ALCS G 4
HOUSTON ASTROS AVANZANO ALLE WORLD SERIES PER LA 4^ VOLTA IN 6 ANNI
Gli Astros hanno fatto sembrare tutto molto facile. E' il periodo dell’anno in cui Houston mostra il meglio di se. Con 106 vittorie hanno registrato il miglior record dell’American League, hanno vinto a zero la serie contro i pur combattivi Seattle Mariners e hanno eliminato i New York Yankees senza molte difficoltà. Con la vittoria per 6-5 di domenica, gli Astros hanno staccato il biglietto per le WS per la quarta volta in sei anni guidati dai super star Justin Verlander, Jose Altuve, Alex Bregman e Yordan Alvarez. E’ stato un lungo percorso, molte cose si susseguono nei mesi della RS e niente si ottiene dalla mattina alla sera.
Gli Yankees hanno fatto il possibile per prolungare la stagione portandosi in vantaggio 3-0 nelle prime due riprese grazie agli RBI di Giancarlo Stanton e Gleyber Torres nel 1° e di Anthony Rizzo nel 2°. Ma gli Astros sono squadra tosta, hanno esperienza nei playoff e non perdono la calma.
Innanzitutto Nestor Cortes li ha tenuti a bada per le prime due riprese affrontando 8 battitori con 2 SO. Improvvisamente nel 3° dalla panchina degli Yankees arrivano segnali che qualcosa non va, la velocità di Cortes è scesa improvvisamente da 91/92 a 87/88mph e da qui iniziano i problemi. Due iniziali basi su ball a Maldonado e Altuve anticipano l’HR di Jeremy Pena che porta il punteggio in parità 3-3. Questa è la goccia che fa traboccare il vaso e decreta la fine gara di Cortes sostituito da Wandy Perlata.
Cambia il direttore ma la musica è la stessa. Un doppio di Alvarez e due valide di Kyle Tucker e Yuri Gurriel portano i punti di Houston a 4. Gli Yankees rispondono immediatamente nel 4° pareggiando sull’ennesima RBI di Anthony Rizzo. Il punteggio rimane in parità fino al 6° quando l’acquisto di metà stagione Harrison Bader porta gli Yankees in vantaggio 6-5 con un solo HR.
Gli Astros però sono squadra tosta e sanno cosa significa gestire lo stress giocando in ottobre e non demordono. A differenza di quanto accaduto fino ad ora, oggi sono i veterani a suonare la carica. Nel 7°, dopo l’eliminazione di Maldonado, Altuve batte valida in diamante. Jeremy Pena lo imita battendo una rotolante lenta sul seconda base Torres che però sbaglia il tiro in seconda buttando alle ortiche una possibilità di doppio gioco.
Soffermandoci ad analizzare i dettagli dell’azione, potremmo forse rilevare un errore mentale da parte di Torres il quale non ha tenuto conto della lentezza della battuta di Pena per un DG considerato anche la sua velocità. Con questo in mente, probabilmente non avrebbe dovuto affrettare il tiro. Altra osservazione è l’approccio troppo aggressivo che l’interbase Kiner-Falefa ha avuto nell’avvicinarsi al sacchetto che gli ha precluso qualsiasi possibilità di correggere la posizione del corpo in caso di tiro errato, tiro da parte di Torres, cosa che poi si è in effetti verificato.
Ovviamente gli Astros non aspettavano altro e puniscono gli Yankees con i due RBI machine Alex Bergman e Yordan Alvarez che portano a casa due punti per il definitivo 6-5. Nel 9° per gli Yankees poteva andare peggio se non per un inusuale doppio gioco. Con Altuve in prima, Pena cerca di avanzarlo con una smorzata che viene raccolta da Holmes con conseguente eliminazione di Pena in prima. Altuve, non vedendo nessuno in terza poiché Donaldson è ancora nei pressi del monte per raccogliere la smorzata, sprinta verso la terza con Donaldson che si precipita anch’egli verso il sacchetto. Rizzo, da grande giocatore qual è, vede tutto e tira un proiettile catturato da Donaldson che elimina l’accorrente Altuve. Ai tifosi del Bronx non resta che guardare l’ultima eliminazione di Aaron Judge che potrebbe anche rappresentare come l’ultimo turno in battuta con la casacca di New York.
Gli Astros adesso se la dovranno vedere con i sorprendenti Phillies e il loro poderoso lineup supportato da un monte di lancio di tutto rispetto. Non è da meno il roster di Houston che a differenza dello scorso anno, può contare sulla presenza di Justin Verlander e McCullers assenti nel 2021 per infortuni, oltre ai miglioramenti e ulteriore esperienza maturati da Framber Valdez, Luis Garcia e Cristian Javier.
Il bullpen ora come ora offre tanta garanzia avendo concesso solo 3 punti, tutti su solo HR, con un PGL nella post season di 0,82 in 33 inning lanciati. Non va sottovalutato neanche l’apporto del giovane Jeremy Pena il quale è stato chiamato all’arduo compito di sostituire Carlos Correa. Pena non ha avuto un inizio si stagione molto promettente ma la sua stagione è andata in crescendo tanto meritare il trofeo di MVP per la LCS battendo 353 con 2 doppi, 2 HR e 4 RBI nella serie.
Non ci soffermiamo nemmeno ad elencare quanti record gli Astros hanno già battuto e quanti ne potrebbero battere ancora nel prosieguo della stagione.
Dusty Baker è subentrato per prendere in mano una squadra uscita malconcia dallo scandalo dei segnali rubati e si trova ora a meno 4 gare dal vincere le sue prime World Series della sua brillante carriera.
Gara 1 della Fall Classic è prevista per venerdì 28 ottobre.
Sotto il box della partita e più sotto il condensed Game (clicca sulla foto)
NLCS G 5
PADRES - PHILLIES
HARPER TRAMORTISCE I FRATI E TRASCINA I PHILLIES ALLE WORLD SERIES
“Diamogli qualcosa che si ricorderanno per sempre”. Sono queste le parole proferite da Bryce Harper al suo hitting coach Kevin Long mentre usciva dal dugout per andare a battere nell’8° inning di Gara 4 con i Phillies in svantaggio 2-3.
Nell’inverno del 2018 la società ha offerto a Harper un mega contratto di 330 milioni per 13 anni proprio per sollevare una società che aveva deluso per anni e per offrire ai tifosi momenti memorabili come questo. E lo ha fatto. Appena l’inning precedente San Diego era andato in vantaggio 3-2 grazie maggiormente a tre lanci pazzi di Dominguez.
JT Realmuto apre la parte bassa dell’8° con una valida. E’ il turno del mancino Bryce Harper e tutti gli occhi sono puntati nel dugout dei Padres per vedere Bob Melvin venirne fuori e chiamare sul monte il closer mancino Josh Hader. Meravigliati invece sono rimasti i Phillies quando Melvin ha lasciato Hader a riscaldarsi nel bullpen e Suarez sul monte per affrontare Harper. Sul conteggio di 1-2 Harper ha lasciato passare un cambio appena fuori la zona. Il successivo sinker di Suarez verso la parte esterna della zona è rimasto troppo sul piatto. Harper colpisce forte spedendo la palla oltre la recinzione all’esterno sinistro per il 4-3 mandando in delirio i 45.000 presenti.
Appena Nick Castellanos ha chiuso il guanto con dentro la palla dell’ultimo out della gara, i giocatori di Philadelphia hanno invaso il campo per abbracciare Ranger Suarez che aveva appena ottenuto le ultime due eliminazioni.
I pensieri delle due squadre erano contrastanti come è logico che sia, i Phillies volevano chiudere la serie in casa evitando un volo di 2.700 miglia per Gara 6 mentre i Padres volevano tornare a San Diego a tutti i costi per continuare la serie.
Le sorti dei Padres è tutta nelle mani di Yu Darvish e di un bullpen ben riposato. Darvish è un lanciatore pieno di risorse ed è il migliore per quanto concerne la rotazione che riesce ad imprimere alla palla. Si è potuto calcolare addirittura che i suoi lanci vengono indirizzati in 17 diverse direzioni. L’attacco invece dovrà trovare il modo di fare contatto sulla velocità dei lanci di Zach Wheeler che già in precedenza li aveva messo in crisi con la sua veloce ben alternata con lo slider e la curva. Il successo dei Phillies può essere anche racchiuso nel fatto che sono riusciti a non mettere corridori in base quando Soto e Machado erano in battuta.
Le marcature dei Phillies sono iniziate nel 3°. Darvish sembra tenere a bada le calde mazze di Philadelphia andando 8 volte su 10 in vantaggio con il primo lancio. Poi, con due eliminati concede a Kyle Schwarber una base su ball che pagherà a caro prezzo. E’ il solito Rhys Hoskins che batte il suo terzo HR in 6 PAB portando i Phillies in vantaggio 2-0. Per Darvish invece è il 10° HR concesso in 10 gare consecutive. E’ stato il suo unico errore riuscendo a rimanere in gara fino al 6° terminando con una linea di 4 H, 2 R, 3 BB e 5 SO. Il tentativo di rimonta da parte dei Padres si limita a un solo HR di Juan Soto nel 4°.
Nel 7° le cose diventano interessanti. La valida di apertura concessa da Wheeler a Jake Cronenworth porta Thompson a sostituirlo con Seranthony Dominguez. S’intensifica la pioggia e Dominguez ha problemi di controllo. Josh Bell porta a casa il punto del pari con un doppio e viene sostituito sulle basi dal PR Jose Azocar. Due lanci pazzi di Dominguez permettono ad Azocar di segnare il punto del momentaneo vantaggio dei Padres che viene cancellato l’inning successivo dalla prodezza di Harper.
I Padres hanno ancora un sussulto nel 9° quando il closer David Robertson concede due basi su ball con un out. Robertson viene sostituito dal partente Ranger Suarez che ha lanciato 5 inning solo il giorno prima. Trent Grisham in piena crisi di battuta, tenta un drag bunt ma è troppo indirizzato vero il monte dove Suarez raccoglie ed elimina Grisham in prima per i secondo out. La gara e la serie si conclude con la palla che cade nel guanto di Castellanos.
I Phillies sono la prima squadra con il peggiore record entrando nei playoff che raggiungere le World Series e lo hanno fatto eliminando i Cardinals nella Wild Card, eliminando gli Atlanta Braves (101 vittorie nella RS) nella LDS ed eliminando i favoriti Padres nelle LCS.
Harper, MVP della serie su tutti battendo 419 con 5 HR e 11 RBI in 11 gare della postseason, ma anche altri hanno contribuito al successo. Il ricevitore JT Realmuto ha battuto 2 HR e segnato 10 punti, Kyle Schwarber e Rhys Hoskins hanno fornito non poca potenza nelle prime due posizioni del lineup e Zach Wheeler ha registrato un PGL di 1,78 in 4 gare lanciate nel mese di ottobre.
Nessuno si aspettava un exploit del genere da parte dei Phillies, e se qualcuno ha scommesso su di loro, adesso sarà in banca a contare un bel po di bigliettoni. Dopo 50 gare di RS i Phillies avevano un record di 21-29. Da quando il 5 giugno Rob Thompson ha sostituito Joe Girardi, egli sembra saper pigiare sempre sui giusti bottoni nei momenti giusti, le sue strategie sono risultate vincenti compresa l’ultima di sostituire il closer Robertson con un partente per chiudere la gara.
Possiamo affermare lo stesso per Bob Melvin? Ora, senza voler peccare di presunzione e vestire i panni del manager del giorno dopo, ma qualche dubbio sorge. Esistono dei vecchi detti che circolano nel mondo del baseball: 1) Non farti sconfiggere dal migliore giocatore avversario; 2) Non perdere una gara lasciando in panchina i tuoi migliori giocatori. A noi sembra che Melvin abbia pagato a caro prezzo l’aver ignorato questi suggerimenti. Josh Hader è stato acquistato dai Brewers a fine luglio proprio per questi momenti, ma quando è arrivato il momento Melvin ha esitato a buttarlo nella mischia.
Non è nemmeno garantito che il match up mancino contro mancino sarebbe finito a favore del lanciatore, ma le percentuali di successo sicuramente sarebbero state maggiori. Tantomeno è sufficiente la giustificazione di Melvin nel dichiarare che Hader non era pronto, sarebbe comunque una leggerezza da parte sua. E’ pur vero che sono i giocatori che vanno in campo e che devono produrre, e quando lo fanno il manager è un genio, caso contrario il manager è un idiota, questo ovviamente è la sentenza di molti tifosi o di coloro che non approfondiscono le situazioni.
Però con i se e i ma non si va da nessuna parte, la realtà è che i Philadelphia Phillies tornano a disputare le World Series 2022 da dove mancano dal 2009 e si trasferiranno in quel di Houston dove incontreranno gli Astros che a loro volta hanno chiuso i conti con gli Yankees in 4 gare.
Frankie Russo
Sotto il box della partita e più sotto il condensed Game (clicca sulla foto)
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