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Le quattro contendenti per vincere hanno bisogno di....

Le foto sono tratte da MLB.com

da MLB.com 

di Frankie Russo

Siamo arrivati alle League Champion Series, quello che noi definiremo le Semifinali.

Tra sorprese e conferme le squadre rimaste in gioco sono quattro. Nell’AL assisteremo ad un’altra sfida tra gli Astros e Rangers che hanno lottato fino all’ultima gara di RS per conquistare il titolo di divisione. 

 

Nelle ultime serie di campionato i Rangers davano segni di cedimento ma una volta nei playoff, Bruce Bochy ha saputo tirar fuori il meglio dai suoi facendo tutto un boccone sia dei Tampa Bay Rays nella Wild Card che dei favoriti Baltimore Orioles nelle Division Series. 

 

Gli Astros, unici vincitori di divisione ancora in competizione, hanno dovuto affrontare solo i Twins che hanno superato in quattro gare. 

 

Sarà una sfida tra due manager che complessivamente hanno al loro attivo più di 4.000 vittorie, 4 titoli delle World Series, due tra i manager più anziani ancora in circolazione, manager di altri tempi, Old School, ma sempre con un occhio attento alle sabermetriche di cui oggi non si può fare a meno. 

 

Nella NL abbiamo la conferma dei Phillies che se la dovranno vedere con i sorprendenti Diamondbacks

Nella Wild Card i Phillies hanno avuto vita abbastanza facile contro i Florida Marlins.  Nelle Division Series si aspettava qualcosina in più dai Braves che hanno vinto l’unica gara in rimonta da 0-4 culminata nelle ultime tre riprese.  Per il resto non c’è stata storia dove i Phillies hanno surclassato Atlanta a suon di HR, ben 11, e con un monte di lancio che ha saputo tenere a bada il forte attacco dei Braves limitandolo a 8 punti e 24 valide contro i 18 e 36 dei Phillies. 

 

Nessuno degli esperti e anche dei non esperti, si aspettava questa escalation dei Dbacks specialmente in considerazione degli avversari da affrontare. Nella Wild Card Arizona ha eliminato i Milwaukee Brewers vincitori della NL Central e ancora più sorprendente nelle Division Series hanno avuto la meglio sui rivali di sempre Los Angeles Dodgers. Non va sottovalutato nemmeno il fatto che entrambe le serie sono state vinte senza subire sconfitte.

 

Ma come abbiamo già avuto modo di vedere in questa postseason, i risultati ottenuti fino al giorno prima valgono ben poco. Quando si arriva ai playoff è tutta la squadra che deve performare, specialmente nelle serie al meglio di sette. Il tutto si traduce in produzione da cima a fondo del lineup, difesa impeccabile e grande qualità di prestazioni sul monte di lancio, sia da parte dei partenti che dal bullpen. E come menzionato per l’AL, lo stesso dicasi per i due manager Torey Lovullo e Rob Thompson che non si potranno permettersi distrazioni. 

 

Cerchiamo adesso di analizzare su cosa potranno puntare le quattro squadre per arrivare alle finali.

 

Crediamo di non essere smentiti se affermiamo che Justin Verlander e Framber Valdez sono delle garanzie. A completare la rotazione ci saranno Cristian Javier e Jose Urquidy. Javier ha portato la sua striscia di riprese nella postseason senza concedere punti a 16,1, se riesce a confermare queste prestazioni, il monte per Houston non sarà un problema. 

 

José Abreu è stato la ciliegia sulla torta in un lineup che già annovera campioni come Altuve, Bregman, Alvarez, Tucker e Brantley. Nel mese di settembre Abreu ha guidato la lega in RBI, contro i Twins ha battuto 5x16 con 3 HR e 8 RBI. Se Abreu insieme ad Alvarez continuano regalare souvenir al pubblico, problemi di segnare punti non ce ne saranno. 

 

L’attacco dei Rangers è finito primo per numero di HR (233) nell’AL capeggiato da Adolis Garcia (39), Corey Seager (33) e Marcus Siemen (29). Anche il rookie Josh Jung non è stato da meno con 23 HR in 122 gare. Fino ad ora nella postseason, il 53,3 % dei punti sono stati segnati via HR e quindi potremmo assistere a una specie di HR Derby. Se lo staff lanciatori di Houston riuscirà a controllare le mazze di Texas, sarà un problema in meno per gli Astros.

 

Il vero tallone d'Achille dei Rangers è il bullpen che ha registrato un PGL di 4,77, quinto peggiore dell’AL e ha concesso anche 85 HR classificandosi al secondo posto. Fino ad ora nella postseason i rilievi hanno tamponato le falle concedendo solo 4 punti in 16,2 riprese lanciate. Ma va tenuto conto che nella RS, contro gli Astros, il bullpen ha registrato un PGL di 7,55 e OPS di 916 concedendo 18 HR in 62 inning. Resta un punto interrogativo quale bullpen si presenterà nella serie.

 

Corey Seager è senza dubbio la punta di diamante nell’attacco dei Rangers con una linea di 429/680/857, ma non sono da meno il trio di giovani che hanno rubato la scena. Dopo Seager, il rookie Evan Carter è stato il migliore battitore con una linea di 429/619/857 seguito da Josh Jung con una MB di 400 e OPS di 1.209. Se si aggiunge Leody Tavares che sta battendo 263, Seager si trova in buona compagnia.

 

Più facile a dire che a fare, ma se i partenti riescono ad andare profondo nelle gare, allora i Rangers hanno qualche speranza di vincere la serie. I partenti e l’attacco hanno limitato l’utilizzo del bullpen nascondendo fino ad ora il loro punto debole. Al contrario del bullpen, la rotazione dei partenti può contare su delle valide braccia in Nathan Eovaldi, Jordan Montgomery e Andrew Heany. Se Eovaldi e Montgomery offrono 6 o sette innig di qualità nelle prime due gare, tutto sarà più facile quando la squadra andrà ad Arlington. . E’ dell’ultima ora che Max Scherzer si dichiara pronto per rientrare in azione.

 

Per quanto Texas può fare affidamento sui partenti, difficilmente questi lanceranno gare complete, quindi dal 7° al 9° inning, le prestazioni dei rilievi sarà cruciale. L’attacco segnerà punti, non vi sono dubbi, ma i due rilievi delle ultime riprese, Chapman e Leclerc hanno avuto prestazioni altalenanti. In RS il bullpen ha bruciato 33 salvezze su 60 opportunità pari al 47,8% di successo, veramente troppo poco. Bochy dovrà dare fondo a tutta la sua esperienza per superare l’ostacolo.

 

Max Scherzer è fuori per infortunio dal 13 settembre. Il suo apporto sarebbe fondamentale se si considera il suo PGL di 3,58 in 133,1 riprese lanciate nella postseason vincendo le World Series con i Nationals nel 2019. Le sue prestazioni nei due anni successivi con i Dodgers e con i Mets però sono state sotto il suo standard. In assenza dell’altro partente Jon Gray per infortunio, qualsiasi cosa riesce a fare Scherzer è tutto guadagnato. Bruce Bochy e il pitching coach Mike Maddux sono ottimisti. 

Questa postseason ha dimostrato che è impossibile fare previsioni Ma alcuni settori di ogni squadra devono funzionare alla perfezione. A questo proposito le star non sempre possono tirare le redini, in alcuni casi addirittura possono deludere. Mookie Betts e Freddy Freeman hanno battuto 1x21 nello sweep subito dai Dodgers nella NLDS. I Braves sono stati eliminati nelle DS in cui Ronald Acuna Jr e Matt Olson hanno battuto 6x30 senza un HR dopo averne battuti in combinazione un totale di 95 nella RS. Questo problema per i Phillies e Diamondbacks però non si è presentato. 

 

Il molto probabile vincitore del Rookie Of the Year della NL, Corbin Carroll, uscito dal più classico delle uova di Pasqua, sta battendo nella postseason 7x17 con 2 HR, 4 RBI, 6 BB, 2 BR e un OPS di 1,239 nelle sue prime cinque gare di postseason. Nella RS il 23enne esterno di Arizona ha avuto una linea di 285/362/506 con 25 HR e 54 basi rubate, il primo rookie a raggiungere tali risultati. Ma Carroll non è rimasto da solo, prestazioni soddisfacenti sono venute anche da Gabriel Moreno (3 HR e 1,107 OPS), Christian Walker (1 HR e 1,023 OPS) e Ketel Marte (2 HR e 984 di OPS). 

 

Per i Phillies si sono messi in evidenza Trea Turner (12x24, 2 HR, 4 BR) e Nick Castellanos con 4 HR in 2 gare, entrambi con un OPS oltre 1,400. Ma quando si arriva a parlare delle migliori prestazioni in assoluto, di colui che cambia il corso della serie e si prende tutto il palcoscenico per sé, questo non può essere che Bryce Harper. Contro i Braves Harper ha battuto 6x13 con 3 HR, 5 RBI, 5 punti segnati, 1 base rubata con OPS di 1,765. Oh, e non tralasciamo il suo personale spettacolo "Ha Ha Ha Ha Ha, atta boy, Harper!"

 

Per la rotazione dei partenti le due squadre sono abbastanza simili con due ottimi lanciatori per le prime due gare. A Zack Wheeler verrà sicuramente opposto Zac Gallen che potrebbero anche essere i partenti in una eventuale Gara 5. In gara 2 Arizona manderà sul monte Merrill Kelly opposto al veterano Aaron Nola che si potrebbero affrontare di nuovo in una eventuale gara 6.  Questi quattro lanciatori possono far pendere l’ago della bilancia da una parte o dall’altra considerato che 4 delle 7 gare li vedrà protagonisti. I possibili partenti per gara 3 e possibilmente 7, potrebbero essere Brandon Pfaadt per i Dbacks e Ranger Suarez per i Phillies. Per entrambe le squadre il monte di lancio sarà determinante.

 

Arizona non ha avuto alcun problema a giocare in trasferta in questa postseason. Ha vinto a zero la Wild Card in Milwaukee e poi surclassato i Dodgers in casa loro con un punteggio complessivo di 15-4 nelle prime due gare della serie.  Ma a Philadelphia il discorso sarà diverso. E’ parere di tutti, Phillies e avversari, che l’atmosfera al Citizens Bank Park è elettrizzante ed è un grosso vantaggio per i padroni di casa. Ed è difficile da negare considerato il loro record casalingo di 10-2 con una differenza punti di +40 negli ultimi due anni della postseason. Gli avversari possono rimanere frastornati dal rumoroso tifo paragonabile a quello del calcio e non comune nel mondo del baseball. E’ un fattore molto importante.

 

Per avere delle reali speranze di proseguire il loro cammino, i Diamond backs dovranno vincere una delle due gare in Philadelphia, cosa che i Braves, Marlins e Padres non sono stati in grado di fare nelle ultime due edizioni. 

 

Frankie Russo

 

Prima gara alle 2.15 italiane questa notte Texas @ Houston

 

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