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Astros alle World Series per la 3^ volta in 5 anni

di Frankie Russo

RED SOX @ ASTROS

Dopo la spartizione della posta in palio nelle prime due gare giocate al Minute Maid Park e a seguire la situazione resa ancora più critica dopo la dura sconfitta in Gara 3 dove i Red Sox, in due gare consecutive, avevano surclassato gli Astros in tutti i settori, compresi 3 Grand Slam costringendo il bullpen a un super lavoro, era difficile immaginare che gli Astros tornassero a Houston con la possibilità di chiudere la serie in 6 gare. Non era facile per una squadra che veniva fischiata e insultata in ogni stadio e che aveva perso giocatori come Justin Verlander, Geritt Cole, George Springer ed in ultimo Lance McCuller. C’è voluta tutta la saggezza e l’esperienza di Dusty Baker per riportare la necessaria tranquillità nell’ambiente. 

Sin dall’inizio della serie è stato difficile fare previsioni. I favori dei pronostici cambiavano di giorno in giorno, e quando sembrava che per gli Astros non ci fosse più scampo, ecco che esplodeva il loro potente attacco coadiuvato da una prestazione superlativa da parte dei rilievi seguita da due straordinarie prestazioni di Flamber Valdez e Luis Garcia.

 

In sole due gare si è capovolta la situazione in favore degli Astros che vincono due partite al Fenway Park e superano i Red Sox in quasi tutte le categorie della MB: con corridori in base 347/250; RISP 389/179; con 2 out 545/059; basi cariche 2x6/4x6. D’altronde, quando una squadra si può permettere il lusso di posizionare al 7° posto il migliore battitore dell’AL che attualmente sta battendo 474, allora a questo punto tutto può succedere. Ci riferiamo a Yuli Gurriel. 

I partenti sono quelli già visti in Gara 2 con Luis Garcia per gli Astros al quale non è chiesto di andare profondo avendo un bullpen ben riposato. Chiave per il successo di Garcia sarà di tenere a bada i battitori mancini e attaccare la zona dello strike evitando di andare sotto nel conteggio, fattore che ha causato ai lanciatori di Houston molti problemi in Gara 2 e 3.

 

Per Nathan Eovaldi la situazione è diversa tenuto conto del gran lavoro del bullpen nelle ultime due gare e soprattutto è da verificare quanto possa influire sul rendimento la sua prestazione nel 9° inning di Gara 4. Quindi per Houston, il dilemma è se essere aggressivi sulla sua veloce o essere pazienti e logorarlo. 

 

La gara sembra prendere la giusta piega per Boston quando Schwaber arriva in base su SO/WP ma l’inning finisce con un nulla di fatto. Tutto bene invece per gli Astros che con 2 out vanno in vantaggio su un lungo doppio di Alvarez su cui Kiké Hernandez non è proprio perfetto nella presa, ma considerata anche la lunga distanza percorsa per arrivare sulla palla, la battuta viene considerata un doppio, un RBI e PGL sul lanciatore nonostante il difensore abbia toccato la palla con il guanto. Questo, contrariamente a quanto troppo spesso si sente sentenziare.  

 

Grazie anche al grande supporto da parte di entrambe le difese, fino a metà 4° la gara è dominata dai due lanciatori fino a quando nella parte bassa si sveglia l’attacco di Houston. A un singolo e un doppio dei soliti Bregman e Alvarez che posizionano corridori in seconda e terza, seguono due strike out di Correa e Tucker. Riveste particolare importanza quello di Tucker poiché, con la prima libera, Eovaldi concede la intenzionale a Yuli Gurriel non volendo nulla a che fare con il miglior battitore dell’AL.  Ma McCormick è la terza vittima di Eovaldi che lo lascia al piatto. 

Il 5° comincia a lasciare spazio alle strategie ed è Alex Cora a fare la prima mossa. Con 1 out e corridore in base, Cora rimuove Eovaldi sostituendolo con il mancino Josh Taylor per affrontare il mancino Michael Brantley. Taylor chiude con due battute in diamante.

 

Intanto Luis Garcia continua a tenere a bada un attacco che fino a Gara 3 aveva battuto almeno 10 valide in 6 gare consecutive segnando 21 punti, ma che dall’8° inning di Gara 4, in vantaggio per 2-1 ha realizzato solo 3 valide in 42 turni alla battuta per una frustrante MB di 071. 

 

Per iniziare il 6° Garcia elimina i primi 2 battitori, ma al suo 76° lancio, Kiké Hernandez batte un triplo. Com’è il vecchio detto? I numeri non mentono e Dusty Baker questo lo sa. Fino a 75 lanci Garcia ha una MB contro di 217, per poi salire fino a 299 nel prosieguo.  Quindi toccherà a Phil Maton ottenere il terzo eliminato con un pop di Devers.

 

Anche gli Astros mancano una grossa opportunità nella parte bassa della ripresa. Non volendo essere da meno a Hernandez, Alvarez apre con un triplo seguito da un colpito di Correa, ma con corridori agli angoli e nessun eliminato tutto finisce in un nulla di fatto.

 

Nel 7° i Red Sox sprecano un’altra ghiotta occasione. Con un eliminato Boston riesce a mettere corridori agli angoli. Kendall Graveman, subentrato a Maton, lascia al piatto Travis Shaw mentre Verdugo s’invola verso la seconda dove viene eliminato da un preciso tiro di Maldonado per un DP “strike him out-throw him out” ponendo fine alle velleità di Boston.

 

Kudos (complimenti) anche a Baker che ha insistito sulle capacità difensive di Maldonado nonostante una MB di 038 nei PO. Su questa azione, la TV americana ci offre l’opportunità di scorgere un probabile errore nella corsa di Verdugo. Infatti il suo vantaggio non è affatto sufficiente per un corridore intento a rubare, specie sul conteggio di 3-2 quando la concentrazione del lanciatore è rivolta più verso il battitore per non riempire le basi.  Ecco, quando si dice che il baseball è una questione di centimetri. 

 

Dusty Baker, manager navigato che detiene il secondo record per vittorie ottenute con 1987 (534%) dopo Tony LaRussa, sa che le partite si vincono nelle ultime riprese. Ed è nell’ 8° che gli Astros mettono definitivamente kappaò i Red Sox con un HR da 3 punti di Kyle Tucker portando il punteggio sul 5-0 che rimarrà quello definitivo.  

 

Gli Astros accedono alle World Series per la terza volta in 5 anni e il prossimo avversario sarà la vincente tra i Braves e i Dodgers. Gara 1 delle World Series è in programma per martedì 26 ottobre, in Houston se la vincente saranno i Braves, o in Los Angeles se saranno vittoriosi i Dodgers. In questo ultimo caso i Dodgers ovviamente dovranno difendere il titolo proprio contro quella squadra che li ha sconfitti nelle World Series del 2017 e c’è da aspettarsi fuochi d’artificio, senza tralasciare il fatto che tuttavia per il momento sono i Braves in vantaggio nella serie per 3-2. 

 

Prossima gara DodgersBraves questa notte alle 02.08 ora italiana

 

Frankie Russo

 

Sotto il solito condensato della partita

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