di Paolo Bossi
tratto da Lippa News
....dopo 55 anni, lo amano ancora
Ora, scorrendo idealmente le 55 grandi pagine, una per anno, che costituiscono il “Libro storico del Baseball Club Novara”, o meglio del Baseball Novarese, ha un posto d’onore la “prima squadra”, in tutti i sensi, del sodalizio sorto il 28 ottobre 1967. Infatti, dopo la costituzione e in preparazione del campionato 1968, presso la sede della “Pan Electric” si tiene la cerimonia di presentazione e… di reciproca conoscenza fra giocatori e dirigenti. Una foto di gruppo (un po’ sfocata ma significativa) immortala la serata.
Schierati - In prima fila, il sorridente presidente Genocchio (secondo da sinistra) tra importanti dirigenti Pan Electric: Mora (fu anche nel primo consiglio del baseball), Capuani (fondatore e presidente dell’azienda sponsor) e Berrini, amministratore delegato. Alle spalle di Mora, fa corona un gioioso trio Pan Electric (Manzini, lui pure nostro consigliere, con i pimpanti Guilizzoni e Moretti primo tesoriere). Dietro di loro, il vispo Chiaretti segretario, poi – proseguendo verso destra – la “torre” Sguazzini, l’occhialuto Antonini, il serio Borghi, la meteora Varalda, il brioso Schiro, il pensieroso Romagnoli, i seminascosti Mongrandi e Calcaterra, l’impaziente Maccagnan, il soddisfatto Bossi e il compassato Liverziani. Si potrebbe notare qualche assenza, ma… Esercito, Aviazione o Marina non hanno concesso licenza.
Si sopperisce all’incompletezza con la prima foto in assoluto della squadra ante campionato e una seconda immagine scattata circa un anno dopo. Quindi una terza, dopo uno dei combattuti incontri disputati su quel terreno, quando viene delimitato il fuori-campo con una recinzione provvisoria.
La permanenza al Centro Sociale segna la prima parte della storia del B.C. Novara, fino al 1974, con le promozioni dalla serie D iniziale alla categoria C e poi alla B.
Costretto dai regolamenti sempre più stringenti, oltre il ‘74 non può spingersi quel glorioso campo, almeno per la sezione maschile della società novarese. La squadra femminile, seppure in serie A, continua qui ancora per un anno.
Il Centro Sociale, per la sua conformazione ha rappresentato la nostra “buca”, direbbero a Roma pensando alla Buca di Galba diventata Arena Glorioso: resterà nella memoria collettiva sia per le esperienze dirette provate con il baseball e il softball, sia per aver accolto qui figure davvero importanti. Testimonianza di come una piccola e neonata società possa riuscire ad attirare attenzioni e interesse. Sebbene su un “campo di patate”. Ma dal raccolto eccezionale.
Esordi: si gioca in tuta contro il Varese, 1967. Erba, scalino, cemento. Copertura di terra (e sassi) con i francesi, 1974.
La vicenda, come noto, è proseguita in altri ambiti, trovando sbocchi in campi regolari come quello del Porta Mortara BSC e soprattutto come il “Marco Provini”, lo stadio dove opera la Asd Athletics Novara Baseball Softball, diretta continuazione del ceppo iniziale di 55 anni fa.
Testimoni - Tornando al tema, possiamo ben dire che in un ristretto periodo, tra il ‘68 e il ’74, transitando episodicamente dall’impianto di atletica e dal palazzetto dello sport, Novara è stata una meta privilegiata per il mondo del baseball nazionale e persino internazionale… malgrado quel tappeto accidentato del Centro. Più volte Bruno Beneck presidente Fibs, dalla Florida Demie Mainieri head coach del Miami Dade, monumenti come Max Ott, padre del baseball italiano, e Renato Germonio anima del rinato softball.
In campo: Max Ott, L.Borsi, Phares, Carlucci, Beppe. - Saluti tutti: Chet Morgan. - Chi premia la capitana è Manzini.
Scorrono nomi come Giancarlo Mangini senatore del baseball e allenatore Nazionale femminile; Frinolli e Sbarra, Italo Brenchio con Bretto pionieri del baseball torinese; ma anche i Jacks di Sellari e Accastello, Piervì Certano;
Attilio Meda di C.T.A. Lombardia che affianca il presidente C.R. De Ghislanzoni; Eugenio De Bon con i suoi Zebrotti, dapprima catcher poi arbitro e presidente C.R.;
Lo Turco e Bertoldo, umpires, con Delneri e Tempesta; Liliana e Patrizia Caroti, Michele Pozzi senatore del baseball ed eroe dell’Alessandria ’48, Piercarlo (Piek) e Pucci Campioni nella Hall of Fame Fibs, come Guilizzoni e Mangini;
Bruno Conti prima che passasse al calcio, Dave Phares e “Dom” Carlucci, l’Ambrosiana dei Menescardi fondata da Lou Campo; Nika Rossi, Donatella e Piero Spinelli, Sandra Sidoli, iniziatori anni ‘50 sotto la Mole; i primi giapponesi delle serie minori italiane (Yoshiro Masuhara e Hiromitsu Kawai autore del nostro simbolo del 55°);
Eugenia Carpani e le sorelle Zambelli del softball milanese prima ora, la famiglia Soldi da Bollate; i campioni di Francia del Paris Université Club, il manager della Nazionale maschile 69-72 Chet Morgan, per un “clinic” di battuta e corsa tra le basi… sui tranelli del Social Center; da Ospiate, avversario, il pioniere Mario Zugheri già “leprotto” con Beppe, che qui rivede Fraschetti, D’Odorico e Salvadori del vecchio Pirelli, oltre a Cormio e Manzi;
apparizioni nella “buca” per i giovani Vegni e Borghino; il Varese di Doni e Bassignani che ci tiene a battesimo. Tutti su questo campo e idealmente insieme, nel segno del baseball, a glorie dello sport novarese come le medaglie d’Oro olimpiche Mario Armano (bob) e Cosimo Pinto (boxe), gli hockeysti a rotelle pluri-scudettati Olthoff, Romussi e Franco Mora;
il portiere del Novara Calcio Tato Lena (con Vivian esibitosi in lanci, prese e battute), padre Giovanni Maria Tognazzi (zio del nostro Gigi) cappellano della Rai che ha detto messa per noi, don Primo Tosi e don Carlo Caroglio direttori del Centro, infine don Aldo Mercoli apostolo del sociale e nostro benefattore. Grazie a lui, all’indomani del 28 ottobre 1967 e con la concessione del campo in tempi fulminei, si è accesa la storia del baseball e del softball a Novara.
Paolo Bossi
Nelle foto sotto, pubblico al Centro Sociale - A destra don Aldo Mercoli
Scrivi commento