Come ogni anno Tom Ricketts, Proprietario dei Chicago Cubs, alla fine di una stagione tra le più “insipide” dei Cubbies, almeno per me, degli ultimi anni, ha visto bene di scrivere ai fans e supporters dei Chicago Cubs, tra i quali ci sono anch’io dall’Italia, così come tantissimi altri nel mondo. Ogni anno, infatti, alla fine della Stagione o della Post Season, quando va bene, il Presidente ci scrive, firmandosi amichevolmente “Tom” per analizzare quel che è stato fatto e quello che si farà. Quest’anno la lettera è stata particolarmente asciutta e onesta, perché nessuno si aspettava di non arrivare almeno ad una Wild Card. Nonostante tutte le speranze e gli sforzi, ottobre, il mese più importante da giocare per una squadra di baseball americana, è andato perduto.
Una qualche perplessità, peraltro, ad inizio stagione mi derivava dal fatto che a parte l’arrivo del Manager Craig Counsell, al posto di David “Forever Young” Ross, eroe del 2016, non è che i Cubs si fossero particolarmente sprecati nella campagna acquisti, ma sia all’inizio che alla fine, proprio alla fine, qualcosa si è visto, quindi speriamo nel prossimo futuro, perché come scrive il Presidente Ricketts, la volontà della dirigenza è quella di entrare nelle prossime Post Season e di giocarsi le World Series da qui all’eternità … anche, perché le basi ci sono tutte col veterano Ian Happ, il lanciatore partente Shota Imanaga e il giovane talento, finalmente produttivo anche in battuta, Peter Crow-Armstrong.
Adesso comunque i miei Cubs sono fuori dai giochi e a disputarsi le World Series sono i NY Yankees e i LA Dodgers, dopo le conquiste dei rispettivi Pennant della National League e dell’American League, contro i Guardians di Cleveland ed i NY Mets.
Sono state sfide molto interessanti e tiratissime, in quanto c’è poco da fare: si è giocato fra compagini che rappresentano un condensato di storia del baseball, perché i Dodgers sono sempre i super favoriti di ogni stagione, i “falliti di successo” per antonomasia, poiché ricchissimi e con un’origine newyorkese perdente che resta e che si perpetua nel tempo;
Cleveland col nuovo nome di Guardians, in onore delle statue che presidiano l’Hope Memorial Bridge e in ossequio ad un ipocrita “politically correct” nei confronti dei nativi americani su cui mi sono già intrattenuta, rappresentano il baseball classico, popolare, ma anche molto all’avanguardia;
i NY Mets, attualmente targati “OMG” (Oh, my God!) e tradizionalmente nati dalle ceneri dei NY Giants e dei Brooklyn Dodgers si sono comunque conquistati una loro solida notorietà, mentre gli Yankees, piaccia o non piaccia sono talmente iconici, talmente italoamericani, talmente … NY Yankees, con quelle insegne e quel caratteristico blu scurissimo, che rappresentano il baseball ovunque nel mondo.
A me sarebbe piaciuto molto vedere le Subway Series fra Yankees e Mets, perché sarebbe stata davvero una Finale notevole, però ero pronta a tutto.
È comunque bello poter vedere una sfida tra Shohei Ohtani dei Dodgers e Aaron Judge degli Yankees.
Ero pronta a tutto, dicevo, ma non a veder nuovamente la pubblicità subliminale di “Smile2” sugli spalti delle partite con dei “bischeri” vestiti di giallo che mantengono un ghigno terrificante durante la partita, per fare la pubblicità al sequel di un film dell’orrore. Speriamo almeno che li paghino bene!
E nemmeno ero pronta per il guantone leopardato che ho intravisto tra le mani del ventiduenne Kevin Alcantara, esordiente esterno proprio dei miei amati Chicago Cubs, che speriamo si renda famoso più per le gesta sportive che per queste scelte stilistiche alquanto discutibili.
Buon baseball a tutti!
Allegra Giuffredi
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MauGal (venerdì, 25 ottobre 2024 17:12)
Grazie Allegra,
tante speranze, per i nostri Cubs, svanite subito!
Go Cubs Go!