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La leggendaria carriera di Hank Aaron

di Frankie Russo

tratto da MLB.com

Quando si parla di leggende del baseball, dello sport e della società americana in genere, non sono molti i nomi che appaiono prima di quello di Hank Aaron. Aaron ha dovuto lottare contro le barriere razziali del sud prima di divenire una legenda, e ancora più importante, è stata una persona dal carattere impeccabile. Muhammad Ali ebbe a dire che Aaron è stata l’unica persona che ha adorato più di sé stesso. La vita di Aaron è stata caratterizzata da episodi straordinari.

 

Henry Louis Aaron, 5 febbraio 1934, era uno degli otto fratelli cresciuti in povertà nella periferia di Mobile, Alabama. Sin dall’adolescenza tutti i fratelli lavoravano nella raccolta del cotone ed anche altro. Aaron riuscì a sviluppare l’abilità visiva colpendo tappi di bottiglie con il manico della scopa. A 15 anni firmò per la squadra semi-professionista Mobile Blake Bears per 3$ a partita, ma la madre gli permise di giocare solo le gare casalinghe. 

Nel 1952 Aaron firmò un contratto da 200$ al mese per gli Indianapolis Clowns nella Negro League nonostante la madre desiderasse che il figlio frequentasse il college.

 

Si mise subito in mostra con una media battuta di 366 aiutando la squadra a vincere il titolo della Negro League. Nello stesso anno passò ai Boston Braves per 50$ in più al mese e terminò la stagione con l’elezione a Rookie Of the Year nelle minors. L’anno successivo fu promosso alla lega superiore vincendo il titolo di MVP. Le sue doti in battuta erano molto promettenti ma ciò che impressionava più di tutto era la sua attitudine mentale al gioco. 

 

Il 13 aprile 1954 Hank fece il su debutto nelle majors in modo del tutto casuale. La star dei Milwaukee Braves, Bobby Thompson si fratturò la caviglia aprendo così le porte a Aaron. Nella prima gara andò 0x5 ma nei successivi 10 giorni si mise ancora in mostra realizzando il suo primo HR. A settembre anche Hank si fratturò la caviglia ponendo fine alla sua stagione, tuttavia terminò 4° nell’elezione di NL ROY con 13 HR. L’anno dopo finì con una MB di 314, 27 HR, e 37 doppi e si guadagnò la prima delle 21 selezioni consecutive per l’All Star Game. Il suo record di 25 presenze resta ancora un record imbattuto. 

 

Nel 1956 ancora sugli allori con una MB di 328, 200 valide, 34 doppi e 340 basi conquistate. 

Nel 1957, forse la sua migliore stagione, realizzò un record di 44 HR, 132 RBI e 369 basi conquistate. Questi numeri gli valsero la sua unica NL MVP Award e portarono Milwaukee al loro primo titolo divisionale.  Nelle World Series Milwaukee sconfisse gli Yankees, Aaron realizzò una MB di 393 con 3 HR guidando la squadra al loro primo e unico titolo mondiale. 

Dal 1957 al 1967 Hank Aaron realizzò non meno di 30 HR per stagione guadagnando il soprannome di Hammering Hank. In quello stesso anno, nel mese di luglio realizzò il suo 500° HR divenendo l’ottavo giocatore della storia a raggiungere tale traguardo. Ad eccezione di Willie Mays, Aaron raggiunse tale traguardo giocando meno stagioni rispetto agli altri, ivi compreso Babe Ruth, un nome che lo avrebbe seguito negli anni a venire.

 

Intanto dal 1966 Hank gioca per gli Atlanta Braves e nel 1971 Aaron batté valida # 3.000. Solo sei giocatori nella storia hanno battuto 500 HR e realizzato 3.000 valide, Aaron è stato il primo. Ma il suo nome continuava a non occupare le prime pagine dei rotocalchi sportivi, almeno fino a quando non realizzò il 47° HR della stagione portando il totale a 639, avvicinandosi sempre di più al record detenuto da Babe Ruth.

 

La stagione 1973 vede Aaron terminare con un totale di 713 HR, uno in meno di Ruth. Durante la off season Aaron fu sottoposto a centinaia di interviste e ricevette anche migliaia di lettere, alcune che lo incoraggiavano, altre che minacciavano lui e la sua famiglia anche di morte. E’ da tener presente che il razzismo all’epoca aveva ancora una forte risonanza e molti tifosi non volevano vedere un afro-americano infrangere il record di Ruth.

 

L’8 aprile 1974 il baseball ha un nuovo RE.  Con l’inizio della stagione mai ci fu maggiore attenzione per un turno alla battuta se non per Hank Aaron. Al suo primo turno Aaron batte un HR portandosi a quota 714 pareggiando il record di Babe Ruth. Una settimana dopo, l’8 aprile 1974, Hank Aaron diventa il nuovo Re dei fuoricampo. Non era mai successo prima che un uomo di colore ricevesse una standing ovation. Il nuovo record aveva trasmesso anche un più importante messaggio alla popolazione: Tutti possono emergere se solo gli si offre l’opportunità. 

Il 1975 vede Aaron tornare a vestire la casacca di Milwaukee e il 1° maggio Aaron infrange ancora un record di Ruth realizzando il suo 2.210° RBI. Seppure Barry Bonds ha successivamente infranto il record dei 755 HR, il numero di 2.297 RBI di Aaron resiste ancora ai tempi.

 

Il 20 luglio 1976 vede Hank Aaron realizzare il suo ultimo HR. Trentuno anni più tardi, Aaron dimostra ancora la sua signorilità congratulandosi con Barry Bonds quando il 7 agosto 2007 infrange il suo record con HR # 756. 

 

Il 1° agosto 1982 Hank Aaron viene eletto nella Hall Of Fame con il 97,8% dei voti, la seconda migliore percentuale dopo il 98,2 di Ty Cobb. 

 

Il 5 febbraio 1999, in occasione del 25° anniversario del suo record, viene introdotto l’Hank Aaron Award che ogni anno premia il migliore battitore di ciascuna lega. 

 

Nel 2000 Aaron viene inserito nella squadra del Secolo. L’anno successivo gli viene consegnato dal presidente Bush la Medaglia per la Libertà divenendo il quarto giocatore di baseball a ricevere tale onore dopo Joe DiMaggio, Ted Williams e il suo eroe Jackie Robinson. 

 

Hank Aaron è passato a migliore vita lo scorso anno e precisamente il 22 gennaio 2021.

‎Hank Aaron ha superato la povertà e il razzismo per diventare uno dei giocatori di baseball più forti di tutti i tempi.

 

Perseguendo da sempre la sua lotta contro l'irragionevole odio del razzismo, Hank Aaron si è dimostrato di essere, oltre che un grande atleta, anche un grande essere umano.‎

 

Frankie Russo

 

 

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Commenti: 1
  • #1

    Lele (mercoledì, 16 marzo 2022 10:12)

    Grazie Frank, meglio della cronaca di una partita, alla prossima.