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Nel 1931 i quotidiani riempiranno le pagine sportive con foto e resoconti di un evento da tutti pensato incredibile e che resterà indelebilmente impresso negli occhi dei presenti. I “Lookouts” di Chattanooga, squadra della Minor League affiliata alla Southern Association, poi diventata League, nell’intento di richiamare più spettatori alle loro gare organizzarono presso il loro Engel Stadium una partita di esibizione contro i blasonati “Yankees” di New York. Era il due aprile ed al primo inning il lanciatore partente dei “Lookouts”, Clyde Barfoot, dopo aver concesso un doppio ed un singolo viene sostituito dal manager Bert Niehoff con la 17enne Virne Beatrice “Jackie” Mitchell Gilbert che indossa una completa divisa con pantaloni e blusa. Una incredibile sorpresa per il pubblico sia per l’età sia per il sesso.
Era questa giovanissima lanciatrice una felice scoperta di uno scout della squadra di Chattanooga durante un girovagare tra il “sandlot baseball” ed era stata notata in virtù della sua glacialità nelle difficili situazioni tecniche e per la capacità di manipolare la potenza dei suoi lanci.
Subito dopo la prima visione era stata posta sotto contratto ed in quella gara il suo debutto era molto atteso sia dai proprietari del club sia dal pubblico locale. I successivi battitori che avrebbe incontrato erano l’ormai famoso Babe Ruth e l’aristocratico “iron horse” Lou Gehrig.
A Ruth sembrò un gioco facile andare a colpire la pallina data la sua notoria bravura ma ai fatti però accadde che, dopo il primo lancio giudicato un ball, ai due successivi Babe invano cercò di incocciare la pallina sventolando con grinta la mazza. Infine al quarto lancio, quando l’umpire con enfasi dichiarò il terzo strike e la conseguente eliminazione, Babe si imbufalì guardando in cagnesco il malcapitato giudice di gara e lo apostrofò in modo virulento prima di essere portato via dai suoi compagni di squadra a sedersi nel dugout ad aspettare un altro turno di battuta. La folla andò in delirio ed incominciò ad acclamare rumorosamente la Mitchell che, quando nel box di battuta entrò l’altro osannato bomber yankee Lou Gehrig, con solo tre giudiziosi lanci strike lo andò ad eliminare.
Una sola apparizione, un solo evento ma per Mitchell l’aver eliminato due dei più grandi giocatori futuri Hall of Famers del baseball basterà per passare alla storia come indelebile icona.
Come capita sempre nelle buone famiglie, alcuni scettici sosterranno che l’evento era stato finemente pianificato per uno spettacolo di primo piano, di contro la 17enne Mitchell sosterrà invece sempre che li aveva semplicemente sorpresi grazie al suo calibrato “sinkerball”. Di certo Babe Ruth confesserà ad un quotidiano che non sapeva cosa sarebbe potuto accadere “se iniziassero a far giocare le donne a baseball. Certo, non andranno mai bene. Perché? Perché sono troppo delicate. Giocare a baseball ogni giorno le ucciderebbe".
Purtroppo la notorietà della prova di Mitchell non ebbe lungo seguito poiché l’integerrimo commissario Kenesaw Mountain Landis, giudice imprestato al baseball per sanare le vistose negative ombre verificatesi intorno al baseball tra malavitosi e gioco d’azzardo dopo appena pochi giorni dichiarò illegale il suo contratto annullandolo poiché convinto che le donne non erano idonee a giocare a baseball poiché il gioco era "troppo faticoso ed impegnativo".
Mitchell tuttavia continuò a giocare in modo professionale con il roster della “House of David”, una squadra irregolare maschile famosa per i capelli molto lunghi, barbe lunghe e proselitismo religioso. Anch’essa a volte si divertiva ad indossare una barba finta per farsi pubblicità ma poi si ritirò all’età di 23 anni inviperita poichè la sua storia di giocare a baseball veniva usata spesso come una specie di spettacolo secondario.
La vita di questo indiscutibile talento non poteva però passare inosservata per gli ideatori di spettacoli ed affini così fu immortalata in un musical intitolato “Unbelievable” scritto da Kevin Fogarty e musicato da Rachel DeVore Fogarty e portato in scena il 17 marzo 2017 alla Skyline Theatre Company nella contea di Bergen, nel New Jersey. Gli autori, attraverso una miscela unica di bluegrass, folk e jazz, hanno sviluppato una colonna sonora che mielosamente cattura l'atmosfera dell'era della depressione nel Tennessee e l'amore per il gioco di quella giovane donna.
(clicca sulla foto sotto per vedere il sito e video di Unbelievable)
La Major League, dopo il fermo editto di Landis vieterà formalmente che le donne potessero essere messe sotto contratto dalle franchigie e questo divieto verrà abrogato solo nel 1992 quando la 18enne lanciatrice mancina Carey Schueler nel 43esimo round del draft diventerà la prima donna ad essere ingaggiata da una squadra della Major League Baseball, ovvero dai “Chicago White Sox”. Era Carey una forte lanciatrice? Forse, ma…era anche la figlia dell’ex direttore generale dei White!!!
Nel 1935 l’aristocratica e sempre elegante nei modi Effa Manley, che poi risulterà essere la prima donna dirigente ad essere introdotta nella Hall of Fame nel 2006, acquista unitamente al marito Abe i “Brooklyn Eagles” che poi si trasferiranno a Newark.
Con ferma determinazione gestirà le operazioni commerciali della franchigia gestendo con oculatezza il libro paga e negoziando correttamente i contratti con i giocatori poiché il suo intendimento era quello di migliorare le loro condizioni unitamente alla più comoda situazione logistica compresa la sistemazione alberghiera.
Era quello un periodo in cui in molti hotel veniva ampiamente praticata la segregazione. Donna di grande prestigio, consegnerà al mondo del baseball una chiara umanità divenendo altresì anche una forza attiva nel movimento per i diritti civili.
Michele Dodde
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Maria Luisa Vighi (martedì, 17 maggio 2022 10:14)
Finalmente la storia del baseball raccontata attraverso un sano senso del pettegolezzo e dell'assurdità!!Uno sport 'cancerogeno' :non male !!!
Claudio (martedì, 17 maggio 2022 15:37)
Sempre più intrigante! Capisco perché questo sport ha avuto ed ha ancora tanto seguito specie negli USA ed al giorno d’oggi fa capolino anche in Italia.