tratto da totallytigers.wordpress.com
Negli anni si sono verificati diversi scandali nell’ambiente della MLB, e in tutti i casi si è potuto notare un comune denominatore. La MLB ha voluto sempre tenere tutto nascosto sotto la sabbia, perfino far finta di ignorarli completamente. Tutto nel tentativo di impedire al pubblico e agli appassionati di vedere qualsiasi cosa che poteva offuscare la sua reputazione. In epoca recente c’è stato lo scandalo degli steroidi. Tutti sapevano ciò che stava succedendo semplicemente guardando i giocatori irrobustirsi fino al punto di divenire irriconoscibili. Il commissario Bud Selig non fece nulla, ignorando di fatto lo scandalo poiché l’incremento del numero dei fuoricampo e del gioco offensivo attirava più spettatori. Nel 2005 Bud Selig fece la sua peggior brutta figura asserendo che non sapeva nulla di steroidi fino al 1999. Tuttavia, lo scandalo fu maggiormente portato alla luce con il libro di Jose Canseco: “Doppati”. Un anno dopo Selig ammise di essere stata una delle prime persone ad essere a conoscenza di cosa stava succedendo. Era come nascondere la testa nella sabbia come lo struzzo. Il libro di Canseco e la grande risonanza dello scandalo BALCO costrinsero Selig ad intervenire.
Successivamente nel 2019, finalmente venne alla luce lo scandalo degli imbrogli da parte degli Astros. Ancora prima che Houston vincesse le World Series nel 2017 molte squadre avevano il sospetto che gli Astros imbrogliassero, molte di esse si lamentarono con il commissario, ma senza ricevere riscontro. Nemmeno una singola inchiesta fu iniziata dai poteri forti.
Anche singoli giocatori si lamentarono ai quali non fu mai dato risposta. Uno di essi fu Mike Fiers che aveva relazionato al commissario tutto ciò che aveva visto quando era nell’organizzazione degli Astros. Dichiarò anche di essere disposto a restituire l’anello delle World Series. Ancora una volta la MLB mise la benda agli occhi. Questo fino a quando Fiers non rilasciò un’intervista a Ken Rosenthal e Evan Drellitch su The Athletic rivelando cosa facevano gli Astros.
Fu quella intervista che finalmente forzò Rob Manfred ad intervenire poiché la notizia aveva avuto una enorme risonanza sui media.
La MLB avrebbe preferito tacere ma fu costretta a intervenire cercando di proposito di fare meno vittime possibili (ndt. il GM Lupnow e il manager AJ Hinch). Logicamente non rivelò tutti i retroscena dello scandalo nei dettagli e non tolse il titolo, altrimenti sarebbe stato un vero grande pasticcio.
Prossimo? Il gran numero di antifemministi, molestatori sessuali e spacciatori di droga. Alcune organizzazioni erano colme di questi soggetti. E cosa avevano in comune? Molte, se non tutte le organizzazioni sapevano cosa stava accadendo. Anche molti giocatori all’esterno di queste organizzazioni ne erano a conoscenza; tutti questi scandali: sessuali, uso di droghe e di sostanze appiccicose (BOTR 17/6/21) erano come i segreti di Pulcinella all’interno di ogni organizzazione.
Società che includevano gli Angels, Mets, Astros e White Sox, società che ora sono descritte come imbroglioni seriali consentendo atti illegali sotto gli occhi di tutti senza che nessuno intervenisse. Ancora una volta la MLB ha chiuso gli occhi al punto che giocatori e impiegati ormai ignorano gli uffici del commissario e si rivolgono direttamente a giornalisti e ad altre fonti.
L’ultimo scandalo scoppiato la scorsa stagione riguarda le preoccupazioni per le pessime condizioni di vita dei giocatori nelle minors (argomento già trattato da BOTR 20/12/14, 27/12/14, 30/12/14).
In passato si erano già verificati problemi con le minor league relativamente alla retribuzione. La MLB poi intervenne aumentando i salari ma chiedendo, e ottenendo, la diminuzione di decine di squadre nelle minors allo scopo di aiutare le società a sostenere i nuovi costi. Alcuni giocatori hanno parlato delle loro orribili condizioni di vita, e come risultato molti di loro sono stati demotivati o tagliati.
I giocatori delle minors oggi guadagnano dai 500 ai 700$ lordi la settimana rispetto ai precedenti 200/500, ma va specificato che il salario è per solo 5 mesi, non comprende vitto e alloggio e inoltre i giocatori si allenano privatamente nella offseason a loro spese. Raramente le squadre provvedono al vitto, più spesso sono i gestori dello spogliatoio che scroccano gli avanzi di eventuali eventi. Facendo due conti, questi atleti incassano dai 10 ai 15.000$ l’anno al lordo delle deduzioni. Il livello di povertà negli USA è di 13.000$.
Poi vi sono le organizzazioni che offrono tariffe alberghiere a prezzi scontati, ma non tutti i giocatori comunque se lo possono permettere. Altre organizzazioni offrono appartamenti ammobiliati ma detraggono circa 400$ al mese dal salario. Per i giocatori nelle minors, il problema principale non è come sviluppare il proprio talento quanto trovare il modo di sopravvivere. Queste pessime condizioni vanno avanti da anni ma solo adesso vengono fuori grazie alle denunce fatte tramite i media. Sempre tramite The Athletic, è stato compilato un elenco di altri disagi:
- Vi sono atleti che dormono negli spogliatoi
- C’è un certo numero che non si possono permettere l’affitto e quindi vivono e dormono in auto
- Altri si riuniscono e affittano appartamenti non ammobiliati, anche fino a 6 persone per stanza dormendo su materassi sistemati a terra
- Non è inusuale che un appartamento con due stanze da letto sia condiviso da 12 o più giocatori
- Ci sono altri che dormono su materassi gonfiabili o sedie a sdraio
- Inutile dire che gli appartamenti economici spesso sono infestati da ratti e scarafaggi
- I giocatori sposati sono nell’impossibilità di convivere con le loro famiglie e spesso non vedono i familiari per mesi, nemmeno in occasione della nascita dei figli e altre celebrazioni familiari.
E la storia si ripete.
Dopo che queste condizioni disumane sono state portate alla luce, la MLB sta prendendo provvedimenti.
A iniziare dal prossimo anno, alcune organizzazioni hanno deciso di provvedere alle spese di casa, ma i dettagli non sono ancora resi noti. Quello che si sa è che non tutti i giocatori ne potranno beneficiare. E non è che la MLB di colpo sia diventata più buona, è stata solo forzata a farlo spinta dai media. E pensare che siano le sole organizzazioni ad affrontare i relativi maggiori costi è fantascienza, i tifosi saranno di sicuro coinvolti.
È il comportamento delle grandi imprese che cercano di ottenere il massimo profitto spendendo il meno possibile. E l’unica motivazione che li porta ad intervenire è quando vengono coinvolti i media. E con il CBA (contratto tra MLB e sindacato giocatori) in scadenza il 1° dicembre, altre innovazioni sono all’orizzonte.
Uno dei primi problemi da affrontare sarà il tetto salariale. Il sindacato è preoccupato per come le società abbassano il loro tetto salariale motivandolo con la scusa della “ricostruzione” che spesso è solo un palliativo. In questo modo le squadre di bassa classifica risparmiano tanto denaro e possono conseguire grossi profitti.
Come è facile intuire la MLB supporta i proprietari che non vogliono investire milioni di dollari, ben lontani dall'idea di raggiungere il tetto salariale che oggi è di 210 milioni di dollari senza incorrere in sopratasse sull’eccedenza.
A dire il vero la MLB non pone un limite per quanto spendere o non spendere. Lo scorso anno solo una società ha superato 210 milioni (Dodgers 280).
Nel 2019 erano in tre e quest’anno sono state 12 le società più parsimoniose che avevano un libro paga inferiore a 100 milioni; nel 2019 erano solo 6.
Indiscrezioni per il momento segnalano che la MLB sta proponendo un investimento salariale minimo di almeno 100 milioni di dollari allo scopo di evitare a talune società di mettere in campo squadre non competitive. In cambio c’è una proposta di abbassare la soglia della sopratassa a 180 milioni allo scopo di ridurre la spesa complessiva dei salari. In sostanza verrebbe diminuito anche il gap tra le squadre che si ridurrebbe a circa 80 milioni invece dei circa 175 milioni di oggi.
Un altro vantaggio potrebbe derivare dal maggiore livellamento delle squadre che favorirebbe le società meno facoltose mentre l’abbassamento del tetto salariale potrebbe limitare grossi investimenti da parte delle società più facoltose per garantirsi i migliori free agent e comporterebbe conseguentemente una riduzione del loro salario. Per questo ultimo aspetto, tuttavia, è facile prevedere battaglia da parte del sindacato giocatori.
Frankie Russo
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