Distinguere il bene dal male
(dalle esperienze personali di Doug Breiner, ex MLB)
Non è facile poter distinguere il bene dal male specie quando si tratta dell’istruzione nel baseball, ma è un dilemma che prima o poi tutti devono affrontare. Di seguito elencheremo dei suggerimenti che speriamo possano aiutare a fare tale distinzione.
Livello di esperienza.
E’ sempre di grande aiuto avere un istruttore con esperienza.
Questa è un’affermazione a cui fanno riferimento molti puristi di questo sport. Considerato che il baseball è una competizione e una corretta applicazione dei fondamentali, è indispensabile per divenire un buon giocatore. La maggior parte dei giocatori necessitano più del semplice atletismo per distinguersi, a parte le solite eccezioni, quindi hanno bisogno dell’apprendimento.
Per giocare ad alti livelli il gioco va studiato attraverso gli anni per poi divenire esperti in tutti gli aspetti della battuta, del tiro, della difesa, ecc. oltre che imparare l’approccio mentale. A tutti i livelli di ogni sport, sono le piccole cose che distinguono il fuoriclasse dal giocatore normale.
Quando si ha la possibilità di giocare per molti anni, si ha anche l’opportunità di conoscere molti coach e giocatori da cui attingere diverse informazioni che possono aiutare a migliorare il proprio percorso.
Esiste un aneddoto che recita che ci vogliano 10.000 ore di impegno allo stesso lavoro per divenire un esperto. Senza fare molti calcoli, è facile intuire che ci vogliono decenni prima di divenire un profondo conoscitore del baseball, o come raccontò un ex giocatore di MLB dopo 18 anni spese nelle majors “il giorno in cui credo non abbia più nulla da imparare segnerà il giorno in cui smetterò di seguire il baseball”.
L’approccio all’apprendimento.
Non sempre i migliori giocatori sono i migliori istruttori. Vi sono giocatori nati per essere delle stelle. Essi sono nati con talento puro e spesso non necessitano di imparare quanto ad altri invece è fondamentale. Essi non hanno speso molto tempo studiando il gioco. Osservando molti dei migliori manager delle majors, la maggior parte non erano grandi giocatori, ma volevano emergere e per questo hanno osservato e studiato il gioco in tutti i suoi particolari.
I Ricevitori.
I ricevitori dovrebbero conoscere ogni sfaccettatura del gioco (lancio, battuta, strategia, ecc) tenuto conto che sono coinvolti in ogni azione. Dalla loro posizione difensiva sono in grado di vedere tutto ed è un’occasione unica per apprendere. Per questo motivo molti ricevitori diventano bravi manager e coach.
Flessibilità e perspicacia.
Il Baseball è uno sport unico dove non esiste un modo unico per fare le cose. E’ importante per un allenatore essere flessibile in certe aree che sono uniche per il giocatore, ma anche avere abbastanza conoscenze per identificare le cose che ogni buon giocatore deve fare.
Per esempio vi sono coach che insegnano in battuta a tenere il gomito posteriore alto. Perché? Non c’è nessun motivo. Esistono ottimi battitori che battono bene tenendo il gomito alto ed altri che battono bene con il gomito basso. L’aspetto importante è come si arriva al momento del contatto e come reagisce ogni giocatore al momento del contatto invece di pensare dove deve posizionare il gomito ancor prima che la palla venga lanciata.
Può destare qualche preoccupazione se un coach sta cercando di plasmare tutti i battitori, lanciatori, ecc. a fare le cose allo stesso modo. Ogni individuo è diverso dall’altro e i coach più bravi lavorano con ogni giocatore su cosa sanno fare meglio per migliorare quell’aspetto e trarne il massimo beneficio anziché insegnare nell’unico modo in cui sanno insegnare.
Frankie Russo
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Michele (martedì, 16 aprile 2019 12:49)
Interessante ed educativo. Pensa che dopo aver effettuato un home run, su espn vi è stata una incisiva dissertazione proprio su come era posizionato il gomito del battitore durante lo swing.
Meritocrazia a parte...