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Il manager vincente

di Frankie Russo

tratto da eu.freep.com

Dietro il successo di ogni manager si nascondono molto fattori. Non si può limitare la bravura del manager al solo saper schierare i suoi giocatori in campo o alla semplice compilazione del lineup, sarebbe tutto troppo facile. Noi oggi vogliamo andare dietro le quinte e scoprire quali possono essere gli altri fattori che fanno un manager vincente.

Saper bilanciare i numeri con l’elemento umano

Nonostante la continua crescita dell’affidamento di analitiche e rapporti sempre più dettagliati, non va messo mai in secondo piano il fattore umano. I numeri ci possono anche dire tutto, ma una cosa che mai potranno fare è valutare l’istinto umano.  Per quanta informazione si possa avere rispetto al lanciatore, sarà sempre l’abilità del battitore poi a mettere la palla in gioco. E questo vale anche viceversa. Si possono conoscere tutti i difetti che si vuole del battitore, ma poi sarà l’abilità del lanciatore a saper indirizzare il lancio nei punti deboli del battitore. Questo, le analitiche non lo potranno mai calcolare.

Un diverso modo di interagire

Non bisogna farsi prendere dall’eccessivo desiderio di vincere a tutti i costi e ritenere i giocatori sempre responsabili di una sconfitta. Se un giocatore commette un errore, egli è cosciente di ciò che ha fatto e a nulla serve rimproverarlo in modo eclatante. Rimproverare un giocatore in campo per un errore commesso è la cosa peggiore che si possa fare e non aiuterà quel giocatore a far meglio alla prossima azione. Una pacca sulla spalla e un incoraggiamento a far meglio la prossima volta certamente porteranno migliori risultati. Nel baseball giovanile, in aggiunta, un immediato ripasso dei fondamentali non guasta mai.

Entrare in sintonia con i giocatori

I giocatori devono sapere quali sono gli elementi su cui il manager focalizza il proprio lavoro che generalmente si possono racchiudere in tre cose: Impegno, inteso come duro lavoro e voglia di imparare, Divertimento e Vincere. I giocatori capiranno sin da subito su cosa si dovranno concentrare, la qual cosa renderà tutto molto più semplice. 

 

Avere un piano

Per raggiungere una destinazione bisogna conoscere il giusto percorso per arrivarci, quindi bisogna avere un piano e riconoscere chi tra i giocatori lo può aiutare nello scopo. Non tutti i giocatori hanno lo stesso carattere, tra di essi ci sarà sempre uno che spicca sugli altri e che avrà un maggiore ascendente sugli altri. E’ importante che il manager possa contare su questo giocatore per comunicare a volte con i propri compagni.  Si chiama sostegno positivo e deve essere utilizzato nemmeno con tante sottigliezze.

 

Gestire i fallimenti

Uno dei più importanti test per un manager è il modo in cui gestisce un giocatore in difficoltà. Difficile che un giocatore non riesca a comprendere quando è in difficoltà, come già accennato, sgridare non serve a nulla e certamente non migliorerà se messo sempre in panchina. Conoscere di ogni giocatore la propria sensibilità, che non è uguale per tutti, è fondamentale per gestire la sua crisi. La comunicazione riveste un ruolo della massima importanza.

Chiaro e diretto

Essere dalla parte dei giocatori non ha nulla di sbagliato, importante è non viziarli. E’ necessario che ogni giocatore capisca quale è il suo ruolo all’interno della squadra, che sappia cosa si aspetta il manager da lui, e se non è titolare, spiegare su cosa deve lavorare di più per migliorare. In questo senso bisogna essere chiari e diretti, è una questione di onestà che farà guadagnare la sua piena fiducia.

 

Uno di loro

Il manager vecchio stile che si mette su un piedistallo creando un muro tra lui e i giocatori è destinato a fallire prima di cominciare. La teoria del "Marchese del Grillo" non funziona. La comunicazione è fondamentale nel rapporto tra manager e giocatori e non deve essere sempre e unicamente indirizzata a ciò che succede in campo. Raccontare le proprie esperienze, storie, anche inventate, barzellette serve a creare armonia, ai giocatori piace sapere che il manager è uno di loro. 

 

Lo staff tecnico

La scelta dei collaboratori è un altro aspetto molto importante. Purtroppo a non tutti i livelli si può contare su uno staff dai 4 ai 6 elementi, ma un numero di tre dovrebbe essere il minimo. Ognuno di loro deve conoscere il proprio ruolo e le proprie responsabilità che poi devono essere trasmesse alla squadra in modo che ognuno sa a chi rivolgersi per qualsiasi forma di aiuto. 

 

Essere disponibili

I giocatori devono sapere che il manager è sempre disponibile per qualsiasi chiarimento. Inizialmente non tutti avranno la capacità di aprirsi ed è qui che subentra l’abilità del manager di mettere tutti i giocatori a loro agio. Instaurare un rapporto di fiducia e stima tornerà utile nel corso della stagione quando non tutte le ruote gireranno nel verso giusto. 

 

Con l’occasione ricordiamo ai lettori che negli anni sono stati pubblicati tanti articoli che trattano del comportamento dei coach. Nel caso ci fosse qualche richiesta specifica, è sufficiente contattarci e faremo del nostro meglio di cercare nell’archivio un articolo che vi potrebbe tornare utile o in alternativa digitare la parola chiave nell'apposito spazio del sito dedicato al motore di ricerca.

 

Frankie Russo

 

In home page Aaron Boone manager degli Yankees attualmente ha vinto 16 partite e 6 perse

Seconda foto Marco Mazzieri manager dell'Italia al World Baseball Classic nel 2009 - 2013 -2017

Terza foto AJ Hinch considerato uno dei migliori manager in MLB

 

 

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