Il baseball nella letteratura - 2

Charles Emmet Van Loan
Charles Emmet Van Loan

(foto di Eddie Kelly / ProLook Photos)

di Michele Dodde

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Con il crescente gradimento del pubblico che incominciava a far lievitare la presenza dei tifosi sulle tribune dei vari diamanti ed a far sviluppare gli utili del nascente business, la casa editrice Maynard and Co. di Boston nel 1911 pubblicò l’idea vincente del giornalista Charles Emmet Van Loan nel confezionare “The Big League”, un volume contenente nove storie inerenti gare e aneddoti dei giocatori più acclamati in quel periodo. Fu un successo editoriale e qui anche la semantica dei numeri, che coinvolge il diamante, incominciò a fare breccia nella curiosità speculativa. Lo stesso Van Loan, questa volta con i caratteri dell’editore George H. Doran Co., licenziò successivamente  nel 1919 con “Score By Innings” una ulteriore raccolta di 10 storie tutte incentrate sullo svolgimento di alcune particolari gare.

Da allora gli scaffali delle biblioteche hanno incominciato ad ospitare studi, circostanze, elaborati di tecnica, romanzi e molte biografie, alcune autorizzate, altre postume, di quei tanti giocatori che per il loro talento, il loro carattere e le loro vicissitudini della vita personale avevano inciso più di qualche linea nella infinita storia del gioco antico.

Altri invece con il loro contenuto hanno minuziosamente spulciato le sorti dei vari club ed in particolare quello degli Yankees divenuti quasi un sillogismo del baseball americano.

 

Interessante allora la selezione, apparsa nel 2001 per conto della Triumph Books, “Few and Chosen” stilata da Whitey Ford, giocatore della franchigia newyorkese per 16 stagioni e soprannominato “The Chairman of the Board” grazie alla sua saggezza, e da Phil Pepe che è stato l’unico giornalista accreditato dal “New York Daily News” presso gli Yankees dal 1968 al 1981.

 

Ancora il volume “Story of the Yankees” attraverso articoli apparsi sul “The New York Times” e raccolti da Dave Anderson per conto della casa editrice Black Dog e Leventhal nel 2012.

 

Nello stesso anno per conto della Bloomsbury si cimenterà da par suo lo scrittore Marty Appel che con “Pinstripe Empire” dichiarerà di aver scritto la definitiva storia della più grande squadra di baseball del mondo e forse è vero visto che la prefazione è firmata dal grande Yogi Berra.

 

Marty Appel poi è l’autore di oltre 20 libri sul baseball tra cui le biografie di Thrman Munson, Joe Di Maggio e lo stesso Yogi Berra.

 

Tra le biografie più incisive e capillari cito quella redatta nel 2007 dalla scrittrice Judith Testa sul lanciatore Sal Maglie il “Baseball’s Demon Barber” (Foto sotto) per conto della Northern Illinois University Press.

 

Figlio di una coppia di emigranti della provincia di Taranto, Sal nacque negli Stati Uniti ed anziché imitare i propri compagni di gioco ad emularsi nel gioco del calcio studiò e si integrò nel mondo del baseball con autorevolezza e capacità divenendo in seguito l’idolo della cittadina di Niagara Falls, dove risiedeva la famiglia, che gli intitolerà lo stadio di baseball cittadino.

 

Judith Testa è partita da lontano nel completare questa biografia di Sal andando a verificare di persona i luoghi e le vicissitudini che indussero il padre Giuseppe e la mamma Maria Immacolata a lasciare San Giorgio Jonico nel 1910 per la nuova frontiera della sua vita: “La  ‘Merica”, com’era convinto si chiamasse. Un libro intenso, preciso nei particolari, commovente. 

 

Michele Dodde

 

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Commenti: 2
  • #1

    Rosa Mariano (lunedì, 14 aprile 2025 23:56)

    Storia che commuove e che racconta i personaggi mitici del baseball.
    Storia che pare leggenda.
    E che invece è realtà fatta di uomini di talento, che con passione e impegno hanno scritto pagine bellissime di uno sport che , tu, caro Michele ci porti ad amare.

  • #2

    Aldo (martedì, 15 aprile 2025 16:34)

    Meraviglioso racconto