di Frankie Russo tratto da un articolo su baseballamerica scritto da Tony Abbatine
Lanciare e battere hanno un obiettivo in comune: colpire il bersaglio. Il lanciatore ha un bersaglio statico mentre il battitore ha un bersaglio in movimento che durante il suo percorso è in grado di curvare, scivolare verso destra o sinistra, aumentare o diminuire di velocità. Quindi, per il primo è un'azione mentre per il secondo si può definire una reazione. Tuttavia, i grandi battitori si dissociano da questa affermazione sostenendo invece che fare contatto è più una questione di anticipare il tipo di lancio piuttosto che reagire allo stesso, specialmente quando il conteggio è in loro favore.
Un grande campione della battuta diceva che bisogna aspettare il proprio lancio, ma anche qui è da notare che seguire questa teoria può causare panico in alcuni battitori mentre altri, conoscendo bene il lanciatore, sanno che prima o poi arriverà il lancio che aspettano, generalmente definito come lancio sbagliato.
“Guarda la palla e fissa l’obiettivo” sono due frasi popolari che spesso si sentono nella didattica del baseball. Fino a un certo livello può anche essere un consiglio accettabile, ma in prospettiva potrebbe essere uno dei peggiori consigli che un coach, anche se nella migliore delle sue intenzioni possa condividere con il giocatore.
“Guardando il nulla vedo tutto” invece è una frase classica che ripeteva Manny Ramirez. Una teoria che può essere descritta come “focalizzazione aperta” e che può essere applicata anche al lanciatore.
L’eroe delle World Series 1985 Buddy Biancalana sostiene invece che esiste una relazione tra una esagerata concentrazione e l’esecuzione, intendendo che un eccesso di impegno crea più tensione e una eccessiva ansia la quale impedisce il raggiungimento del successo.
Sia il lanciatore che il battitore non stanno facendo la cosa giusta quando prestano una esagerata attenzione al bersaglio. Questo è il classico paradigma orientato al processo rispetto ai risultati, ma con una correzione visiva. Man mano che i lanciatori e i battitori imparano come e a che cosa prestare attenzione su ciò che può impattare positivamente sulla loro prestazione, allora il bersaglio finale, guanto per il ricevitore e la palla per il battitore, diventano meno essenziali. Una conferma? A Mariano Rivera fu chiesto a cosa mirava quando stava per rilasciare la palla. “A nulla” fu la risposta secca.
Anche se in situazioni di particolare tensione il bersaglio può rappresentare l’oggetto più importante del nostro campo visivo, una eccessiva concentrazione, al punto da perdere la consapevolezza della situazione, può essere devastante. E’ importante mantenere una prospettiva generale durante tutto il percorso.
Insegnate al vostro lanciatore a calcolare lo spazio tra il monte e casa base e lasciate che sperimenti le diverse distanze visive. Saper calcolare lo spazio ha un enorme impatto sul rilassamento del cervello e nel migliorare la consapevolezza del movimento del corpo. Aiutare i lanciatori a migliorare il controllo e aumentare la conseguente regolarità può essere più una questione di adattamento alla consapevolezza visiva e, fissare eccessivamente il bersaglio, non sempre può portare ai risultati sperati.
Dal tradizionale colpo d’occhio che indica la traiettoria tra il monte e casa base, i pitching coach più avanzati oggi hanno più strumenti rispetto a prima per allenare a centrare il bersaglio. Ma non va sottovalutato l’esercizio che usano i migliori coach: un dialogo in cui il lanciatore spiega dove è rivolta la sua attenzione visiva al momento del rilascio.
Provate ad immaginare quanti lanciatori potrebbero risolvere il loro problema di controllo se applicassero semplicemente la teoria del “Guardare il nulla” suggerita da Ramirez e Rivera.
Frankie Russo
Tony Abbatine è autore di numerosi articoli sullo sviluppo del giocatore ed è stato consulente di diverse squadre della Major League Baseball, di giocatori professionisti e di programmi di baseball e softball del college nell'area della psicologia visiva e della formazione sulla consapevolezza della zona dello strike. Attualmente è professore al St. Thomas Aquinas College di Sparkill, New York, dove insegna psicologia dello sport. È anche il direttore nazionale delle Frozen Ropes.
Il suo sito web è www.tonyabbatine.com www.frozenropes.com
Nella foto a fianco Tony Abbatine lavora con Manny Ramirez
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