^ parte
Nel 1975 dal 22 febbraio al 2 marzo una Commissione federale composta dal Vice Presidente della Fibs Aldo Notari, dal Segretario Generale della Fibs Massimo Ceccotti e dall’UdG Carmelo Pettener visitò la Specialized Umpire Course di St. Petersburg (Florida) per esaminare la possibilità di un concreto appoggio tecnico didattico alla cosiddetta scuola statunitense ma la complessiva valutazione fu molto negativa tanto che furono riavviati rapporti di collaborazione con la scuola cubana che permise in seguito ulteriori esperienze a gruppi di umpire che andranno a perfezionarsi sempre più a Cuba ad iniziare dal 1981.
Intanto i quotidiani sportivi seguivano intensamente e quasi a ritmo quotidiano le vicende delle squadre maggiori: La Gazzetta dello Sport con le esaurienti lenzuolate di Giorgio Gandolfi e le puntualizzazioni di Pier Luigi Fadda, poi Stadio con Roberto Montuschi e Franco Ferraguti e di riflesso Tuttosport con ampie schermate ed articoli di Mario Bruno e il Corriere dello Sport con Alberto Manetti.
Ma anche il settimanale sportivo per antonomasia che era il Guerin Sportivo riportava commenti e sviluppi con la penna dell’ex umpire Stefano Germano.
Inoltre poi vi erano le testate locali a dare luce ad un movimento in continua espansione. Tra tutte La Gazzetta di Parma, Il Tirreno con cronaca di Grosseto e Il Piccolo di Trieste con resoconti e tabellini in ampio risalto.
L’auspicata presenza di periodici specifici invece è fallita sempre malinconicamente o ha avuto vita breve nonostante le firme di autentici collaboratori di spessore.
Ad esclusione di “Tuttobaseball Softball”, tirato sempre a lucido per oltre trent’anni dalla grande volontà di Giorgio Gandolfi ed Enzo di Gesù, nel 1973 uscì, con un appassionato editoriale di Everardo Dalla Noce, il mensile “Il Baseball e il Softball” sotto la regia di Loriano Martinoli, poi fu la volta di “Baseball e Rugby”, particolare magazine bifronte poiché si presentava al lettore con doppia copertina, di seguito nel 1986, ed uscì regolarmente per due anni, lo splendido “Baseball International” di Francesco Paolo Conte con carismatico Chairman nientemeno che il mito Giancarlo Mangini al meglio della sua forma.
Nel 1988 fu Marco Del Freo a provare l’avventura cartacea con “Sport USA” , ovvero un settimanale formato tabloit che andava ad investire il Basket, il Football, l’ Hockey ed il Baseball rispolverando per quest’ultimo un rigenerato Gigi Cameroni in veste di editorialista, nel 1993 fu la volta di “Baseball Softball Magazine” edito dalla AISS di Bruno Linciano e diretto dal pubblicista Michele Dodde ed infine nel 1996 “Baseball Magazine” di Gabriele Rossi il cui impegno fece conferire alla testata l’occhiello di Rivista Ufficiale Italiana della Major League Baseball.
Poi l’avvento dell’informatica ha cicatrizzato qualsiasi velleità ed il loro naufragio è passato sotto silenzio nella massima indifferenza quanto invece sarebbe bastato che ciascuna società si fosse abbonata ed avesse contribuito alla stesura dei contenuti per avere un’ottimale continuità e presenza in quel mondo cartaceo che è scrigno di tesori
All’espansione dell’attività agonistica ed alla crescita di nuove realtà crebbe di concerto anche il numero degli umpire. Ma qui ora in verità bisogna confessare alcuni particolari che poi devono e saranno debitamente negati e/o smentiti. Una buona percentuale dei Giudici di Gara che frequentarono i corsi era sì fortemente appassionata e motivata attagliandosi perfettamente al loro futuro ruolo di umpire ma un’altra invece era stata attratta dalla possibilità di guadagnare più di qualche lira e sbarcare o migliorare le proprie entrate.
E purtroppo annualmente si verificò che ad ogni inizio della stagione agonistica, la prima richiesta del settore non fu quella di migliorare il proprio impegno sui diamanti ma apportare congrui ritocchi al tetto dei rimborsi calcolati in modo forfettario sulle distanze chilometriche.
A questa considerazione, che si valuta da sé, capitarono anche le lamentele di alcuni dirigenti di Società perché più di qualche umpire fu notato a recarsi presso i campi di gioco indossando un abbigliamento vistosamente casual o, nel periodo estivo, uno certamente non consono al ruolo ed alla figura del Giudice di Gara. Furono rispolverate così pagine dormienti di filosofia pura per dimostrare quanto fosse vero che la Forma è da considerare anche e soprattutto concreta Sostanza.
Allora per tali ontologici motivi, nel 1975 si materializzò anche l’idea di dotare i cosiddetti umpire di prima fascia di una divisa “da passeggio” con la quale raggiungere i campi di gioco. Si trattò di consegnare uno spezzato estivo in terital lana con giacca testa di moro e pantaloni beige su camicia bianca e scarpe possibilmente marroni.
Non fu molto gradita l’idea e dopo un anno si esaurì nel silenzio più assoluto. Per i rimborsi invece, poiché era invalsa la mania di raccogliere quanti più scontrini possibili in Autogrill al fine di raggiungere il tetto garantito dai rimborsi, fece notizia un umpire maldestro che si librò in una esuberante inventiva in quanto, senza controllo e nella fretta di chiudere la busta contenente le ricevute atte a dimostrare l’entità del rimborso, sbagliò ed inserì casualmente anche lo scontrino per l’acquisto di una scatola di preservativi…
Michele Dodde
Scrivi commento
Rosa Mariano (venerdì, 04 ottobre 2024 16:18)
Grazie Michele, leggendo il tuo articolo scopro notizie inedite e interessanti
Paolo Bossi (martedì, 15 ottobre 2024 18:36)
Mi complimento con il grande Umpire Dodde per questa opera monumentale e infinita sulla categoria arbitrale ma non solo: in coda a ogni puntata c’è un “segue”. Avanti dunque...Grazie Michele!
Paolo Bossi (martedì, 15 ottobre 2024 19:00)
Desidero anche dare atto, in questa occasione e da novarese d’origine, al citato giornalista parmense Giorgio Gandolfi: per aver saputo sempre affiancare, quando era inviato del quotidiano nazionale “La Stampa” e su altri mezzi, ciò che avveniva nei campi di calcio della massima serie a quanto succedeva sui diamanti del baseball, che lui stesso praticò. E se non erro fu persino arbitro per breve tempo. Grazie ancora Michele per il tuo suscitare vecchi ricordi, nomi e situazioni.