tratto da espn.com
Come prima cosa diciamo che è stata abbastanza sbrigativa quattro su quattro delle sfide sono finite con altrettanti sweep e tutto deciso al secondo giorno. Certo, per noi tifosi sarebbe stato meglio arrivare allo spareggio in almeno un paio di serie e avremmo avuto baseball anche il giovedì, quelle gare di particolare fascino dove o vinci o vai a casa. Adesso invece dovremmo goderci due giorni di riposo. Ma allo stesso tempo ci offre l’opportunità di dare uno sguardo a cosa abbiamo visto nella Wild Card e cosa ci aspetta nelle LDS.
I Rangers hanno cacciato i Rays con un perentorio 7-1 mentre i Twins, sconfiggendo i Blue Jays sono passati all’ALDS per la prima volta dal 2002 interrompendo una striscia di 18 sconfitte consecutive nei playoff. Gli Arizona Diamondbacks hanno messo kappao i vincitori della NL Central Milaukee Brewers in casa loro e i Phillies hanno dominato in lungo e in largo i Miami Marlins.
Porsi una spiegazione per l’eliminazione dei Blue Jays è piuttosto semplice, i Twins hanno avuto lanciatori che hanno lanciato meglio mentre i Jays, pur dotati di un poderoso attacco, non hanno battuto bene. Se il monte di Minnesota sarà ciò che abbiamo visto in queste due gare, il loro cammino potrebbe non terminare presto. Pablo Lopez e Sony Gray sono stati eccellenti dimostrandosi all’altezza di qualsiasi altra rotazione dei playoff. Nel bullpen si annoverano diversi rilievi che superano tranquillamente le 95mph. L’unico anello debole potrebbe essere la scelta di Rocco Baldelli di insistere nell’utilizzo di Louie Varland in situazioni critiche. I Twins però devono essere in grado di segnare di più poiché il solo monte di lancio non sarà sufficiente contro i campioni in carica Houston Astros. Per concludere con i Blue Jays, essi sono ancora senza vittorie nell’era di Vladimir Guerrero Jr e Bo Bichette, e questo darà tanto da pensare all’organizzazione se è il caso di andare sul mercato per un’altra mazza pesante per rafforzare l’attacco.
Complimenti ai Rangers reduci da uno sweep nell’ultima serie a Seattle che è costato il titolo dell’AL West per poi volare coast to coact per affrontare i temibili Tampa Bay Rays detentori del miglior record casalingo dell’AL. I Rangers si sono presentati invece in gran forma facendo ciò che sanno fare meglio, battere, approfittando anche di un gioco difensivo molto approssimativo della squadra del Florida. Il monte di lancio con Jordan Montgomery e Nathan Eovaldi non è stato da meno concedendo un solo punto in 17,2 riprese combinate. E come se non bastasse in un lineup già produttivo dall’inizio alla fine, si è presentato ai nastri di partenza il rookie Evan Carter con delle prestazioni sorprendentemente inaspettate. Resta da valutare cosa offrirà il bullpen essendo stato poco utilizzato grazie alle lunghe prestazioni dei partenti. Discutibile comunque resta la decisione di Bruce Bochy di inserire terzo nel lineup Robbie Grossman che ha una MB di 182 verso lanciatori destri negli ultimi due anni mentre in panchina vi sono battitori molto più produttivi.
Ciò che abbiamo potuto constatare in questa breve serie in Milwaukee è stata una giovane talentuosa spumeggiante squadra grazie al loro atletismo dimostrando che il grande passaggio ai playoff non si è stato poi così grande. Arizona ha mostrato un buon gioco con disciplina al piatto in entrambe le gare tanto da mandare negli spogliatoi anzitempo i due partenti avversari, Corbin Burnes e Freddy Peralta. E lo hanno fatto battendo con potenza che è sempre un Fattore fondamentale per vincere nella postseason. Manager Tony Lovullo ha potuto fare affidamento anche su un gruppo di promettenti rilievi che fino a qualche mese fa nessuno ne aveva sentito parlare. Kevin Ginkel, Joe Mantiply, Miguel Castro ed altri si son fatti valere in chiusura di stagione, e quando funziona il bullpen in ottobre, tutto può succedere. Per i Brewers è stata una amara sconfitta buttando alle ortiche molte occasioni favorevoli che non hanno confermato quanto fatto di bene in campionato con le loro 94 vittorie. Ma come detto, molto merito va riconosciuto anche all’avversario che ha saputo meglio gestire le situazioni critiche. Se i Dbacks riescono a marciare con questo passo nella difficile sfida contro i Dodgers, sarà una serie veramente divertente a cui assistere.
I Phillies hanno dominato in lungo e in largo e con lo sweep ai danni dei Marlins. In gara 2 Aaron Nola ha lanciato sette riprese senza punti supportato da un attacco che ha battuto sei valide da extra basi, ivi compresi un HR di JT Realmuto e un Grand Slam di Bryson Scott che ha praticamente posto fine alla gara e alla serie. Merita una più approfondita valutazione se è più merito di Philadelphia o demerito dei Marlins che sono la squadra con il più debole attacco di tutte le squadre nei playoff. A parte questa considerazione, va detto pure che i Phillies sono molto simili alla squadra che è arrivata alle finali lo scorso anno ma con qualche innesto positivo, sono migliorati in difesa e sono sostenuti da un pubblico straordinario. Questi ingredienti ci preparano ad assistere a forse quella che può essere definita la serie della postseason più esaltante di tutte: Phillies vs. Braves. Durante la regular season i Braves hanno vinto 8 gare su 13 comprese 4 su 7 in settembre. Ma tutto questo ora conta poco e niente.
NOW WE ARE IN OCTOBER BASEBALL!
Frankie Russo
Scrivi commento