· 

Negli Stati Uniti febbraio è il mese della storia dei neri

di Paolo Castagnini

tratto da MLB.com

Il "Black History Month" ricorre ogni anno nel mese di febbraio in tutta la nazione per celebrare l'importanza delle persone e degli eventi nella storia della diaspora africana. La Royals Charities (Organizzazione benefica dei Kansas City Royals) offre per tutto il mese di febbraio l'ingresso gratuito al Museo Nazionale della Negro League. "Siamo entusiasti di aiutare i nostri fan a  conoscere questa importante storia ", ha dichiarato il presidente e CEO dei Royals John Sherman in una dichiarazione. “I Royals sono orgogliosi per il nostro legame con il museo e con la ricca storia dei Monarchs. La storia della Negro League parla di baseball, ma trascende il baseball. Riguarda la storia americana, le nostre lotte e il progresso nei diritti civili, e il Museo presenta quella storia come in nessun altro luogo".

"Non possiamo ringraziare abbastanza i Kansas City Royals per aver offerto ai fan questa straordinaria opportunità di vivere il Negro Leagues Baseball Museum", ha affermato Bob Kendrick, presidente del museo. “La potente storia della Negro League è quella di atleti volitivi che hanno rifiutato di accettare l'idea di non essere idonei a condividere le gioie del nostro passatempo nazionale. La loro passione non solo ha cambiato il gioco, ma ha anche contribuito a cambiare in meglio la nostra nazione. Quella storia di trionfo sulle avversità prende vita al Negro Leagues Baseball Museum. Speriamo che questo grande gesto dei Royals motiverà i fan a farci visita".

Non solo le persone non devono preoccuparsi dell'acquisto del biglietto d'ingresso, ma riceveranno anche un'esperienza educativa che non avrebbero durante il resto dell'anno.

 

Il museo continua anche la sua mostra "Barrier Breakers", che ha debuttato nel 2020 e racconta il percorso di tutti i giocatori che hanno infranto le barriere di colore delle rispettive squadre della Major League dal 1947 al 1959.

 

Lo staff avrà l'opportunità di fare esattamente quello che voleva Buck O'Neil: portare il suo museo verso la sostenibilità finanziaria  e assicurarsi che la prossima generazione abbia l'opportunità di visitare il Negro Leagues Baseball Museum.  L'offerta arriva durante un anno eccezionale per il museo, che celebra sia il suo 32esimo anniversario dalla fondazione e la tanto attesa introduzione del fondatore Buck O'Neil nella Hall of Fame.

 

In onore del Black History Month, la Royals Charities fornirà l'ingresso gratuito all'NLBM per tutto febbraio. 

Il museo, si trova al 1616 East 18th St. nel cuore dello storico 18th e Vine Jazz District di Kansas City, è aperto dal martedì al sabato dalle 10:00 alle 17:00 CT e la domenica dalle 12:00 alle 17:00

 

Paolo Castagnini

 

Scrivi commento

Commenti: 3
  • #1

    franco ludovisi (venerdì, 04 febbraio 2022 19:57)

    Ora, anche il Museo citato indica con il termine "Negro" l'appartenenza ai neri d'America.
    Il mio allenatore di tanti anni fa James Larry Strong, uomo di colore, chiamava i suoi simili Negri e non Neri perché diceva che la razza a cui anche lui apparteneva era la "Razza Negra".
    Mi sono abituato anch'io, fin da quei tempi, a chiamarli Negri e non potete immaginare quante volte sia stato considerato un essere che disprezzava le persone di colore.
    Io non gradirei essere definito da nessuno un "viso pallido", ma preferirei semplicemente un uomo di "Razza Bianca"
    Strong aveva ragione.,

  • #2

    Paolo (venerdì, 04 febbraio 2022 20:48)

    La traduzione di Black History Month è “mese sulla storia dei neri” Il museo si chiama “Negro League Museum” che significa Museo della Lega Negra perché il nome di quella Lega a quei tempi prendeva in modo dispregiativo i “negri” . In sostanza si dice la storia dei neri come si può dire la storia dei bianchi e nessuno si offende. Alludendo alla persona invece non va mai detto ne “nero” e nemmeno “negro” ma solo Afro/Americano. Questo è il linguaggio del rispetto.

  • #3

    franco ludovisi (sabato, 05 febbraio 2022 19:36)

    I tempi cambiano e ci adattiamo ai tempi nuovi. Va bene quindi Afro/Americani, poi ci saranno gli Afro/Europei (da noi in Italia Somali, Eritrei ed Etiopi), gli Afro/Asiatici ed infine gli Afro/Australiani. Tutti insieme li chiamiamo? A proposito come chiameremo gli Afro/Africani?