Uno dei più recenti ed interessanti dibattiti è "Qual'è il momento in cui un bambino diventa ragazzo sportivamente parlando. Quand'è che si passa dal gioco divertente all'apprendimento dei fondamentali?" Si certo qualcuno giustamente dirà che attraverso i giochi opportuni si insegnano quegli schemi motori che a sua volta favoriranno l'apprendimento dei fondamentali. Ad un certo punto però si arriverà a dire al ragazzo che per effettuare una presa a terra si deve fare così. così e così ed inizieranno una serie di esercizi per i fondamentali. Nei vari filmati che girano su internet avrete notato di bambini prodigio che girano la mazza o muovono le mani come gli adulti. Ebbene tra i vari commenti la maggior parte sono di approvazione e meraviglia, ma altri molto più critici. Io credo non esista un'età specifica per cui un bambino/ragazzino finisce di giocare ed inizia ad allenarsi. Dipende da tante sollecitazioni esterne e interne e dai suoi tempi di maturazione.
Altra domanda: "Si può essere coach di se stessi"? Chi ha organizzato corsi per tecnico di base sa bene che tra gli iscritti ci sono: veri aspiranti coach, genitori curiosi di capire questo gioco e giocatori in attività che frequentano il corso per capire e applicare su se stessi qualche nozione in più.
Io stesso sono stato uno di questi ultimi. Il mio primo corso l'ho frequentato a 21 anni e ho continuato poi a giocare fino a 33. Allora ciò che oggi vi propongo è il seguente quesito: Può un ragazzino essere coach? E' utile aiutare un ragazzo a conoscere e soprattutto saper esporre ciò che lui ha imparato?
Terza domanda: per insegnare e imparare i fondamentali c'è bisogno per forza di un campo? di un allenatore? di uno spazio di una certa ampiezza?
Ora mettiamo insieme le tre domande e diamo delle risposte. Guardate questo video. Il ragazzino coach (10 anni) espone perfettamente ed esegue altrettanto perfettamente la presa di una rimbalzante. Non lo fa al campo, ma nel salotto di casa. Una casa normale e vissuta, tipica americana. La moquette diventa il terreno di gioco. Qualcuno dirà che c'è il papà coach che lo sta aiutando e questo è vero, ma a giudicare da chi dirige la lezione sembra sia proprio il ragazzino. Quando alla fine il papà chiede: "ci stiamo dimenticando qualcosa"? Il ragazzo risponde "si, la raccolta di una palla corta" e così la dimostra.
Lo scopo per cui ho pensato di mettere in evidenza questo video è: Trovate positivo che un ragazzino quando è pronto possa diventare un coach in grado di insegnare? Voi genitori che state leggendo questo articolo pensate che il vostro ragazzo potrebbe avere benefici da questo approccio? Potrebbe essere una bella esperienza di vita parlare ed esporre davanti anche ad una telecamera? La mia risposta è si, purché il ragazzo lo viva in modo positivo e con interesse. Nessuna forzatura mi raccomando.
Ora guardate il video. Un po' lungo, ma ne vale la pena. Attendo il vostro parere
Paolo Castagnini
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