La nascita del gioco del baseball, come è noto, sfuma nella nebbia delle leggende. Di certo negli Stati Uniti, dove diventerà l’interessante tessuto sociale, due correnti di pensiero evocano a loro la primogenitura. La prima che fu Abner Doubleday, allora un cadetto di West Point, ad organizzare e promuovere a Cooperstown, NY, nel 1839 una gara tra due selezioni locali, la seconda a rimandare il tutto all’acclarata testimonianza che fu Alexander Cartwright ad Hoboken, New Jersey, nei sognanti Elysian Field a presentare il gioco il 19 giugno del 1846 durante la gara tra i New York Nine e i Knickerbockers.
Comunque da allora la diffusione del baseball fu notevole in varie zone della nazione e diverse squadre nacquero sulla spinta emotiva degli esclusivi aristocratici club cittadini oltre alle compagini universitarie sempre pronte a confrontarsi anche negli sport.
Poi, man mano divenuto sempre più popolare, a dare un senso organizzativo al fine di stimolare studiati confronti, alcuni dirigenti fondarono il 17 marzo del 1871 la prima lega professionistica americana, la “National Association of Professional Base Ball Players”.
Cavalcando le nascenti infatuazioni degli appassionati al gioco e calcolando eventuali lucrosi interessi economici, l'allora presidente dei “Chicago White Stockings” desideroso di assemblare una lega economicamente forte e ben radicata nelle grandi città coinvolse nel progetto le varie franchigie allora esistenti ed il 2 febbraio del 1876 presentò l’organigramma di una nuova lega, la “National League of Base Ball Clubs”, più semplicemente come “National League”, che agli annali risulterà la lega più antica al mondo per quanto riguarda gli sport di squadra professionistici.
E sì, poiché nel suo programma la lega aveva varato anche una nuova specificità che andava direttamente ad interessare gli emolumenti per i singoli giocatori cambiando per loro radicalmente approcci e prospettive.
Con l’apporto delle seguenti otto franchigie:
- Chicago White Stocking
- Philadelphia Athletics
- Boston Red Stocking
- Hartford Dark Blues
- Mutual of New York
- St. Louis Brown Stocking
- Cincinnati Red Stocking)
- Louisville Grays
la “National League” inizierà ad adoperarsi sapientemente nel promuovere e sviluppare ulteriormente il baseball in un periodo in cui gli Stati Uniti erano soggetti ad una contrastante e non facilmente gestibile realtà: in politica c’era da affrontare e da sfumare l’ancora vivo strascico delle ferite riportate a seguito della guerra civile che dal 12 aprile del 1861 al 23 giugno del 1865 aveva destabilizzato mentalità ed usi fra i cittadini degli Stati Uniti e degli Stati Confederati; in ambito sociale promuovere giocoforza l’accettazione morale di quella lunga ed incontrollata storia della conquista del Far West che terminerà di fatto solo nel 1890 dopo l’innominabile fatto di sangue di Wounded Knee.
Il gioco del baseball allora in questa tesa atmosfera di intrighi ed incomprensioni incominciò ad unire ed a rasserenare gli animi delle ormai diverse etnie tanto da far emergere anche se con scarsa fortuna anche altre due leghe organizzatrici di campionati a se stanti: la “American Association” e la “Union Association” che però ebbero poca fortuna anche se per breve tempo tra la dirigenza dell’American Association e quella della National League nacque l’idea di varare tra le vincitrici dei loro campionati una ricercata serie finale che in un secondo tempo ed un prossimo futuro diventerà l’agognata e prestigiosa World Series.
Tuttavia di quelle otto squadre fondatrici della National League, che in seguito nel suo ambito diventeranno 15, ad esclusione dei Chicago White Stocking ed i Boston Red Stocking, tutte le altre ebbero una negativa storia di appartenenza che sfociò in espulsioni dal circuito o nella disgregazione delle società.
Le espulsioni riguarderanno nel 1876 gli Athletics di Philadelphia per inadempienze contrattuali e nello stesso anno i Mutual of New York essendo stati coinvolti dal primo scandalo citato nella storia del baseball che investì tre suoi giocatori, Thomas Devyr, Edward Duffy e William Wamsley, rei di aver cospirato con giocatori d’azzardo per perdere una partita.
Poi nel 1880 interesserà i “Cincinnati Red Stocking” che però contravvennero alle puritane imposizioni sancite in ambito National League e furono radiati poiché ritennero più meritevole ricercare spiragli ad un maggior profitto economico non disdegnando di giocare di domenica e autorizzando anche la vendita di birra e panini agli spettatori.
La disgregazione invece investì gli Hartford Dark Blues, i St. Louis Brown Stocking e i Louisville Grays.
I primi fondati ad Hartford, una cittadina dove il baseball veniva praticato con assiduità ed interesse tipo fare colazione con latte e baseball, nel 1874, furono ben lieti di entrare a far parte di un baseball professionista auspicato dalla National League.
Molto seguiti e fautori di un gioco ad alto livello, per ampliare il loro spazio vitale, nel 1877 decisero di lasciare Hartford per trasferirsi a Brooklyn cambiando nome in “Brooklyn Hardfords” ma inaspettatamente per una crisi dirigenziale al termine della stagione si sciolsero e nell’organico della National League furono sostituiti dai “Providence Grays”. Narra la cronaca che tra i tifosi più appassionati di questa squadra ci fosse lo scrittore Mark Twain.
Nello stesso anno dopo la stagione agonistica si sciolsero anche i secondi ed i terzi per via di uno scandalo di partite truccate che li portarono a presentare per fraudolenta bancarotta istanza di fallimento. Per la città di St. Louis la squadra costituita nel 1875 era diventata uno splendido biglietto da visita ed il suo scioglimento subì l’onda lunga di pura amarezza mitigata poi dalla volontà di cinque membri della disciolta squadra: Mike McGeary, Ned Cuthbert, Dickey Pearce, Joe Battin e Joe Blong a costituire una nuova franchigia chiamandola solo “Browing Stocking” e continuare a giocare in modo informale come spettacolo ben sorretti dal giornalista Al Spink.
Per i “Louisville Grays”, che erano stati costituiti appositamente per formare la griglia della National League dall’imprenditore Walter Newman Haldeman, nonché proprietario del quotidiano “Louisville Courier Journal”, la combine scoperta portò alla radiazione di ben quattro giocatori, il lanciatore Jim Devlin, George Hall, Al Nichols ed il capitano della squadra Bill Craver oltre alla chiusura stessa della società senza appello alcuno.
Michele Dodde
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