tratto da totallytigers.com
A seguito dell'articolo di ieri "Cosa ci aspetta" Frankie Russo approfondisce quanto scritto da Allegra Giuffredi. "Ma le super star della MLB hanno veramente pretese a volte insostenibili?"
Cosa ci vuole per avere un costosissimo free agent? Un colpo di tosse e tanti soldi, o almeno così sembrerebbe, ma i costi per quei giocatori sono solo all’inizio. Nascosto dietro quello stipendio annuale c'è una miriade di altre spese in contanti, vantaggi e benefici richiesti da quei giocatori che non vengono quasi mai resi pubblici. Prima di tutto vi è il raggiungimento degli obiettivi, altrimenti denominati incentivi. Denaro corrisposto per giocatori che hanno giocato o lanciato per un certo numero di gare. Bonus per essere stati selezionati per l’All Star Game o l’assegnazione per aver guadagnato l’Hank Aaron o Roberto Clemente Award. Altro denaro viene corrisposto anche per la conquista del Gold Glove o Silver Slugger. E ancora altri soldi per il raggiungimento di nuovi record o finendo tra i primi 10 nelle votazioni per l’MVP o Cy Young Award. Alcuni giocatori pretendono un compenso anche per accettare il passaggio ad altra squadra.
Poi vi sono le opzioni che consistono di prolungare il contratto esistente per un altro anno o due. E se poi la società non vuole prolungare il contratto? Allora deve corrispondere al giocatore una cifra che può essere considerata una buona uscita. Per esempio, se Miguel Cabrera raggiungesse gli obiettivi indicati nel contratto, avrebbe l’opzione per altri due anni dopo il 2023 e quindi riceverebbe 30 milioni di dollari per ciascun anno. E se invece non raggiungesse gli obiettivi? I Tigers gli corrisponderanno una cifra di addio pari a 8 milioni di dollari.
Poi vi è un altro livello di vantaggi e benefici che non coinvolgono corresponsione di denaro al giocatore ma diventano una significativa ulteriore spesa a carico dell’organizzazione.
Alcuni di questi superstar pretendono un aereo privato quando vanno in trasferta e non viaggiano con la squadra. La richiesta viene giustificata dal fatto che sono troppo famosi per viaggiare sui voli di linea, seppure in prima classe.
Auto di lusso, o auto con autista privato fanno anch’essi parte delle pretese. In aggiunta, i vantaggi vengono estesi anche ai familiari, completamente “all inclusive” per moglie e figli. Molto spesso, anche le visite ai familiari sono oggetto di contrattazione. Come se non bastasse, quando in trasferta, nei contratti è previsto il pernottamento nelle suite dei migliori alberghi se non addirittura ville private. In questi ultimi casi sono previsti chef privati e personal trainer.
E le richieste proseguono anche allo stadio. Questi super eroi chiedono suite private pagate dalla società per i familiari, amici e personale del loro entourage. Per questi ultimi vengono richiesti anche uffici presso lo stadio per promuovere i loro gadget e discutere di affari per i propri clienti. I dettagli del contratto continuano con lo stabilire su quanti cartelloni pubblicitari devono apparire e devono essere sicuri che la loro immagine sia più grande di quella dei compagni di squadra. E’ prevista una corresponsione di denaro anche in rapporto al tempo in cui la pubblicità rimane esposta al pubblico.
Vi chiederete chi sono i giocatori che ottengono tutti questi benefici e come si viene a sapere. Ebbene, negli uffici c’è sempre qualcuno voglioso di darsi importanza facendo uscire informazioni che altrimenti dovrebbero rimanere nelle stanze segrete, ma sempre in anonimato per evitare guai giudiziari.
Ad ogni modo, nulla di ufficiale, ma spesso si vede Justin Verlander viaggiare su aerei privati, ma non è conosciuto a carico di chi sono le spese.
Max Scherzer pernotta nei migliori alberghi in città quando in trasferta.
Miguel Cabrera non riceve molti incentivi e in diverse interviste ha fatto capire che lui provvede al suo personale staff medico, nutrizionista e terapista.
Considerato quanto sopra, resta difficile credere che questi benefici non creino problemi nel clubhouse. Non è bello per nessuno vedere questa disparità di trattamento. Ed è anche un motivo per cui alcune società non scendono a patti con questi giocatori e spiega pure perché in alcune squadre non vediamo queste superstar.
Però siamo in grado di informarvi il nome del giocatore che ha fatto le maggiori richieste una volta divenuto free agent, tale Alex Rodriguez. Sono passati anni dal momento del suo ritiro e ora alcuni dettagli sono stati resi pubblici, e pare siano talmente tanti, che il suo agent Scott Boras ha consigliato ai presenti di fornirsi di carta e penna poiché le richieste erano troppe per essere ricordate a memoria.
Si narra che molte società rinunciarono ai suoi servigi non tanto per il salario di per sé, ma per le troppe richieste, tutta conseguenza di un esagerato egocentrismo.
I costi invisibili, quindi, non sono solo finanziari, essi tendono a creare dinamiche particolari tra i giocatori che certamente non aiutano a formare un gruppo compatto, “Uno per tutti, tutti per uno”.
A volte, questo prezzo è veramente troppo alto da pagare. Concludiamo con il segnalare che i giocatori giustificano le loro richieste poiché i proprietari diventano sempre più ricchi grazie alle loro prestazioni.
Ai posteri l’ardua sentenza.
Frankie Russo
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