Quando i ricordi......

Nella foto il Morgan Bulkeley Stadium
Nella foto il Morgan Bulkeley Stadium

Roberto Cabalisti

di Michele Dodde

Quando i ricordi donano un’antica realtà, allora essi superano anche i limiti della fantasia ed i loro risvolti diventano un piacevole colloquio invernale. Così è stato l’incontro con Edoardo Winspeare, talentuoso regista che da par suo è riuscito a portare sul grande schermo la passione, l’armonia, l’etica e la poesia del Salento, sua terra d’adozione, essendo egli nato a Klagenfurt in Austria, verso la quale nutre grande sintonia. Ora in attesa di andare a vedere il suo ultimo lavoro dal titolo provvisorio “Didì” ispirato alla vita della mamma ed aver incamerato nella personale cineteca i suoi sei film “Pizzicata”, “Sangue Vivo”, “Galantuomini”, “Il Miracolo”, “In grazia di Dio”, “La vita in comune”, nei quali emerge a viva testimonianza momenti di osmosi con la cultura salentina nella quale è cresciuto, ecco emergere il nome di un suo antenato, Morgan Gardner Bulkeley, cugino della bisnonna Deidamia. 

Questi è stato un particolare antenato che interessa non poco la storia del baseball poiché nello storico incontro del 2 febbraio del 1876 quando fu sancita la nascita della National League, su ispirazione del proprietario dei Chicago White Stockings William Hulbert, da contrapporre alla National American of Professional Baseball Players già in atto dal 1871, sottraendo alla stessa le squadre più forti, Morgan G. Bulkeley, di fatto presidente degli Hartford Dark Blues, fu eletto come primo presidente della nuova lega professionista. 

Esistono diverse versioni riguardo a questa nomina. In una Neil Macdonald cita:” Il maestoso Bulkeley, presidente degli Hartford Dark Blues, puro ritratto di un'eleganza silenziosa, era una scelta ovvia. Sempre vestito in modo impeccabile, Bulkeley dava un'immagine di calma conservatrice. I suoi ampi baffi a corna di bue, la postura eretta da soldato e il contegno serio e stoico lo rendevano, solo in apparenza, il candidato ideale per quasi ogni presidenza”.

 

Ancora Albert Spalding, già eccellente giocatore e poi astuto ed incisivo divulgatore ed industriale di materiale sportivo, disse in seguito che Bulkeley era riluttante nell’accettare quella carica ma fu convinto da Hulbert, che dichiarò che quella scelta era un doveroso riconoscimento a quelle otto squadre: Chicago White Stockings, provenienti dalla N.A. (ora Chicago Cubs), Philadelphia Athletics, provenienti dalla N.A. (espulsi nel 1876), Boston Red Stockings, la squadra più forte della N.A. (ora Atlanta Braves), Hartford Dark Blues, provenienti dalla N.A. (sciolti nel 1877), ,Mutual of New York provenienti dalla N.A. (espulsi nel 1876), St. Louis Brown Stockings (Browns), provenienti dalla N.A. (sciolti nel 1877), Cincinnati Red Stockings, nuova franchigia (espulsa nel 1880), Louisville Grays, nuova franchigia (sciolta nel 1877), ed in particolare a quelle dell’est dove il baseball ebbe origine e sviluppo.

 

Si dice che Bulkeley dichiarò che avrebbe servito solo per un anno e che in pratica fu poi Hulbert stesso a coordinare la maggior parte del lavoro amministrativo ed organizzativo. Infine tra le altre varie testimonianze Irv Goldfarb nella sua nota su Bulkeley per la Society for American Baseball Research, scrisse che "Il mondo altamente provinciale del primo baseball professionistico imponeva che nominare un dirigente di una squadra dell’est per la carica a Presidente della National League sarebbe stata la mossa politica più propizia"

 

Ancora David Krell nel suo articolo di giornale sul ruolo di Bulkeley nella fondazione della National League, precisò che "Bulkeley ha contribuito con il suo buon nome al lancio della National League accettando di servire come suo primo presidente, dando una certa credibilità alla lega nascente". 

In qualità di Presidente della National League in effetti Bulkeley cercò con tutti i mezzi di contrastare gli allibratori del gioco d’azzardo illegale che numerosi coinvolgevano le gare di baseball, poi il bere sconsiderato sugli spalti e la incontrollata litigiosità dei tifosi.

 

Tuttavia va pur detto che avendo poca conoscenza del baseball ed essendo principalmente un investitore con poca passione per lo sport, come promesso restò in carica un solo anno per passare poi il testimone allo stesso William Hubert e la sua squadra ,  la Hartford Dark Blues, nel successivo anno, 1977, pur essendosi spostata a New York e cambiato nome in Brooklyn Hartfords, non riuscendo ad attirare un pubblico tale da coprire le spese, fu sciolta.

 

L’ingresso nel mondo del baseball comunque coincise per Bulkeley  l’inizio di una sua interessante carriera sociale: fu Presidente di Banca e membro del Consiglio cittadino di Hartford di cui poi da repubblicano ne divenne sindaco per quattro mandati, quindi Governatore del Connecticut per due e Senatore degli Stati Uniti ma ritornò nel baseball nel 1905 chiamato da Spalding a far parte dei sette saggi della Commissione Mills per dare credito alla storia secondo cui fu Abner Doubleday ad inventare il baseball. In verità il Congresso degli Stati Uniti successivamente ha decretato Alexander Cartwright il vero inventore.

 

Infine nel 1939 fu indotto quale primo Presidente della National League e protagonista di nuove qualità dirigenziali nella National Baseball Hall of Fame a Cooperstown. Di lui in chiusura ha scritto David L. Fleitz, nel suo libro sui personaggi poco noti della Baseball Hall of Fame : "Hulbert aveva bisogno del supporto delle contee dell’est affinché la National League avesse successo, e l'assunzione della presidenza da parte di Bulkeley era un elemento importante del piano generale di Hulbert". 

 

Di certo ora Edoardo Winspeare non penserà di ricavare da questa storia un inedito film, di per sè anche familiare, tuttavia sarà il baseball a restare nei suoi pensieri.

 

Michele Dodde

 

Nella foto sotto il regista Edoardo Winspeare

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Commenti: 5
  • #1

    Marino Bosdachin (lunedì, 27 gennaio 2025 13:03)

    Bello, congratulazioni, un saluto da Trieste.

  • #2

    Francesco ZITO (lunedì, 27 gennaio 2025 15:39)

    ...oltre che bravo giornalista sportivo, Ti colgo, con orgoglio, anche esaustivo narratore storico del Tuo amato sport.
    Complimenti vivissimi.

  • #3

    Marcella (martedì, 28 gennaio 2025 12:24)

    Figli adottivi di questa terra violenta nella luce, abbacinante nei colori, ma assolutamente generosa ed ospitale, tu ed il maestro Winspeare avete scoperto nel baseball un legame sottile e nostalgico

  • #4

    Claudio Claudani (martedì, 28 gennaio 2025 14:46)

    Caro Michele, hai un pregio indiscutibile : riesci ad avvincere con storie “ antiche” e diverse per conoscenza e cultura , anche chi ancora oggi ( evidentemente sono un incallito testone ! ) non riesce a “ capire” il baseball ! Certo , se lo capissi avresti un amico ancora più “ amico” .

  • #5

    Judith Testa (martedì, 28 gennaio 2025 15:49)

    As always, a most interesting bit of baseball history, unknown to me until I read this article!