di Paolo Bossi
tratto da Lippa News
....dopo 55 anni, lo amano ancora
Riviviamo i primi atti che, in un caldo autunno ‘67, hanno contrassegnato la nascita del baseball nella città della Cupola. Con i ruoli decisivi di alcuni personaggi, di un campo di gioco decisamente particolare e di determinanti… fogli di carta.
Festa di Ognissanti del 1967. Di buon mattino Gianfranco Manzini varca la soglia del numero 197 di Viale Giulio Cesare a Novara, diretto all’interno della struttura del Centro Sociale. Qui, per la ricorrenza religiosa, c’è un certo fermento nei pressi della Cappella. Ma ci sarà, pare, anche un brindisi con i tanti ospiti e i dirigenti del complesso, costruito cinque anni prima dalla banca Cariplo e affidato in gestione alla Diocesi. Qualcuno entra in campo - Chi è Manzini? Si tratta di una persona molto impegnata in iniziative sociali legate alla Chiesa; è in rapporti stretti con don Aldo Mercoli, “inventore” e promotore del Centro Sociale quale luogo di accoglienza e aggregazione di lavoratori provenienti da lontano e immigrati a Novara.
Oggi però, Manzini - che dal lato lavorativo si occupa di amministrazione in una dinamica azienda del settore impiantistico, la Pan Electric - deve riservare attenzione anche a qualcos’altro. Infatti tiene in tasca un “foglietto” con ordinati appunti tra cui le essenziali parole: campo di calcio, incontro con Guilizzoni, baseball! Lui di baseball sa poco o nulla, ma gli basta l’incarico ricevuto dal suo principale Gian Maria Capuani, ingegnere, titolare appunto della Pan Electric: deve trovare, in virtù delle sue relazioni sul territorio, un luogo adatto per svolgere l’attività di questo sport mai visto prima a Novara. Sport di cui invece sa tutto un vero ispiratore dell’iniziativa, Giuseppe “Beppe” Guilizzoni, anche lui nei ranghi (settore commerciale) della stessa azienda.
Manzini aveva subito pensato: il campo multifunzionale del Centro Sociale, recintato e accessibile, in un complesso tipo albergo, potrebbe andare. Ma occorre convincere don Aldo e, per questo obiettivo, si deve programmare un incontro anche con Guilizzoni.
C’è fiducia che don Aldo, creatore diversi anni prima del “Torneo dei Ragazzi” su base cittadina, manifestazione calcistica dal successo strepitoso, sarà ben disposto, nella consapevolezza dei valori educativi dello sport. E a far muovere Manzini il 1° novembre s’era aggiunto il sommesso input di Guilizzoni: bisogna agire velocemente.
Ma come mai tanta fretta? Presto detto. La “bomba” del baseball, che (si seppe poi) covava qua e là e con più di una miccia, era esplosa appena quattro giorni prima!
Quindici uomini - Non quelli dell’Isola del Tesoro, ma costruiranno un tesoro. Il “Big Bang” si verifica il 28 ottobre, quando un gruppo eterogeneo di persone si riunisce nello studio dell’avv.Giulio Genocchio. Scopo: far nascere il Baseball Club Novara. Lo sportivissimo avvocato, designato presidente, vuol fare le cose per bene e mette mano alla “carta da bollo” per redigere il primo verbale annesso a Statuto e Atto costitutivo.
Come si può leggere sopra, già il 31 ottobre parte la lettera per la Federazione (l’allora F.I.PA.B.), mentre i 15 firmatari dell’Atto costitutivo di 2 pagine rappresentano le diverse anime di quel che “bolliva in pentola”.
Leprotto e Canarino, che coppia - Firma per primo, dopo Giulio Genocchio, Beppe Guilizzoni. Nato a Roma nel 1938, cresciuto a Milano in via Morazzone, rione Canonica oggi China Town, abbraccia il baseball nei primi anni ’50, in un quartiere ancora semidistrutto dalla guerra. Giocherà nei Leprotti, formazione protagonista sul finire di quel decennio e a inizio ’60 di una folgorante progressione dalla serie C alla A, con il nome di Maglierie Ragno.
Seconda base titolare Guilizzoni (nella foto è al centro, fila in basso). Poi viene l’epoca con la Pirelli, con numerosi campionati nella massima divisione. Fino a che, nel 1965, la “Pan Electric” per cui già lui lavora chiude la sua sede milanese e perciò trasferisce i dipendenti a Novara. Guilizzoni resiste un anno viaggiando avanti e indietro per gli allenamenti, ma poi decide di smettere. Da quel momento comincia a sognare una squadra a Novara.
Un giorno, al campo Kennedy di Milano dove rivede tanti amici, viene a sapere dal presidente del Gruppo sportivo Pirelli che, proprio a Novara, un certo Chiaretti ha le sue stesse intenzioni, anzi si sarebbe già mosso contattando la federazione e il segretario generale Baroni. Da qui il giro informativo che, toccando anche “Ciccio” Roda degli Old Rags Lodi, arriva rapidamente a Guilizzoni. Il “nostro” si fa dare i riferimenti di Chiaretti e gli telefona. Contatto realizzato.
Paolo Bossi
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