tratto da youthbaseballedge.com
Imparare a riconoscere i lanci aiuterà il battitore a individuare più velocemente il tipo di lancio che sta arrivando indipendentemente se il lancio è strike o ball o se gli viene addosso. In questo modo diventerà più disciplinato sventolando più spesso a lanci strike. E aiuta anche quei battitori che hanno paura di essere colpiti facendo si che abbiano più tempo per spostarsi. Per l’insegnamento è preferibile iniziare dalla distanza regolamentare usando delle palle morbide, come le palle da tennis. La distanza regolamentare aiuta il giovane ad avere più tempo per riconoscere i lanci. Usando le palle morbide aiuteremo il giovane a non temere di essere colpito.
L’obietto principale è di far riconoscere il lancio nei primi 3 metri di percorso della palla. In genere i giovani riconoscono il lancio a metà percorso, che è troppo tardi. quindi dobbiamo abituarli a riconoscere i lanci il prima possibile che sicuramente volge a loro favore, non importa l’età o le capacità.
Il programma di insegnamento si suddivide in 5 livelli.
Livello 1: Il battitore guarda la palla per l’intero percorso fino a quando entra nel guanto del ricevitore. In effetti gira la testa seguendo la palla quando attraversa il piatto e chiama “swing” o “no swing” e il coach giudica la chiamata. Si preferisce swing o no swing a strike e ball poiché riteniamo aiuti di più l’aspetto mentale. Quando le chiamate corrette sono 8 su 10, si passa al 2° livello, altrimenti si ripete il 1° livello fino a quando il giocatore non raggiunge quota 8 su 10.
Livello 2: Ora il battitore deve effettuare la chiamata swing o no swing mentre la palla attraversa casa base. Se la chiamata avviene tardi, cioè quando la palla entra nel guanto del ricevitore e seppure corretta, la valutazione del coach è negativa. Ancora, raggiungere quota 8 su 10 significa il passaggio al 3° livello, altrimenti si resta al livello 2.
Livello 3: Adesso si pone un cono a circa 3 metri davanti a casa base e questa volta la chiamata di swing/no swing deve avvenire quando la palla attraversa il cono. Anche qui, se la chiamata avviene in ritardo, la valutazione del coach è negativa. Otto su 10 chiamate corrette lo promuovono al livello successivo, altrimenti si torna indietro al livello 2.
Livello 4: Ora il cono va sistemato a metà distanza dal lanciatore e il battitore, cioè a metà della distanza regolamentare. Simile al livello precedente, il battitore deve chiamare swing o no swing al momento in cui la palla attraversa il cono. Passo dopo passo stiamo abituando il battitore a riconoscere in tempo utile il lancio. Otto su 10 determina il passaggio al livello 5 altrimenti si torna al livello 4.
Livello 5: Siamo all’ultimo livello. Il cono adesso va posizionato a circa 3 metri dal lanciatore, il tempo per riconoscere il lancio è veramente poco. La regola è sempre individuare 8 su 10 chiamate corrette. Porre l’esercizio sotto forma di contesa renderà il tutto molto divertente, magari mettere in palio un gelato o una coca cola. Vi ricordate la Regola 80/20 BOTR 4/9/23? Ebbene, questo esercizio si adatta perfettamente a lavorare con il lanciatore, ricevitore e battitore.
E’ anche consigliabile che il coach tenga un tracciato dei risultati man mano che il giovane avanza di livello. Il termine per portare a termine l’esercizio dipende dalle capacità dei ragazzi, ma diciamo che mediamente il tempo è di 3 allenamenti, ma per alcuni può durare anche il doppio. E’ un esercizio proiettato nel tempo anche in base al numero di giocatori. Il segreto del successo è tutto nella pazienza.
Frankie Russo
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