HAVE FUN TOURNAMENT Showcase & Draft - L'intervista a Stefano Burato

Nella foto da sinistra Carlo Ravegnani (Presidente dei Falcons) Simona Conti e Stefano Burato
Nella foto da sinistra Carlo Ravegnani (Presidente dei Falcons) Simona Conti e Stefano Burato

Nella foto da sinistra Carlo Ravegnani (Presidente dei Falcons) Simona Conti e Stefano Burato

di Paolo Castagnini

Si è concluso nelle scorse settimane sul campo di Rivabella il secondo “HAVE FUN TOURNAMENT Showcase & Draft” di questa stagione. Con Stefano Burato, che insieme a Simona Conti ha dato vita a questo innovativo format e facciamo un bilancio delle due settimane. Dopo  l'intervista a Simona Conti, e una mia relazione essendo stato presente a Rivabella, ecco oggi un'altra intervista molto interessante a Stefano Burato. Buona lettura.

Allora Stefano. Come sono andate le due manifestazioni di quest’anno? 

Direi che sono andate molto bene. Abbiamo raddoppiato il numero dei partecipanti rispetto allo scorso anno. Oltre al torneo U11 abbiamo dato vita anche al torneo U13, tante sono state le richieste dopo il successo della passata edizione. 

 

Che cos’ha di diverso il vostro torneo rispetto agli altri che ci sono in Italia? 

Diciamo che non è un torneo, ma un evento, in cui la competizione, pur presente,  passa in secondo piano. Con Simona abbiamo pensato a una manifestazione con la filosofia Little League, dove pur giocando a un buon livello tecnico l’atmosfera che si respira mette i ragazzi in una condizione di gioco favorevole alla loro crescita. 

In sostanza negli Have Fun Tournament cerchiamo di far interpretare l'agonismo giovanile nel modo corretto agli allenatori che invitiamo. Sono degli eventi dove il primo cardine è far giocare e crescere tutti. Anche la formazione delle squadre, che avviene dopo lo show case del primo giorno, rispecchia questa filosofia. Ne conseguono squadre omogenee dove i ragazzi giocano insieme per la prima volta. E questo contribuisce alla creazione di nuove conoscenze tecniche e umane. 

 

C’è stato anche spazio alla formazione all’interno della manifestazione? 

Sì abbiamo fatto due stage. Uno di battuta con me e uno di tiro con Alessandro Maestri. Questi stage non volevano in alcun modo modificare la tecnica ma avevano lo scopo di fornire ai ragazzi una punto di vista innovativo sugli aspetti sopracitati. 

Nel torneo U11 vi siete inventati anche le mini olimpiadi. Di che cosa si tratta? 

In buona sostanza si tratta di mettere alla prova i ragazzi sulle singole specialità del baseball. Corsa sulle basi, battuta, lancio. Anche questa iniziativa ha avuto un enorme successo. 

 

Che feedback avete avuto dai genitori dei ragazzi presenti ai due eventi? 

Direi più che positivi. I loro occhi e i complimenti ricevuti ci hanno fatto capire che la nostra idea di baseball giovanile piace. 

 

Abbiamo creato insomma un evento rivoluzionario. Una iniziativa che ha rotto gli schemi e che manda all'aria ogni abitudine a cui ognuno di noi ragazzi e coach siamo abituati.  E gli effetti di tutto questo sono strabilianti. Ti dico solo che ai tornei del prossimo anno abbiamo già 248 iscritti. Questo ci ha costretto a chiudere per il momento le preiscrizioni, in attesa di trovare adeguate soluzioni a questa grande richiesta di novità. 

 

Quindi secondo te è il momento di cambiare?

Il mondo del baseball giovanile sta cambiando. Con i tornei “HAVE FUN TOURNAMENT Showcase & Draft”cerchiamo di dare una risposta a questo tipo di cambiamento.

 

Grazie Stefano e mi sento di condividere ogni parola che hai detto avendo vissuto l'evento in prima persona.

Grazie a te Paolo 

 

Paolo Castagnini

 

 

Scrivi commento

Commenti: 0