Una presentazione di Giuseppe Bataloni
Dopo la Prima parte, presentiamo la seconda parte dei "consigli" di Giuseppe Bataloni nella speranza che siano utili ai nostri atleti/lettori e coach/lettori di Baseball On The Road.
Ogni "consiglio" di Pino termina con "Praticate questa tecnica nel lavoro che fate nel bullpen". Troppo spesso molti allenatori mandano i propri lanciatori nel bullpen con l'unica istruzione: "Fai 40/50/60 lanci".
di Paolo Castagnini
Dopo l'articolo sulla posizione della testa che guida lo sguardo sulla palla fino al momento dell'impatto, e dopo aver analizzato la posizione di attesa che deve essere rilassata, mai bloccata e sempre in leggero movimento, oggi vi voglio illustrare una fase importantissima della battuta. Lo faccio sempre con umiltà nella speranza di un contributo anche non concorde da parte degli amici e colleghi tecnici. Per fami aiutare uso le immagini del nostro Campione Alex Liddi.
Una presentazione di Giuseppe Bataloni
Di certo non avrete da gestire un Bullpen così affollato come nella foto e pertanto l'esecuzione degli spunti qui di seguito presentati, non vi risulterà così difficile da applicare.
Giuseppe Bataloni ci invia una serie di Tips (suggerimenti) da applicare durante l'allenamento. Sono in totale 36 che vi daremo come le pillole, un po' alla volta.
Internet infatti è un mezzo molto bello ma essendo negli anni 2000 si usa come mordi e fuggi. Prendere troppe pillole in un solo giorno si rischia il sovradosaggio.
Ecco quindi i primi 9 nella speranza che possano essere utili ai lanciatori e allenatori italiani.
Come sempre commenti e suggerimenti sono graditi
Scritto da Paolo Castagnini
Oggi sono consapevole di inoltrarmi in un campo minato com'é quello della battuta, che come tutti noi sappiamo, è il gesto tecnico più difficile tra tutti gli sport esistenti. Infatti il battitore che "sbaglia" due volte su tre viene definito un buon battitore. Nessun altro gesto tecnico di qualsiasi sport prevede una percentuale di fallimento così elevata. Lo faccio con grande umiltà nella speranza di ricevere i commenti di altri colleghi tecnici italiani.
La complessità dell'argomento impone però che venga trattato in più tempi. Oggi pertanto mi fermerò al 1° fondamentale.
Quante volte ci siamo chiesti il perché il Baseball e il Softball non riescono a svilupparsi in termini numerici in Italia. La stessa domanda, pensate, se la pongono gli Americani, con qualche motivazione diversa. In Italia spesso il nostro sport viene visto come pratica incomprensibile. Pensate al calcio: in tutto il mondo basta un pallone e due porte e ogni ragazzo saprà cosa farne. Per il Baseball no. Per gli Americani che sanno benissimo come si gioca a Baseball e a Softball il problema è diverso. Come fare per giocare nel giardino di casa, oppure nel parco dove camminano le mamme con i bambini nel passeggino? Ecco lo Wiffle Ball. Potrebbe essere un'idea per divulgare il baseball e softball in Italia? Perché no?
Giuseppe Bataloni dopo averci mandato delle interessanti schede di allenamento ci invia questo articolo. Un consiglio? Leggetelo bene e poi pensate alle possibili applicazioni nei vostri ambiti. Potremmo tutti avere delle sorprese.
Lo sport normalmente è fondato sulla vittoria, la sconfitta e qualche volta il pareggio. Il modello sportivo per eccellenza per noi Italiani è il Calcio. L'unico valore per il Calcio è la vittoria; il disvalore è la sconfitta; in mezzo c'è il pareggio.
Il Baseball in Italia ha seguito per molti anni gli stessi valori. Ricordo quando da giovane capitava che una squadra non si presentasse per qualche motivo. Eravamo tutti felici; avevamo vinto, vinto a tavolino, si diceva.
Ma lo sport veramente ha solo questo valore? Per noi che pratichiamo il baseball e il softball forse no. Per carità chi non ama vincere? Da qualche anno però qualche cosa è cambiato.
Gilberto Zucconi ci invia questo suo Metodo dei cinque punti studiato assieme ad un gruppo di Fisioterapisti dell'Accademia di Rimini.
Gilberto Zucconi (laureato in fisioterapia e osteopatia, diplomato in scienze motorie) è attualmente Responsabile Reparto Lanciatori IBL2 della franchigia Rimini. Molti sono i nomi di lanciatori Italiani di successo formati da Gilberto. Citandone alcuni: Daniele del Bianco - Andrea Girasole - Massimiliano Cingolani - Franesco Nardi - Francesco Grigoletto - Luca Lomonte - Andrea Pellegrini - Andrea Coppari.
Una scheda di lavoro per Lanciatori.
Di Giuseppe Bataloni
Quando ho ricevuto questa nuova scheda di Pino, dico la verità sono rimasto un po' sorpreso. "Controllo grezzo" cosa sarà mai, ho pensato. Devo ammettere di non aver mai sentito questo termine per definire il lavoro di controllo di un Lanciatore. La scheda come sempre interessante era accompagnata da una presentazione che trascrivo fedelmente. (Paolo Castagnini)
Ricevo queste due schede dall'amico Franco Ludovisi e dopo averle lette, mi sorgono dei dubbi. Su alcuni punti concordo, con altri meno. Metto a conoscenza Franco delle mie perplessità e l'amico mi risponde che quelle schede non se l'è inventate lui, ma provengono da un tecnico americano. "Non volevi rendere più interessante il sito?" mi dice Franco. "Perché no?" rispondo io. Ci scambiamo le nostre opinioni e assieme decidiamo di portare a conoscenza tutti, sia le schede di Franco che le mie perplessità e attivare una discussione tra tecnici che sarebbe la benvenuta.
Prima le schede e poi i punti che non mi trovano d'accordo.
Ancora da Giuseppe Bataloni questo interessante approfondimento sul lanciatore
Prendo lo spunto dall’articolo sulla battuta, pubblicato di recente sul sito e sul quale concordo pienamente sull’importante ruolo svolto dagli occhi sulla battuta.
E’ proprio attraverso gli occhi (stimolo visivo)che il nostro cervello, al pari di un computer, raccoglie le informazioni su ogni lancio ed invia i comandi a tutti i settori muscolari del corpo che hanno come obbiettivo quello di muovere la mazza.
Queste informazioni iniziano ad arrivare al cervello nel momento in cui la palla entra nel campo visivo.
Drag bunt o bunt a sorpresa è un'azione offensiva di grande efficacia.
Quando riesce perfettamente, oltre al successo stesso dell'azione crea un vantaggio psicologico nei confronti della squadra avversaria. Pertanto se eseguito nei momenti cruciali di una partita potrebbe far pendere la "lancetta della vittoria" dalla vostra parte. Sapete quella sesazione dove senti che ce la puoi fare al contrario di quando senti che non ce la farai? Ecco intendo questo per "lancetta della vittoria".
Il baseball oltre ad essere un grande gioco, è anche ricco di riti e tradizioni che si tramandano da oltre cento anni. Così tutti i lanciatori sanno che se il pitching coach chiama tempo, significa che è una visita, ma quando esce dalla panchina il manager è il momento del cambio.
Ma quand'è il momento giusto per il cambio?
Franco Ludovisi con poche note ci indica il suo punto di vista, su quali sono i segnali che ci fanno capire che è il momento di sostituire il lanciatore.
Dopo le quattro schede di allenamento di una settimana "tipo" di una squadra, ecco che Giuseppe Bataloni ci invia queste altre due, specifiche per i lanciatori.
Assieme alle schede, Pino ci scrive queste note:
In aggiunta alle schede precedenti mi sembrava doveroso inserire anche una giornata tipo di allenamento del lanciatore.
Questa potrebbe essere una terza giornata di lavoro, vale a dire di rifinitura: giovedì per chi tira sabato o venerdì per chi tira domenica (sempre per un partente) ed in un periodo della stagione agonistica collocabile tra maggio-luglio.