WORLD SERIES GARA # 1 DIAMONDBACKS @ RANGERS
Pare che la presenza di Arizona alle WS non sia stata molto gradita, in primis dai tifosi dei Phillies che hanno avuto parecchio da ridire. Zac Gallen l’ha presa con filosofia rispondendo che avrebbe offerto loro i biglietti per la prossima partita, ovviamente riferita allo spring training del prossimo marzo. Un noto analista radiofonico addirittura ha dichiarato che si sarebbe ritirato qualora i D-backs avessero vinto gara 6 e 7 del LCS. Torey Lovullo adesso attende le dimissioni di questo “bocca aperta” se è veramente un uomo, o altrimenti per il perdono, si deve recare negli spogliatoi di Arizona e chiedere scusa. Questa è l’atmosfera in cui gli Arizona Diamondbacks dovranno iniziare queste World Series 2023.
Ma a parte queste piccole scaramucce, altri fattori interessano per presentare questa serie. Dobbiamo subito ricordare che il baseball non è come gli altri sport dove la stella della squadra da sola ti può portare a vincere i titoli mondiali. Nella NBA abbiamo avuto Magic Johnson, Michael Jordan, Kobe Bryant, James LeBorn. Nel football Joe Montana, Tom Brady, Peyton Manning. Nel calcio Pelè, Maradona, Messi. Nel baseball non è così, ogni turno alla battuta è una sfida uomo contro uomo e nessuno può battere un fuoricampo ad ogni turno in battuta.
Alcuni tra i più grandi giocatori che hanno fatto la storia del baseball non hanno vinto una World Seris a cominciare da Ty Cobb a Ted Williams, da Tony Gwynn a Barry Bonds. Mike Trout, eletto 10 volte MVP in 13 stagioni non riesce nemmeno a portare gli Angels ai playoff, senza contare che da 6 anni ha anche l’apporto dell’altra super stella Shohei Othani. Ecco perché in una squadra di baseball non è sufficiente avere il migliore giocatore, come per un buon primo piatto a tavola; per gradire il pranzo serve anche un buon contorno.
Oltre a Corey Seager, i Rangers avranno bisogno che Marcus Semien ritrovi la forma della regular season dove ha primeggiato in molte categorie dell’attacco. Per questo avrà anche dei voti per l’MVP Award ma il suo rendimento in ottobre non è stato all’altezza. Vi sono altri bravi battitori nel lineup, ma Semien come leadoff deve essere il catalizzatore.
Dopo l’infortunio di Jacob deGrom, i Rangers hanno rinforzato il monte di lancio acquisendo alcuni lanciatori di qualità tra cui Max Scherzer il quale è stato assente nel mese di settembre per infortunio e non è sembrato al meglio al suo rientro contro gli Asrtos. L’interessato si è autodefinito un guerriero e pronto per questo grande appuntamento, ma i tifosi dei Detroit Tigers non dimenticano, e si chiedono ancora dov’era questo guerriero nel playoff del 2013 quando uscì volontariamente dalla partita faendo sì che si bruciasse un vantaggio di 4 punti.
Nel bullpen Josh Sborz ricopre un ruolo importantissimo essendo lui generalmente il primo rilievo che sostituisce il partente. Con Aroldis Chapman e Craig Kimbrel due grossi punti interrogativi, Sborz avrà il suo da fare per restare il più a lungo possibile in gara per arrivare al fidatissimo Jose Leclerc.
La sorpresa potrebbe venire dal ricevitore Jonah Heim. Non noto come battitore di potenza, ha comunque battuto 2 HR nelle ALCS, ma il suo compito sarà ben altro. I D-backs sono una squadra molto aggressiva sulle basi, nelle ultime due gare contro i Phillies hanno rubato 8 basi e sono 16x19 nei playoff e sono finiti secondi nelle majors per totale di basi rubate. Nella RS Heim ha dimostrato di controllare i corridori avversari con 24 colti rubando su 82 tentativi (29%) ma il vero test sarà contro le lepri di Arizona.
A fianco alla stella nascente Corbin Carroll, l’attacco di Arizona avrà bisogno dell’apporto del 1B Christian Walker che in questi playoff non ha certo brillato. In difesa è stato impeccabile, ma dopo i 33 HR in RS, ne ha realizzato uno solo contro i Dodgers battendo però 2x9 e ancora peggio nelle LCS un misero 2x22. Merito va riconosciuto ai D-backs che sono arrivati a questo punto senza il suo apporto, ma contro i Rangers la sua mazza diventa di vitale importanza.
Tutto il contrario è stato il percorso del giovane lanciatore Brandon Pfaadt che dopo i risultati della RS, 3-9, 5,72 di PGL e 22 HR in 96 inning, nulla lasciava presagire il suo successo nei playoff. La società contava su dui lui, sapeva che sarebbe stato un punto fisso per il futuro ma le sue prestazioni in ottobre sono state ben al di sopra delle aspettative. Se riuscirà a confermare che quanto di buono fatto fino ad ora non è stato solo un colpo di fortuna, allora Arizona ha un’altra arma a disposizione.
Uno dei motivi che causò le 110 sconfitte nel 2021 fu un bullpen che faceva acqua da tutte le parti. In collaborazione con il nuovo arrivato pitching coach Brent Strom, Torey Lovullo è riuscito a costruire un gruppo di rilievi di tutto rispetto e uno dei pezzi da 90 è Joe Matinply. In questa serie finale la sua presenza diventa ancora più importante considerata la crisi che sta attraversando l’altro mancino Andrew Saalfrank. Quindi sulle spalle di Matinply cadrà tutta la responsabilità di prendersi cura nei momenti cruciale dei vari mancini Seager, Carter e Lowe.
Arrivato alle majors a 26 anni, Tommy Pham sta ora giocando per la sua settima squadra e rappresenta un pezzo importante al centro del lineup di Arizona. Quando in forma è in grado di mettersi la squadra in spalla e trascinarla alla vittoria. I numeri ci indicano che non ha avuto delle brillanti prestazioni nella serie contro i Phillies, ma un HR l’ha battuto e ha fatto forti contatti. Se questi contatti riescono a trovare l’erba anziché il guanto degli avversari, potrà rappresentare una spina nel fianco per i Rangers.
Pronostici? Per l’ammordiddio no, dopo quanto accaduto in questo mese di ottobre qualsiasi previsione è ardua. Ciò che possiamo prevedere però è che molto probabilmente sarà un poderoso attacco di una squadra contro il gioco spumeggiante dell’altra.
Appuntamento stanotte al 2:05 per Gara 1 di queste World Series Edizione 2023 tra i potenti Texas Ranger e sorprendenti Arizona Diamondbacks.
Frankie Russo
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