Sono trascorsi 26 anni da quando i Braves alzarono il trofeo delle World Series. Era il 1995, l’era dei Bobby Cox, Greg Maddux, Tom Glavine, John Smoltz. Chipper Jones e Andrew Jones. Oggi sotto la guida di Brian Snitker, Freddy Freeman, Max Fried, Jorge Soler, Eddie Rosario, Tyler Matzek e Will Smith la storia si ripete.
Prima dell’All Star Game il record dei Braves era sotto 500 e avevano perso per vari motivi tutti e tre gli esterni titolari; nessuno avrebbe scommesso sulla loro vittoria finale, ma hanno saputo rovesciare i pronostici e oggi sono loro i campioni. E’ stato un trionfo non solo perché Max Fried ha lanciato 6 riprese concedendo solo 4 valide, 0 BB con 6 SO, ma perché dopo aver perso il loro migliore partente in Charlie Morton, lo staff di Brian Snitker & Co. ha saputo studiare un piano per gestire al meglio il bullpen avendo a disposizione solo due partenti. Ma andiamo con ordine.
Con i Braves in vantaggio 3-1 nella serie, non era facile pensare di tornare a giocare a Houston, ma eccoci in uno stadio dell’AL e si torna ad avere il DH nel lineup. Dusty Baker non ha problemi a confermare il lineup di Gara 5 con la sola variazione di Siri all’esterno al posto di Alvarez oggi nel ruolo di DH.
Diverso il discorso per Snitker che apporta importanti innovazioni. I due che fino ad ora si sono alternati come leadoff, oggi sono Rosario primo e Soler secondo. Freeman scende al 3° posto e Ozzie Albies, in piena crisi battendo 162 scivola giù al 7° posto ma, come vedremo più avanti, sarà proprio lui a dare il via alle segnature.
Diverse sono anche le aspettative sul monte di lancio. Baker inizia con Luis Gracia con corto riposo e non esiterà un secondo a rimuoverlo appena se ne presentasse l’occasione. Snitker invece vorrebbe che Fried andasse profondo per poi consegnare la gara ai 4 top rilievi Mintor, Jackson, Matzek e Smith. Come riportato all’inizio delle nostre cronache, determinante sarebbe stato anche il rendimento delle due difese interne, tra le migliori nelle majors.
Entrando in Gara 6 possiamo dire che il rendimento è pressoché uguale: Atlanta MB 260, Houston 231; HR 2-2; RBI 7-10; R 6-11; XBH 5-5. Carlos Correa spicca su tutti. Iniziato la serie 2x15, dopo una piccola correzione di posizione nel box di battuta, Correa è andato 3x4 in Gara 5. Per Correa questa gara potrebbe anche rappresentare la sua ultima con gli Astros dopo aver rigettato un contratto decennale.
La gara inizia con una forte linea di Rosario a destra che viene catturata in tuffo da Tucker prima che Garcia chiuda con 2 SO.
Gli Astros mettono in base i primi due uomini, una valida in diamante di Altuve e una rotolante in diamante su cui Fried arriva in ritardo sul sacchetto di prima. Dopo lo SO di Correa, Alvarez è eliminato in prima ma gli Astros hanno corridori in seconda e terza senza cha la palla sia uscita dal diamante. Gurriel non produce e finisce SO con soli tre lanci.
Il 2° inning è dominato dai due lanciatori fino a quando nel 3°, il 22° lancio di Luis Garcia gli è fatale. Sul conteggio di 0 ball e 2 strike, Garcia sbaglia locazione e Albeis ne approfitta per appoggiare la palla a destra. D’Arnaud e Swuanson sono eliminati al volo, poi Garcia concede la base a Rosario. Soler riesce a lavorare il conteggio fino al 3-2 prima di spedire il 42° lancio di Garcia a 136 metri da casa base, oltre le mura dello stadio per il 3-0. Scende il gelo sul Minute Maid Park mentre Dusty Baker s’incammina lentamente verso il monte per la sostituzione.
Un lancio di Brooks Raley è sufficiente per ottenere la terza eliminazione di Freddie Freeman. L’attacco di Houston deve reagire per riportarsi in partita prima che arrivi il turno del forte triumvirato dei rilievi di Atlanta. E ci provano mettendo in base il leadoff sia nella parte bassa del 3° che del 4° ma vengono cancellati entrambe le volte da 2 DP.
Nel 5° i Braves danno il colpo di grazia. Albeis arriva di nuovo in base per ball e Swanson lo porta a casa con un HR per il 5-0. Ancora una base su ball, questa volta a Soler, rappresenta il punto del 6-0 quando Freeman batte un doppio sul muro a sinistra. Phil Maton, 5° lanciatore per Houston, riesce a tenere a freno le calde mazze di Atlanta ancora per il 6° inning che vedrà terminare anche la superlativa prestazione di Max Fried che ha concesso solo 4 valide con 6 SO.
Nel 7° sale sul monte per gli Astros Ryne Stanek che ottiene due rapide eliminazioni ma non può fermare lo scatenato Freddie Freeman che, dopo 12 anni e in quello che potrebbe essere il suo ultimo turno in battuta con la casacca dei Braves, realizza l’HR del 7-0. Nel correre intorno alle basi è evidente l’emozione.
La gara praticamente finisce qui con i tifosi di Atlanta accorsi numerosi a Houston che già festeggiano. Dusty Baker procede a varie sostituzioni ma sono mosse della disperazione mentre, come pianificato, Snitker consegna a Matzek e Smith le ultime 3 riprese.
Possiamo dire, senza presunzione di essere smentiti, che sono arrivate in finale le due squadre che hanno giocato meglio e complessivamente sono stati dei playoff entusiasmanti sin dalle prime battute. Non si possono dimenticare le sfide della Wild Card tra Red Sox e Yankees nell’AL e tra i Cardinals e Dodgers nella NL.
Altre due sfide di entrambe le LDS che sembravano il prosieguo della RS con i Ray avversi ai Red Sox e Dodgers vs. Giants.
Non meno entusiasmanti le LCS con gli Astros che rimontano da 1-3 vs. i Red Sox e i Braves che eliminato i più quotati Dodgers. Credo siano stati playoff che si ricorderanno negli annali.
Atlanta Braves è un'organizzazione che dalla pausa dell’All Star Game ha saputo fare le mosse giuste. Ha saputo sostituire Ocuna Jr, Pachè e Ozuna con i 4 grandi Rosario, tagliato dai Twins e infortunato con gli Indians a luglio; con Duvall che è passato da una squadra di bassa classifica come i Marlins alle World Series; Joc Pederson che bissa l’anello vinto lo scorso anno con i Dodgers e infine Jorge Soler il quale, quando con i Royals batteva meno di 200 e che ad inizio ottobre fuori roster causa COVID, è stato eletto a MVP dell’edizione 2021 delle WS.
I magnifici 4 hanno combinato per un totale di 12 HR nella postseason. Rosario ha infranto anche il numero di arrivi in base con 31 detenuto precedentemente da Chipper Jones con 30. Non può essere escluso dalla lista dei meritevoli il manager Brian Snitker che da 45 anni fa parte dell’organizzazione di cui 22 da manager nelle minors e da 5 in MLB con i Braves. Con questo titolo il nome di Snitker si affianca a quello del grande Bobby Cox che ha guidato la squadra per 26 anni.
Mentre tutto ha funzionato in casa Braves, poco e niente ha funzionato in casa Astros a cominciare dalla loro vera arma che era l’attacco. Altuve (6x27, 222), Bregman (2x21, 093), Correa (6x23, 263) Alvarez (2x20, 100) con i soli Michael Brantley a reggere la baracca (8x24, 333) e Yuli Gurriel (6x22, 273), veramente troppo poco per sperare di raggiungere l’obiettivo.
Al riguardo del monte di lancio, nelle due apparizioni ciascuno, dei partenti Valdez, Garcia e Urquidy, nessuno dei tre è andato oltre le 6 riprese complessivamente lanciate sottoponendo il bullpen a parecchio lavoro straordinario.
Il più deluso di tutti però è Dusty Baker che ha preso per mano una squadra uscita a pezzi dallo scandalo venuto alla luce nel 2019. Ha superato i tanti ostacoli fino a portare la squadra alle World Series dove tutta la sua saggezza ed esperienza non sono state sufficienti. Un’altra delusione per il 72enne Dusty che dopo aver portato 5 squadre alle Champion Series e due alle World Series, vede sfuggire ancora una volta il suo sogno.
Da domani si apre un nuovo capitolo che si mostra interessante considerati i giocatori di talento che si presentano sul mercato come free agent. Si prevede una offseason piena di sorprese.
Frankie Russo
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