di Ezio Cardea
Lunedì scorso ci ha lasciati silenziosamente un caro amico, non conosciuto dalle nuove generazioni del nostro baseball: Piermario Segurini, fratello del grande direttore d’orchestra, il Maestro Nello Segurini. Ma per il baseball è stato grande anche lui. Piermario è stato assieme al fratello più giovane, Gianpaolo, un pioniere del baseball e, sebbene non noto come i mostri sacri Giancarlo Mangini e Gigi Cameroni, a lui il baseball milanese deve tantissimo: non tanto come giocatore, ma per qualcosa di grandioso per il baseball dell’epoca: è stato uno dei promotori della costruzione del campo da baseball di Milano J.F. Kennedy. Appeso il guantone nei primi anni sessanta, Piermario ha continuato ad interessarsi di baseball come Presidente del Comitato Regionale Lombardo della FIBS. Proprio in tale veste ha fatto parte del “Comitato per la Realizzazione dello Stadio da baseball di Milano”, ovvero del primo campo da baseball milanese, che è stato anche uno dei primi e più belli d’Italia.
Non si è mai vantato di questa iniziativa e, anzi, nel ricordarla ha sempre citato la fondamentale collaborazione di altri grandi personaggi come Lou Campo e Attilio Meda: il primo, grazie al suo incarico di funzionario del Consolato americano, gli ha trovato la strada per rivolgere alla vedova di J.F. Kennedy l’invito all’inaugurazione dello stadio milanese; l’altro indimenticabile pioniere del nostro baseball, l’arbitro Attilio Meda, a sua detta ha svolto un vincente ruolo di rilievo nelle relazioni col Comune di Milano.
Rivendicava orgogliosamente come sua idea solo il nome dato alla stadio. Proprio in occasione del cinquantenario dalla inaugurazione, Piermario mi ricordava con nostalgia: “... mia è stata l'idea di intitolarlo al Presidente J.F. Kennedy (con il benestare e l'aiuto di Lou Campo per le traduzioni). Io ho ancora tutta la vecchia documentazione, la lettera con cui si invitava, all'inaugurazione, la moglie del Presidente Jaqueline Kennedy; e la risposta dell'allora Segretario di Stato USA!! Sfortunatamente negativa...in un secondo momento!”
Gli è rimasto quel rimpianto: la presenza di Jaqueline sarebbe stato un colpaccio!
Ma, carissimo Piermario, grazie a te e ai grandi personaggi che ho citato, il colpaccio c’è comunque stato: il baseball milanese è cresciuto ugualmente e il Kennedy è diventato la nuova “culla” di un baseball allora sempre più all’apice.
Grazie Piermario, grazie da tutti noi del baseball.
Ezio Cardea
Sopra foto del Kennedy di Milano
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