Devo confessare che non avevo mai letto alcun libro di Paul Auster, autore di preziosi libri inerenti un’algida attualità che lo hanno proiettato con pieno merito verso aristocratici riconoscimenti in ambito della letteratura internazionale ma ora questa sua ultima opera: “Baumgartner” me lo ha reso interessante autore da condividere e con il quale dialogare nel muto silenzio delle sue pagine scritte. Ovviamente si tace poco sulla validità delle traduzioni ed è allora opportuno delineare quanto sia stata fedele interprete dello scritto e del pensiero la traduzione di Cristiana Mennella, tale da rendere compiutamente scorrevoli le sensazioni che il professore di filosofia Seymour Baumgartner getta a piene mani sull’onda dei ricordi al fine di ritrovare sè stesso.
L’autore Paul Auster attraverso il senso dell’età del personaggio magistralmente riporta episodi che hanno interessato a latere anche un certo cammino dei costumi e della politica come il triste epilogo della Guerra del Vietnam ed il volo pindarico sull’Ucraina soffermandosi in modo struggente sulla poesia di Georg Trakl:
“Sterpaglia spinosa cinge la città.
Da sanguinanti gradini discaccia la luna
le atterrite donne.
Selvaggi lupi irruppero attraverso la porta.”
evidenziando forse una sua storia personale senza se e senza ma.
Ma è nell’accettare i rapporti umani che rendono Baumgartner amabile e completo sia nella sua goffaggine sia nella sua completa personalità di adulto americano poiché tra i personaggi ed il ricordo della moglie affiora come un fiore che non riesce ad appassire il Grande Gioco Americano, ovvero il baseball.
E la figura disincantata di Ed Papadopoulos, fugace lanciatore di una modesta squadra di Singolo A nella Minor Luague, i ferrei regolamenti della Little League a favore dei “privilegiati dal pisello piccolo” e la ingrugnita figura di Angel Flores, giardiniere e falegname di origine domenicana che incomincia a sorridere se si parla di baseball ruotano poi intorno a Seymour Baumgartner, per tutti Sy, dandogli un senso affettuoso a lui che “con il vento in faccia e il sangue che ancora gli sgocciola dalla fronte” si avvia ad un nuovo capitolo della sua vita.
E cosa sono allora i ricordi se non i piacevoli e dolorosi attimi della memoria che è viva poi sempre in ognuno di noi…
Michele Dodde
La traduttrice Cristiana Mennella ha voluto ringraziare il nostro Paolo Castagnini per la consulenza sul Baseball
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